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10 aprile 2024

Zacapa Soul Nest 'porta in Guatemala' i visitatori della Design Week

Zacapa rum, il distillato guatemalteco ultra premium, sbarca alla Milano Design Week con Zacapa Soul Nest, l'esperienza multisensoriale creata insieme al designer Massimiliano Locatelli e allo chef Carlo Cracco. Dal 16 al 20 aprile in via Pontaccio 12, nel cuore di Brera, un percorso multisensoriale unirà design e fine dining portando al pubblico del FuoriSalone tutta la magia di una terra mistica e affascinante.
Un percorso che unisce fine dining e design grazie alla collaborazione
del distillato con lo chef Carlo Cracco e il designer Massimiliano Locatelli
Aperto al pubblico dalle 10 alle 21, Zacapa Soul Nest è un viaggio 'dalle labbra all’anima', ispirato all'heritage del distillato e dal petate, la tipica fascia di foglie di palma essiccate simbolo della cultura Maya ed emblema dell'inesauribile legame tra cielo e terra, divino e terreno. Seguendo il fil rouge del petate e dopo aver confermato il suo legame con il fine dining attraverso la partnership con Cracco, Zacapa trasforma il suo retaggio in nuovi linguaggi, entrando nel territorio del design con lo stesso approccio conviviale, certo che 'le cose migliori succedono intorno a un tavolo'. Da qui nasce l'idea di un soul nest, un luogo accogliente dove passare del tempo con gli amici e un bicchiere di Zacapa. Per interpretare questo concetto per la design week, il brand ha coinvolto Massimiliano Locatelli, che ha creato uno spazio abitabile arricchito da una capsule collection interpretata in chiave Zacapa di alcuni pezzi icona del designer milanese. Un’installazione dove tutto parla del liquido e della sua convivialità: dai muri girevoli che aprono punti di ingresso diversi per enfatizzare l’inclusività, a tavoli e sedie disegnate con l’intreccio del petate per offrire momenti di pausa e relax per degustare il distillato. Per completare l'esperienza di Zacapa Soul Nest, nella sala centrale che porta all’istallazione, dalle 18 alle 21 sarà presente la proposta food&beverage firmata da Carlo Cracco con una speciale cocktail list che incontrerà gli abbinamenti dello chef per esaltare il gusto del distillato invecchiato a 2.300 metri di altitudine e miscelato da Lorena Vásquez, la master distiller del brand. Zacapa Soul Nest è un percorso che trasporta i visitatori della Design Week 2024 direttamente in Guatemala: dagli elementi naturali e dai tessuti fino ai suoni della rigogliosa natura guatemalteca, i visitatori saranno circondati da tutti gli elementi più iconici di Zacapa, in un nuovo percorso proiettato verso l'esplorazione di nuovi territori.

22 maggio 2023

Alessandro Manzoni celebrato da grandi chef al The Manzoni

Nel 150esimo anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni, Milano dà vita a una serie di iniziative culturali che celebrano il grande scrittore.
Il resident chef Giuseppe Daniele ospiterà Giuseppe Pastorino,
Andrea Berton, Roberto Di Pinto, Felix Lo Basso e Terry Giacomello
Un momento importante, per la città meneghina e la cultura tutta, che non poteva non riguardare anche il ristorante The Manzoni, situato in via Manzoni 5, a pochi passi dal Teatro alla Scala. "Il ristorante, che da un anno e mezzo ho il piacere di guidare insieme al sous chef Gabriele Fiorino e al pastry chef Halit Gadja, ha un nome importante e ci sembrava doveroso, anche da parte nostra, omaggiare l'autore de 'I Promessi Sposi' nell'unico modo che sappiamo: cucinando - dichiara lo chef Giuseppe Daniele -. Nei prossimi mesi avremo il piacere e l'onore di ospitare grandi chef che, alternandosi nella nostra cucina, proporranno anche i piatti che hanno scritto la loro storia professionale". Ad aprire la kermesse '150 The Manzoni', martedì 23 maggio, alle ore 20, lo chef Giuseppe Postorino del ristorante L'Alchimia. La serata vedrà anche un'altra importante presenza, quella di Emilio Panzardi, maestro gelatiere creativo e innovativo, che farà degustare le sue creazioni. Il secondo appuntamento del format '150 The Manzoni', firmato Laura Gobbi, sarà martedì 20 giugno con lo chef Andrea Berton del Ristorante Berton. Accenderà invece i fuochi, martedì 26 settembre, dopo la pausa estiva, lo chef Roberto Di Pinto di Sine che passerà il testimone martedì 24 ottobre allo chef Felix Lo Basso dell'omonimo ristorante. A chiudere il calendario di queste speciali cene a quattro mani su prenotazione, martedì 28 novembre, lo chef Terry Giacomello, che ha appena aperto le porte del suo nuovo ristorante Nin sulle sponde del Lago di Garda.

13 giugno 2021

'Chef in Green', domani la gara inaugurale della settima edizione

Il segnale di ripartenza passa per l'eccellenza gastronomica che, all'insegna di concentrazione e sfida, s'intreccia al mondo del golf.
Il torneo pende il via sul green del Castello di Tolcinasco
Si terrà domani al Castello di Tolcinasco Golf Resort & Spa di Pieve Emanuele, nel Milanese, la gara di avvio della settima edizione di 'Chef in Green': quest'anno l'evento dedicato al golf e all'alta ristorazione prevede 11 appuntamenti, da giugno al prossimo ottobre, con la partecipazione di appassionati golfisti e alcuni tra i migliori chef del panorama nazionale. Ideato da Roberta Candus, direttrice della rivista specializzata Golf & Gusto, l'evento Chef in Green è un torneo di gare su esclusivi campi da golf in diverse regioni italiane, che combina la passione del golf al piacere della buona tavola. La gara della ripartenza, nella verdeggiante cornice del comprensorio golfistico tra i più prestigiosi d'Italia, permetterà di vivere una parte della giornata all'aria aperta, gustando eccellenze presentate dai produttori e incontrando tanti chef, dagli stellati ai giovani talentuosi, in un'atmosfera conviviale e rilassata. All'appuntamento d'inaugurazione parteciperanno tra gli altri, nella doppia veste di chef e golfisti, gli stellati Ugo Vairo del ristorante ligure il Gallo della Checca di Ranzo (in provincia di Imperia) e Claudio Sadler, patron dell'omonimo ristorante di Milano. 

27 gennaio 2019

Martino Ruggieri si allena per la finale mondiale del Bocuse d'Or

Il 32enne cuoco pugliese Martino Ruggieri, il 29 e 30 gennaio prossimi terrà alta a Lione la bandiera tricolore alla finale del Bocuse d'Or, la più prestigiosa competizione mondiale di alta gastronomia, creata nel 1987 da Paul Bocuse, il grande chef francese mancato un anno fa.
Lo chef Martino Ruggieri è sostenuto da Regione Piemonte
Il concorso gastronomico vedrà impegnati 24 tra i più talentuosi giovani chef da tutto il mondo, che in 5 ore e 35 minuti dovranno cucinare dei piatti prestabiliti, che saranno sottoposti al giudizio dei più illustri chef del pianeta. A sostenere Ruggieri e la sua brigata alla finale del campionato c'è Regione Piemonte, destinazione turistica che vanta una forte vocazione all'enogastronomia d'eccellenza e al made in Italy e che mira a essere riconosciuta come Capitale italiana dell'alta cucina. Non è un caso che si trovi ad Alba l'Accademia Bocuse d'Or Italia, diretta da Luciano Tona, un grande nome della cucina italiana che, insieme al presidente Enrico Crippa, chef tristellato, si sta occupando della preparazione di Ruggieri e del suo team. Life, il produttore di Cuneo di frutta secca figura tra i premium partner del concorso insime ad Alessi, Metro, Regione Puglia, Zanussi. Il design del vassoio, all'insegna dell'italianità contemporanea, sarà curato da Luisa Bocchietto, presidente della World Design Organization. Durante le occasioni speciali il team Italia vestirà abiti realizzati su misura nel biellese dal Lanificio Cerruti, in collaborazione con Filrus. "Portiamo a Lione la nostra idea di cucina italiana, con tutta la sua creatività e concretezza - dichiara Ruggieri-. Arriviamo a questa finale con molte ore di lavoro alle spalle, una buona carica emotiva e una forte concentrazione". Il 'team Italia' che affianca Ruggieri, oltre che da Tona e Crippa, è composto dal coach François Poulain, il commis belga Clément Mulpas, il consulente tecnico Alessandro Bergamo e il consulente artistico Marco Sangalli.

14 gennaio 2019

Sempre più esperienze di alta cucina nella Guida InGruppo

Sono 21 i ristoranti con menu a prezzi prestabiliti dal 15 gennaio al 30 aprile
Giunge alla seconda edizione, con una tiratura di 15mila copie, la Guida InGruppo (edita da Mediavalue di Mario Cucci) che raccoglie il meglio dei ristoranti lombardi (di Bergamo, Milano e Monza Brianza), quest'anno con l'ingresso di tre prestigiosi indirizzi della ristorazione: Il Ristorante Trussardi alla Scala e Sadler a Milano e Cucina Cereda a Ponte San Pietro (BG). L'iniziativa InGruppo, che prenderà il via domani per concludersi il 30 aprile 2019, prevede la possibilità di consumare menu completi comprensivi di vino, bevande e caffè, al prezzo prestabilito di 60 euro a persona (eccetto A' Anteprima, Da Vittorio, Enrico Bartolini Mudec, Sadler per un menu di 120 euro a persona) con prenotazione obbligatoria.
Un piatto del Ristorante Trussardi alla Scala, new entry
Dal 2013, anno di avvio dell'operazione di menu a prezzo prestabilito, è cresciuto il numero dei ristoranti aderenti, passati da 15 a 21, ed è raddoppiato il numero dei menu serviti, passati da 10mila del 2013 ai 20mila stimati quest'anno. Obiettivo di InGruppo: valorizzare il moderno ristorante, per avvicinare anche i più giovani alle delizie dell'alta cucina. A caratterizzare l'iniziatova le proposte culinarie dei ristoratori studiate ad hoc, la certezza di vivere un'esperienza unica e la serenità del prezzo garantito. La guida InGruppo racconta le particolarità dei ristoranti aderenti, mettendo sotto i riflettori l’unicità e la personalità delle varie forme di ospitalità, della personalità e della cucina degli chef, nonché dell’eleganza delle location e del servizio di sala, partendo dal bergamasco per viaggiare poi in tutte le province lombarde. Ogni ristorante è corredato da una ricetta che lo contraddistingue, accompagnata dalle vivide immagini del fotografo Paolo Picciotto. L’introduzione è curata dal giornalista e critico enogastronomico Elio Ghisalberti.

10 dicembre 2018

In Alto Adige tra mercatini, prelibatezze e sfilate di Krampus

Immergersi nell'atmosfera natalizia, tra profumi e sapori autentici, godendo della quiete dei paesaggi alpini e lasciandosi incantare dalla magia di caminetti accesi, addobbi di legno e casette illuminate a festa. La proposta dell'Alto Adige/Südtirol, fino al prossimo 6 gennaio, è varia grazie ai mercatini di Bolzano, Merano, Brunico, Vipiteno e Bressanone, dove ci si può dedicare agli acquisti natalizi scegliendo i manufatti d'artigianato, come gli originali vasi, le suppellettili di cera o i capi di lana, dei quali il pregiato Loden è la più alta espressione.
Bolzano, Merano, Brunico, Vipiteno e Bressanone
sono i cinque mercatini originali dell'Alto Adige
Oppure optando per le delizie locali, godendo del profumo di cannella e altre spezie, riscaldandosi con un bicchiere di vin brulé fumante, lasciandosi tentare da strudel di mele e pinoli o dallo zelten, altro dolce a base di frutta secca e canditi. O, ancora, gustando in purezza qualche fetta dello Speck Alto Adige Igp, il prosciutto affumicato stagionato per 22 settimane e prodotto con 'poco sale, poco fumo e tanta aria fresca'. Prelibatezze che diventano qualcosa di completamente nuovo e sorprendente quando impiegate da un visionario e ribelle come Manuel Ebner del 1524, il ristorante del Rungghof di Cornaiano: non un semplice chef, ma un artista culinario che rivisita in chiave originale (qualcuno direbbe sperimentale) le antiche ricette e usanze, nel rispetto delle materie prime del territorio. Un cuoco di talento che, con i suoi impiattamenti, riesce a fare di ogni portata un'opera d'arte non solo per il palato, ma anche per gli occhi. Il Natale in Alto Adige è anche uno spettacolo per grandi e piccini: tra il 5 e il 15 dicembre tra le strade cittadine (su tutte, quelle di Dobbiaco) si può infatti assistere alle tradizionali sfilate dei Krampus. Si tratta di diaboliche figure cornute e pelose, dotate di rumorosi campanacci, che scorrazzano per le strade alla ricerca di dolciumi da sottrarre ai bambini: creature spaventose (rese inoffensive da San Nicolò, che li precede sempre, a simboleggiare che il bene vince sul male) che non sarebbero tali se non fosse per la maestria degli intagliatori locali che realizzano pesanti maschere in legno di cirmolo.

19 ottobre 2018

L'alta cucina di 'Attimi by Heinz Beck' sbarca anche a Milano

Apre a Milano, a CityLife Shopping District, 'Attimi by Heinz Beck'. Si tratta di un bistrot e ristorante dining con la formula 'culinary experience'.
Nasce dalla partnership tra Chef Express e Beck & Maltese Consulting
Uno spazio dove l'eccellenza dell'alta cucina è fruibile a tutti, non solo nel prezzo, ma anche nelle atmosfere e nel servizio. Il brand, nato da una partnership tra Chef Express (Gruppo Cremonini) e Beck & Maltese Consulting, è stato lanciato nel 2017 nell'aeroporto di Roma Fiumicino, con un'offerta alla carta e tre menù degustazione studiati in funzione del tempo a disposizione dei viaggiatori che consentono a tutti di cogliere l'attimo, vivendo un'esperienza enogastronomica unica. Ora l'esperienza di 'Attimi by Heinz Beck' viene proposta anche a Milano, impreziosita dal design elegante ed esclusivo dell’architettura e degli arredi, firmato dallo Studio Novembre. Il locale è ospitato nell'area food coperta di CityLife Shopping District, elegante struttura su due livelli progettata dal prestigioso studio Zaha Hadid Architects e caratterizzata da spazi fluidi e ampiamente illuminati da luce naturale. Complessivamente il locale ha 121 posti a sedere, di cui 58 nel ristorante e 63 nel bar bistrot.

04 aprile 2018

Lorenzo Cogo ha creato un menu ispirato al videogame Far Cry 5

Lorenzo Cogo, uno degli chef stellati più giovani del mondo, oltre che per l'enogastronomia ha una grande passione per i viaggi e i videogiochi.
L'alta cucina incontra il videogioco di Ubisoft
E non si è mai perso un capitolo di Far Cry, la saga videoludica Ubisoft giunta al suo quinto appuntamento con le nuove ambientazioni a Hope County, in Montana. Per questo, Cogo ha girato in lungo e in largo lo Stato americano per trarre ispirazione e creare nuovi piatti da dedicare al videogame. Dall'esperienza è nato anche un docufilm che racconta il viaggio e la genesi delle pietanze. Da Billings a Bozeman, da Twin Bridges a Livingston: tra appassionanti battute di caccia e pesca, escursioni di ogni tipo e scoperte culinarie, il tour ha toccato quasi tutto il Montana, facendo tappa in quei luoghi che hanno ispirato il team di sviluppatori e creativi di Ubisoft nella realizzazione del nuovo Far Cry 5. Durante il viaggio,  il cuoco si è lasciato ispirare dai panorami e dalle atmosfere del videogioco per creare tre ricette che rispecchiano il suo stile sperimentale e uniscono, per la prima volta in assoluto, alta cucina e videogiochi. In linea con i temi trattati nel videogame, il primo piatto s'intitola 'Comunione' ed è una tartare di cuore tra due ostie a cui lo chef ha abbinato un Bloody Mary: un richiamo alla setta di fanatici attorno a cui si snoda la storia del gioco. Nella seconda ricetta, il ragù di cervo, animale simbolo della gastronomia del Montana, incontra un pacchero gratinato, riprendendo il concetto di contaminazione tipico della cucina istintiva di Cogo. Protagonista del terzo piatto un altro animale tipico, la trota iridea, condita con maionese al ginepro e cous cous di cavolfiore.

18 marzo 2018

In arrivo al cinema la vita e il pensiero di Gualtiero Marchesi

Il docufilm sarà nelle sale italiane il 20 e 21 marzo
Le origini e la famiglia; le città in cui ha vissuto e lavorato, la musica, la filosofia e l'arte che lo hanno ispirato, l'importanza degli ingredienti e, naturalmente, i piatti che hanno fatto storia, a cominciare dal celeberrimo 'Riso, oro e zafferano' riprodotto anche sulla spilla che soleva portare al bavero. C'è tutto nel docufilm 'Gualtiero Marchesi – The Great Italian' dedicato a uno dei più grandi cuochi di tutti tempi, che uscirà nelle sale il 20 e 21 marzo 2018, all'indomani della première italiana del 19 marzo, giorno in cui avrebbe compiuto 88 anni (Marchesi è scomparso lo scorso 26 dicembre). Diretto da Maurizio Gigola e prodotto da Food & Media International, in associazione con la Fondazione Gualtiero Marchesi, il film, che era stato presentato a maggio 2017 al Festival del Cinema di Cannes, ripercorre la vita e il pensiero del professionista che ha codificato la nuova cucina italiana, dell'uomo arguto e che ha riscritto le regole della gastronomia con coraggio, puntando su materia, essenzialità ed eleganza, e che è stato il maestro di un'intera generazione di chef, alcuni dei quali ne hanno raccolto l'eredità affermandosi, come lui, a livello internazionale.
Maurizio Gigola
Marchesi è "colui che ha guardato al passato in chiave critica e non nostalgica e l'ha portato nel futuro", afferma lo chef Massimo Bottura, che con la sua testimonianza compare in alcune sequenze del docufilm insieme a tanti altri nomi dell'alta cucina mondiale, professionisti che hanno avuto la fortuna e il privilegio di lavorare o incrociare il grande cuoco italiano nel corso della loro carriera: Davide Oldani, Andrea Berton, Pierre e Michel Troisgros, Alain Ducasse, Marc Haeberlin, Yannick Alleno, Simone Cantafio, Daniel Canzian, Carlo Cracco, Enrico Crippa, Alfio Ghezzi, Ernst Knam, Pietro Leeman, Paolo Lopriore. La voce del film, distribuito da Twelve Entertainment, è quella di Marchesi; la colonna sonora originale è del violoncellista Giovanni Sollima. Il film è stato realizzato con il sostegno di Cantine Ferrari, illycaffè, Parmigiano Reggiano e S.Pellegrino, quattro marchi di eccellenza dell'enogastronomia made in Italy. Ricordiamo che la Fondazione Gualtiero Marchesi, dallo scorso febbraio presieduta da Alberto Capatti, già dal 2010 e con differenti iniziative sostiene e promuove l'insegnamento del buono e la cura del bello, i valori di Marchesi. Fanno parte del nuovo consiglio della Fondazione la vicepresidente Simona Marchesi, i consiglieri Paola Marchesi, Guglielmo Dandolo Marchesi, Bartolomeo Dandolo Marchesi e il segretario generale Enrico Dandolo.

26 febbraio 2018

Menu completi di alta cucina bergamasca a un prezzo garantito

Si trova da oggi nei ristoranti InGruppo coinvolti nell'iniziativa e all'aeroporto di Orio al Serio la prima edizione del volume 'Guida Ristoranti 2018' che raggruppa il meglio della ristorazione bergamasca con tre 'escursioni' nelle province di Lecco, Milano e Monza Brianza.
La nuova guida, edita da Mediavalue, è distribuita in 15mila copie
Edita in 15mila copie da Mediavalue, specializzato nel food & beverage, già editore della guida Le Soste, questa nuova pubblicazione mira a valorizzare il moderno ristorante, per avvicinare anche i più giovani all'alta cucina, facendo loro scoprire l'eccellenza a tavola. La sua formula? Proposte culinarie studiate ad hoc, la certezza di vivere un'esperienza di alto livello e la serenità di un prezzo garantito. L'iniziativa, che terminerà il prossimo 30 aprile, prevede la possibilità di consumare a un prezzo stabilito menu completi (almeno un antipasto, un primo, un secondo, un dolce) comprensivi di vino, bevande e caffè. La guida InGruppo, di cui è responsabile editoriale Mario Cucci, verte sulle particolarità dei ristoranti aderenti, ponendo sotto i riflettori l'unicità e la personalità delle varie forme di ospitalità, della personalità e della cucina degli chef, nonché dell’eleganza delle location e del servizio di sala, partendo dal bergamasco per viaggiare poi in tutte le province lombarde. Ogni ristorante mostra la ricetta che lo contraddistingue, corredata dalle immagini del fotografo Paolo Picciotto. L'introduzione, curata dal giornalista e critico enogastronomico Elio Ghisalberti si apre con l'intervista a Giuliano Pellegrini, patron del ristorante Lio Pellegrini di Bergamo, promotore dell'iniziativa. Hanno scelto la guida InGruppo l'azienda della Franciacorta Guido Berlucchi, i prodotti di semilavorati di pasticceria e farine di qualità Italmill, i maestri salumai di Marco d'Oggiono Prosciutti; ROS, prodotti di design per le attrezzature alberghiere, l'acqua frizzante San Pellegrino.

26 dicembre 2017

In ricordo di Gualtiero Marchesi, maestro dal palato assoluto

Il suo piatto-simbolo: riso, oro e zafferano
Una vita dedicata all'alta cucina come forma d'arte, quella di Gualtiero Marchesi, scomparso oggi a Milano, all'età di 87 anni. Gastronomia stellata, ma non solo: com'è risaputo, il più grande chef italiano di fama internazionale, colui che ha codificato la nuova cucina italiana e che ha formato tanti cuochi, molti dei quali divenuti ambasciatori della cultura enogastronomica italiana nel mondo (del resto "L'esempio è la più alta forma d'insegnamento", soleva dire), era anche un profondo appassionato di arti visive, filosofia, musica e viaggi, tutte passioni con cui arricchiva e 'contaminava' artisticamente la sua cucina. Uomo colto e raffinato, arguto e intellettualmente vivace, affabile, ma fermo, deciso e per nulla modesto - come solo i leader carismatici sanno essere - diceva di non amare il lusso e l'ostentazione, bensì l'eleganza e la ricercatezza visiva.
Marchesi ha fatto della cucina una forma d'arte
Elemento, quest'ultimo, imprescindibile in tutte le sue creazioni culinarie (a cominciare da riso, oro e zafferano, una delle sue opere più famose, creata nel 1981) e nell'ampia oggettistica scaturita dalla sua vulcanica creatività, la stessa che lo ha portato ad aprire a Milano, sua città natale, anche dei ristoranti e, più di recente, la scuola di formazione che porta il suo nome, l'Accademia Gualtiero Marchesi. Nel 2013 ho avuto la fortuna d'incontrare Marchesi in ripetute occasioni presso Alma, la scuola internazionale di cucina italiana, di cui all'epoca era rettore: quell'anno presso la Reggia di Colorno ho preso parte - in veste di cronista - alla rassegna Alma Viva che si è conclusa con un'esclusiva cena di gala 'Gli anni Verdi di Marchesi', con un menu da lui firmato, dedicato a Giuseppe Verdi in occasione del bicentenario dalla morte del compositore. Una serata emozionante, che ha visto anche la partecipazione di alcuni amici di Marchesi: il critico Philippe Daverio, il regista Ermano Olmi e il conduttore televisivo Cino Tortorella. Ho ritrovato Marchesi quello stesso anno, al percorso formativo Alma Summer School, che si è concluso con la consegna degli attestati di partecipazione ai giovanissimi aspiranti chef partecipanti e coronato da una sua lectio magistralis dedicata al raffronto tra gastronomia e musica. E' con questa lezione originale e affascinante, in cui Marchesi rifletteva sul rapporto tra musica e cucina, mettendoci a conoscenza del cosiddetto palato assoluto - dote rara che lui possedeva - che desidero ricordarlo, grata di aver potuto conoscere un uomo unico, un fuoriclasse dei fornelli, un pezzo di storia della cucina italiana d'autore, un vero maestro.
Aida, Otello e Il Cigno di Busseto: tre creazioni culinarie di Marchesi per la cena dedicata a Giuseppe Verdi

29 aprile 2017

I maestri dell'alta cucina creano coffee blend su misura con illy

illycaffè presenta illy Chef Ambassador, il progetto dedicato agli appassionati di caffè di qualità e alta cucina. Per la prima volta l'azienda triestina, insieme a una rosa di chef stellati, ha realizzato diversi blend di caffè personalizzati per ognuno di loro.
illy Chef Ambassador è il nome del progetto
Viki Geunes, Antonia Klugmann, Guy Martin, Giancarlo Morelli, Niko Romito, Claudio Sadler, Luigi Taglienti i primi chef protagonisti dell'iniziativa, che prevede la creazione e la realizzazione di un blend di caffè su misura, una variazione sul tema del blend unico illy a partire dai nove ingredienti che lo compongono, che vedrà le creazioni di ogni illy Chef Ambassador presentate esclusivamente nei loro ristoranti, affiancando il classico blend illy. A loro si aggiungeranno - sempre in numero limitato, nel corso del 2017 e dei prossimi anni - altri autorevoli nomi del fine dining internazionale, che condividono con illy i valori fondamentali di ricerca, creatività e qualità. Grazie al Personal Blender – la macchina brevettata da illy, il cui prototipo era stato presentato nel Coffee Cluster a Expo Milano 2015 – e con la consulenza dell'Università del Caffè, ogni chef ha potuto combinare i nove ingredienti del blend illy in quantità e proporzioni differenti. Il risultato è un blend creato per valorizzare lo stile di ogni chef sulla base di preferenze sensoriali, gustative e olfattive, offerto ai clienti dei loro ristoranti per un'esperienza unica a chiusura del percorso di degustazione e da utilizzare anche come nuovo ingrediente per le proprie ricette. In occasione di Taste of Milano, il festival enogastronomico di cui illy è global coffee partner ufficiale, che si svolgerà a The Mall dal 4 al 7 maggio, Sadler (venerdì 5 maggio, alle 15), Morelli (sabato 6 maggio, alle 15.30) e Taglienti (domenica 7 maggio, alle 15.30) presenteranno in anteprima il loro illy Personal Blend, all’interno della lounge illy.

30 marzo 2017

Appuntamento con Taste of Milano dal 4 al 7 maggio 2017

Mauro e Silvia Dorigo, organizzatori della kermesse
Annunciati ieri con un incontro stampa organizzato al Principe di Savoia di Milano le date, il programma, i protagonisti e gli sponsor dell'ottava edizione di Taste of Milano. Il Festival degli chef, kermesse gastronomica organizzata da Brand Events Italy, società di cui sono titolari Mauro e Silvia Dorigo, avrà luogo dal 4 al 7 maggio prossimi negli spazi milanesi di The Mall, in piazza Lina Bo Bardi. Com'è stato sottolineato, la quattro giorni celebrerà l'alta cucina del capoluogo lombardo e i suoi protagonisti, permettendo al pubblico (attese quest'anno 22mila presenze) di assaggiarne le specialità a prezzi accessibili. Ben 20 i ristoranti coinvolti, con molti nomi storici della città e anche talentuose new entry. Con l'apertura di Taste of Milano, giovedì 4 maggio, alle ore 19, la città si animerà di eventi e iniziative sul tema dell’alimentazione, che culmineranno con il salone TuttoFood a Rho previsto dall'8 all'11 maggio. Main partner dell'edizione 2017 di Taste of Milano è Electrolux, partner Illy, Etihad Airways, Birrificio Angelo Poretti, Esselunga, Trimani Vinai in Roma, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, UberEats, Farm65, Lopiglik.

27 febbraio 2017

Alta gastronomia e bollicine Ruinart Rosé a Identità Golose

Andrea Pasqua
Si rafforza il sodalizio tra Maison Ruinart e il congresso di cucina Identità Golose, che avrà luogo nella storica location di MiCo - Milano Congressi i prossimi 4, 5 e 6 marzo. Anche nell'ambito della seconda edizione di Identità di Champagne sono previsti appuntamenti dedicati all'abbinamento dello champagne con le creazioni di grandi chef. Come anticipa Andrea Pasqua, senior brand manager di Ruinart in Italia, "quest'anno il protagonista sarà Ruinart Rosé, espressione golosa del gusto Ruinart, un elegante connubio tra lo Chardonnay e il Pinot Noir. Ruinart Rosé è di grande convivialità, piacevole da consumare in ogni momento del pasto". Nell'esclusiva Lounge Ruinart, lo chef de caves Frédéric Panaïotis dialogherà con nove grandi chef partendo dal gusto Ruinart, complesso e singolare, che nasce da una vocazione per l'originalità, il piacere gustativo, l'intensità delle sensazioni, passando dalla creazione di Ruinart Rosé per arrivare al poliedrico abbinamento con le loro eccellenti proposte gastronomiche.

04 marzo 2016

Ambasciatori del design e del gusto a 'Di che pasta siamo'


È stato ideato ad hoc da Vittorio Fusari, chef del ristorante meneghino Ponte De Ferr, il menu della cena organizzata ieri sera a Milano presso lo showroom DePadova, indirizzo di culto per gli appassionati di arredo e complementi di design.
Vittorio Fusari ha creato un menu ad hoc con le migliori materie prime
Un evento esclusivo di alta cucina che ha chiuso il ciclo di incontri Di che pasta siamo, promosso dal 2013 a livello mondiale dal marchio di cucine Boffi con un tour tra Europa, Stati Uniti e Australia che ha coinvolto prestigiosi brand del design tricolore e della gastronomia artigianale nostrana, tutti portabandiera di eccellenza. Queste le aziende che hanno partecipato all'evento finale del tour, portando all’attenzione degli invitati le loro specialità: dall’acqua di montagna Plose al riso Acquerello, dalla pasta di grano duro del Pastificio Benedetto Cavalieri al Consorzio Vacche Rosse che produce Parmigiano Reggiano, dal San Daniele di Levi Prosciutti alle trote di sorgente affumicate di Sterpo, fino alle conserve di Mediterranea Belfiore. Prelibatezze accompagnate dal Brut Franciacorta Il Mosnel e dai vini delle aziende Specogna e Villa Angarano. Al dessert ci hanno invece pensato Torta Pistocchi e la pasticceria Tortatelier. Tra le aziende che hanno preso parte al tour mondiale anche Agugiaro&Figna, produttrice di farine e pasta, che con il marchio Cinque Stagioni è leader per le farine da pizza nel mercato italiano. La bellezza è stata rappresentata anche dai calici da degustazione Zafferano e dalle ceramiche dipinte a mano di Rosso Ramina.

21 gennaio 2016

L'alta cucina di Gennaro Esposito sui volantini di Md e Ld

Sono 25 le ricette proposte dal bistellato Gennaro Esposito
Da questo mese i punti vendita Md e Ld d'Italia propongono sui volantini le ricette di uno dei più famosi cuochi italiani: Gennaro Esposito. Lo chef bistellato del ristorante Torre del Saracino di Vico Equense è famoso per l’attenzione che mette nella ricerca delle materie prime e ha accettato di realizzare delle speciali ricette gastronomiche per Md impiegando alcuni prodotti in vendita in esclusiva nei punti vendita del gruppo della grande distribuzione, che fa capo al cavalier Patrizio Podini, la cui attenzione per la qualità viene garantita da controlli 'alla fonte' e lungo tutta la filiera. Le ricette sono 25: due al mese per tutto il 2016, pubblicate sui volantini distribuiti nei 725 punti vendita del gruppo, che porteranno nelle case italiane un po' della maestria e della cordialità dello chef partenopeo. "Ho accolto con piacere l’invito che mi ha rivolto il cavalier Podini d'ispirare i suoi clienti con le mie ricette, anche perché condividiamo la stessa passione per i prodotti del territorio - commenta Esposito -. Sarò felice di ricevere i commenti di quanti proveranno a realizzare le mie ricette perché ho voluto badare anche alla semplicità, oltre naturalmente al gusto e alla bellezza del piatto".

10 febbraio 2015

I vini Omina Romana sposano i piatti di Michelino Gioia

Le ricette dello chef stellato Michelino Gioia sono pubblicate da Trenta Editore
Showcooking stellato con accompagnamento di vini di pregio, ieri sera all’Hotel Milano Scala, il centralissimo hotel meneghino che fa della cucina d’autore la sua cifra distintiva. In scena raffinate ricette di Michelino Gioia, insignito di una stella Michelin, cui è dedicato il libro ‘Tradizioni contemporanee’ della collana di Trenta Editore incentrata sulla ristorazione di qualità. Di fronte agli ospiti l’executive chef, di stanza al ristorante The Cesar del cinque stelle laziale La Posta Vecchia Hotel, si è cimentato nella preparazione di piatti sani, gustosi e connotati da un tripudio di colori, come l’insalata con verdure crude e cotte preparata con un occhio di riguardo alla cucina vegana. O i calamaretti farciti con astice su un letto di crema di topinambur alla vaniglia. Ad accompagnare le specialità del cuoco di Benevento, coadiuvato dal sous chef Antonio Magliulo, i nettari di prima classe della tenuta Omina Romana: il Bellone, spumante da uva laziale che già Plinio definiva ‘fantastica’, il rosso di carattere Diana Nemorensis, cuvée delle varietà  bordolesi Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc con sentori di caffè e cacao, uno Chardonnay con aromi avvolgenti di mela, pesca, frutti tropicali e vaniglia. Alla guida del percorso sensoriale con i vini dell’azienda laziale di proprietà tedesca, l’esperto enologo Claudio Gori.

13 luglio 2014

Il melting pot si riflette nei sapori e i profumi del Brasile



Gli spiedi di churrasco sono famosi in tutto il mondo
Ha riservato forti emozioni, un pizzico di noia e autentiche sorprese. Ma i Mondiali di Calcio in Brasile su cui stasera calerà il sipario con la finale Germania-Argentina, ha soprattutto avuto il merito di far scattare a molti la voglia di visitare (o rivedere) il quinto Paese più popoloso del mondo, vivace e ricco di contrasti. Su Visit Brasil sono tante le informazioni a disposizione di chi intende programmare un viaggio. Comprese quelle relative alla cucina, la cui parola d’ordine è varietà. Così come per molti altri aspetti della cultura del Paese, anche la gastronomia è infatti espressione del melting pot tra le tradizioni degli indios e quelle delle popolazioni di origine europea, africana e asiatica. Al nord un prodotto tipico è il tucupi, una salsa di colore giallo, estratta dalla radice di manioca e utilizzata per la preparazione di diversi piatti locali, tra cui il pato no tucupi, a base di anatra. Nel nordest tra le portate più comuni figurano, il caruru, una pasta densa con gamberetti, gombo e noci tostate e il vatapá preparato con gamberetti, aglio, cicoria, latte di cocco e olio di palma.
Il pato no tucupi è un piatto a base di anatra e salsa ricavata dalla manioca
Se in Amazzonia i piatti sono tipici della tradizione indios, a base di piranha o pesci d’acqua dolce, carne di tartaruga, coccodrillo e serpente, ma anche i più comuni granchio e anatra, accompagnati dalla tapioca e dalle banane, nel Sud del Brasile la carne è invece la grande protagonista con il churrasco, tagli di alta qualità preparati allo spiedo, accompagnati da verdure al vapore o saltate in padella, con riso bollito, patatine fritte o manioca fritta. Il piatto brasiliano più famoso al mondo è invece del sudest del Paese: stiamo parlando della feijoada, carne affumicata di maiale macerata, salsiccia e salame, accompagnati da uno stufato di fagioli neri e cavolo. Non mancano le portate a base di pesce e crostacei e nell’area vengono anche prodotti pregiati formaggi. Che dire invece dei dolci? Tutti da scoprite i Brigadeiros, praline al cioccolato e latte create nel 1945 in occasione della campagna politica del ‘brigadeiro’ Eduardo Gomes, candidato alla presidenza. Capitolo drink: il più noto è la caipirinha fatta con cachaça, lime, zucchero bianco e ghiaccio. Per chi invece vuole provare l’alta cucina, il consiglio è di sperimentare quella di cuochi di fama internazionale come Helena Rizzo, ex modella designata migliore donna chef del mondo, il carismatico Alex Atala e il nippo-brasiliano Roberto Okabe.

24 giugno 2014

I caffè Grand Cru Nespresso incontrano l’alta cucina


Degustazione di Grand Cru da Asola. Nella foto lo chef Matteo Torretta
Ha avuto per location il ristorante Asola, capitanato dallo chef Matteo Torretta, l’incontro di presentazione delle novità Nespresso Out of Home organizzato stamattina a Milano. Il prestigioso locale milanese, situato al nono piano del neonato Brian & Berry Building (qui la notizia dell’opening), è stato infatti teatro di una degustazione di caffè Grand Cru che ha preso il via con Ristretto Intenso, neonata miscela che porta a nove i caffè confezionati in capsule rotonde e piatte, concepite per funzionare con le macchine da caffè Nespresso Out of Home. Prodotti connotati da aromi, note e livelli di intensità differenti: tre Ristretto, due Espresso, due Lungo e due Decaffeinato. Tra i vari modelli di macchine spicca la nuova Aguila, che consente di preparare ricette personalizzate di caffè e latte emulsionato a caldo o a freddo premendo semplicemente un tasto.
La nuova macchina Nespresso Aguila
Con questa offerta, Nespresso si propone come partner di alto livello per uffici, hotel, ristoranti e boutique di lusso consolidando il suo ruolo di ‘ambasciatore della più alta cultura del caffè’. Sono 700, a oggi, i ristoranti – tra i più raffinati del mondo - che hanno scelto i sistemi Nespresso per la loro attività, essendo infatti indicato in forte crescita l’interesse da parte degli chef per l’abbinamento del caffè con le proposte di alta cucina. In quest'ottica s’inquadrano anche le collaborazioni che il marchio ha stretto con le catene di hotellerie e le associazioni gourmet più prestigiose su scala internazionale, come Relais & Châteaux, Bocuse d'Or, Jeunes Restaurateurs d’Europe e L’Association de la Sommellerie Internationale (ASI).

17 giugno 2014

Birra Moretti protagonista del 'gioco' di alta cucina di Daniel


Lo chef Daniel Canzian
(foto Golden Backstage)
“Mi spiace informarvi che abbiamo terminato le birre”. Pochi, interminabili istanti e, alla vista dei nostri volti attoniti, si apre in un sorriso divertito. Comprendiamo così che le birre non sono affatto finite: è solo lo scherzo (decisamente andato a segno) dello chef, che ha pensato bene di spiazzarci proprio nella sera della cena all’insegna della birra a tavola promossa per il terzo anno da ILovebeer.it, in collaborazione con il network distributivo Partesa. Lo chef in questione è Daniel Canzian, che lo scorso ottobre, dopo una lunga esperienza come executive chef al Marchesino e all'Albereta di Erbusco di Gualtiero Marchesi, ha deciso di aprire a Milano il suo primo ristorante, a insegna Daniel.
'Ad ogni piatto la sua birra' è firmato ILoveBeer e Partesa
È in questo moderno, arioso e minimalista locale, situato in via Castelfidardo 7, che siamo ospiti di ILoveBeer, progetto di cultura birraria di Heineken Italia (ne abbiamo parlato anche qui), per provare la cucina italiana contemporanea di Daniel in abbinamento alle birre di qualità Moretti. L’invito alla cena del ciclo 'Ad ogni piatto la sua birra' (quest'anno da maggio a dicembre sono 20 i ristoranti che, dalla Lombardia alla Puglia, propongono al pubblico cene di alta cucina a tema birrario) non è solo un modo per sperimentare il risultato del connubio della bevanda con il cibo o del suo utilizzo come ingrediente nella ricetta, ma anche l'occasione per approcciare le tecniche della corretta spillatura con le indicazioni del sommelier di Aspi Paolo Merlin.
Diverse tipologie di Birre Moretti hanno accompagnato la cena di alta cucina
L'omaggio all'iconico Baffo Moretti
Rispecchiando il temperamento dello chef veneto, il menu studiato per la nostra serata birraria è ludico e, in barba alla dichiarata semplicità, lascia trapelare virtuosismi d’autore. Si va dallo gnocco fritto con pesche, lardo e maggiorana ai cannoli di baccalà mantecato ai toast di melanzane alla parmigiana: tre creazioni (da mangiare rigorosamente con le mani) che si accompagnano alla classica Birra Moretti. Con la Moretti Baffo d’oro degustiamo focaccia di patate con ricotta di bufala, pesto al basilico e calamari in crosta di riso soffiato e mandorle (piatto da standing ovation). La medesima birra si sposa con un risotto agli asparagi selvatici, mentre per il piatto forte, rappresentato da galletto gratinato alle arachidi e taccole alla menta, è d’obbligo la Birra Moretti Grand Cru. Ma il 'gioco' dello chef (che preferisce essere chiamato Daniel, senza pomposi cerimoniali) non è ancora concluso: plateale il divertimento dei convitati quando in tavola fa la sua apparizione il dessert, un delicato zabaione alla Birra Moretti La Rossa coronato da una lingua di gatto a forma di baffo. Un omaggio originale e spiritoso al personaggio-icona del marchio, che catalizza all'istante i flash degli ormai onnipresenti smartphone, pronti a immortalare e a condividere sui social network ciò che succede a tavola.
(Laura Brivio)