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13 aprile 2024

Lungarotti festeggia a Vinitaly due suoi importanti anniversari

Il Museo del Vino di Torgiano compie 50 anni
Un Vinitaly celebrativo per Lungarotti. Al salone alla fiera di Verona, che si terrà dal 14 al 17 aprile 2024 , la storica azienda di Torgiano festeggerà ben due anniversari: i 50 anni del Museo del Vino di Torgiano e i 60 anni del Rubesco Riserva Vigna Monticchio, vino che ha reso l’azienda umbra famosa nel mondo. Per festeggiare il 50esimo anniversario del Museo del Vino di Torgiano (Muvit), Lungarotti esporrà al Vinitaly 34 opere che raccontano i molteplici usi e significati del vino nel quotidiano e nell'immaginario dalle origini a oggi. I visitatori avranno così l'opportunità di ammirare una collezione di pezzi straordinari, tra reperti archeologici, ceramiche, incisioni e opere contemporanee, con testimonianze che vanno dal III millennio a.C. fino a Picasso, Jean Cocteau, Renato Guttuso e Gio Ponti.
Si celebrano i 60 anni del vino portabandiera dell'azienda 
I festeggiamenti per i 50 anni del Museo del Vino proseguiranno nel corso del 2024 con tante iniziative per celebrare l'arte, la cultura del vino e del buon bere che il museo racconta da mezzo secolo. Inoltre, per l'occasione, Lungarotti ha ideato un'etichetta celebrativa per un'edizione limitata del suo Brut Millesimato. Definito dal New York Times 'il migliore museo del vino in Italia' per la qualità delle collezioni, nelle venti sale dello storico Palazzo Graziani-Baglioni di Torgiano il museo espone reperti archeologici, contenitori vinari in ceramica di età medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea, incisioni e disegni dal XV al XX secolo e altre testimonianze che documentano l'importanza del vino nell’immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato il bacino del Mediterraneo. La collezione oggi supera i 3.000 manufatti e non smette di arricchirsi. Quanto, invece, al 60esimo anniversario del Rubesco Riserva Vigna Monticchio (Torgiano Rosso Riserva Docg), portabandiera dell'azienda umbra, prodotto nel 1964 da Giorgio Lungarotti, pioniere della moderna enologia italiana, questo vino è considerato dalla critica tra i migliori rossi italiani.  Al Vinitaly verrà celebrato questo compleanno speciale, in occasione del quale è stata realizzata una confezione commemorativa dove alcuni dei riconoscimenti ricevuti ne raccontano la storia.

08 maggio 2013

Nel cuore verde d'Italia, dietro le quinte dell’alta cucina Alma

In primo piano, lo chef Cristian Broglia mentre dà l'esempio
‘L’esempio è la più alta forma di insegnamento’. Fedeli al motto del grande Gualtiero Marchesi, eccoci in Umbria per un eccezionale showcooking di Alma, la prestigiosa scuola internazionale di cucina italiana che ha per rettore proprio il maestro riconosciuto nel mondo. Questa volta, però, non siamo qui solo per degustare, bensì per cimentarci ai fornelli con un professionista di Alma precedentemente incontrato: lo chef Cristian Broglia, coadiuvato dall'assistente chef Cesare Gasparri. L’occasione di vivere da vicino l’alta cucina si è presentata grazie al Birrificio Angelo Poretti, che ha premiato con un weekend a Torgiano i vincitori di un concorso lanciato lo scorso anno dal marchio di birra appartenente al Gruppo Carlsberg: una tre giorni d’intrattenimento enogastronomico d’eccellenza in terra umbra, tra maestosi olivi e rigogliose vigne, a cui abbiamo avuto il privilegio di partecipare anche noi. Nel pittoresco borgo situato nel cuore verde d’Italia, sulle dolci colline tra Perugia e Assisi, è andato in scena un corso di alta cucina per la realizzazione di un menu di cinque portate, da preparare in meno di due ore e da degustare con l'accompagnamento di una selezione delle migliori etichette dell’azienda vitivinicola Lungarotti.
Il menu da presentare in tavola? Da far tremare le vene e i polsi a qualunque principiante: uno stuzzichino (spiedino di capesante, mela verde, lime), una composizione fredda come entrée (insalata di agretti, uovo di quaglia fritto, cioccolato e limone), un primo piatto (ravioli di caprino, asparagi all’olio), un piatto-clou (spigola, finocchio arrosto, aceto balsamico e cipolla bianca stufata) e un dessert da gran finale (crostata di fragole destrutturata). Un menu, come ha spiegato la responsabile eventi di Alma, Eliana Mennillo, "buono, bello e sano, privo di ripetizioni, che segue l’aureo principio della stagionalità e con un’armonia che deriva dai contrasti". Un menu - come detto - la cui complessa realizzazione avrebbe preoccupato chiunque. Eppure sotto la sapiente guida (inflessibilmente 'militaresca', com’è giusto che sia in un mondo disciplinato e rigoroso come quello della cucina) dello chef Broglia, anche il più inesperto è riuscito a portare in tavola un piatto da gourmet, presentato con quell'amorevole cura del dettaglio che trasforma una portata in un piccolo trionfo artistico. Un piatto bello da guardare e straordinario da degustare.
Lo chef assegna i compiti ai partecipanti
Lo chef insieme agli addetti alla pasticceria
I vincitori del concorso Poretti all'opera durante il corso di alta cucina Alma
Un momento della degustazione finale del menu di cinque portate