 |
Oggi conta nove locali e punta su materia prima italiana Dop e Igp |
Reinventare la
pizzeria napoletana, coniugando la
tradizione con l'
innovazione, e utilizzando il meglio della
materia prima italiana Dop e Igp: questa la mission di
Pizzium, l'insegna di pizzerie (non propriamente una catena dal momento che ciascuna ha una propria specificità) che lo scorso anno ha aperto a
Milano, in via Procaccini, il suo primo locale e che oggi ne conta
nove in Italia: tre nella città meneghina, uno a Gallarate, uno a Seregno, uno a Torino, uno a Roma, uno nella Food Court del Serravalle Retail Park e uno di prossima a apertura a Como. Come spiega
Nanni Arbellini, socio fondatore del brand Pizzium insieme a
Stefano Saturnino e
Ilaria Puddu, l'impasto (che richiede fino a 26 ore di lievitazione) e le altre
materie prime sono fondamentali: in quest'ottica Pizzium, guidata dal direttore generale
Nico Grammauta, ha stretto di recente la partnership con due produttori di eccellenza: l'azienda padovana
Molino Quaglia, per le farine, e
Frantoio Muraglia, produttore pugliese di olio extravergine d'oliva. Ampia e variata la proposta di pizze, che spazia da quelle recanti i nomi delle regioni alle pizze classiche, tutte condite con il meglio della materia prima
made in italy. Ma si possono anche ordinare
bruschette con prodotti locali,
friselle e focaccia da accompagnare a
pregiati salumi. Regionali anche i dolci: figurano nel menu il
babà napoletano, il tiramisù fatto in casa e il cannolo siciliano. Mangiar bene non prescinde, ovviamente, dal bere bene: solo da Pizzium si può ordinare
Birrium, birra non filtrata e non pastorizzata, nata dalla partnership con il
Birrificio Artigianale Balabiòtt.