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24 giugno 2015

Cacciatori e Piccinini volti della campagna 'Viva il pollo'

Sono Maurizia Cacciatori e Francesca Piccinini i nuovi volti della campagna 'Viva il pollo' tesa a spiegare agli italiani che la carne di pollo e tacchino è sana e sicura. Amanti della carne avicola - o meglio, sedicenti chicken lovers - le due atlete azzurre, che si dilettano a preparare gustose ricette con questo alimento, hanno preso parte all'incontro '6 verità sul pollo' organizzato ieri a Milano da UnaItalia.
Da sinistra, Francesca Piccinini e Maurizia Cacciatori
Accanto a loro un team di esperti composto dai rappresentanti dell'Unione Nazionale delle filiere agroalimentari delle carni e delle uova, dal giornalista e divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone e dal medico Giorgio Calabrese, esperto di alimentazione. Con la campagna, che vede in prima linea le due campionesse di pallavolo, UnaItalia intende sfatare i luoghi comuni diffusi tra gli italiani, peraltro grandissimi mangiatori di pollo. Ad esempio, secondo un’indagine realizzata da Doxa per Unaitalia, l’87% dei nostri connazionali è convinto che i polli oggi crescano più velocemente di un tempo grazie alla somministrazione di estrogeni negli allevamenti, quando invece gli ormoni sono vietati in tutta Europa. E che dire delle altre verità? Come hanno spiegato gli esperti, il pollo è allevato a terra, la carne cruda di pollo non va lavata (solo la cottura ne elimina gli eventuali microrganismi), il pollo non cresce ad antibiotici, il pollo contiene il ferro come la carne rossa, il pollo che mangiamo è solo made in Italy.

27 ottobre 2014

L'impatto della carne sull'ambiente? Lo mostra la clessidra


Assica, Assocarni e UnaItalia, le associazioni di categoria delle tre filiere italiane della carne più importanti (bovino, suino, avicolo) hanno presentato a Milano, all’Expo Gate - metaforico cancello d’ingresso a tutte le iniziative di Expo 2015 - la Clessidra Ambientale.
I relatori presenti all'incontro di Assica, Assocarni e UnaItalia
Concepita nell’ambito del rapporto dal titolo ‘La sostenibilità delle carni in Italia’, la clessidra rappresenta l’equilibrio fra nutrizione umana e tutela dell’ambiente. Uno strumento che aiuta i consumatori a fare chiarezza anche sul reale impatto della carne. Se fino a oggi il carbon footprint della filiera delle carni è stato infatti valutato in termini assoluti (emissioni di CO2 per kg di carne) l’attuale rapporto intende invece proporre un nuovo approccio, che valuta l’impatto di un alimento sulla base delle quantità realmente consumate nell’ambito di una dieta corretta ed equilibrata. Risultati inediti, che aprono a differenti considerazioni e prospettive: con la Clessidra Ambientale si può infatti notare come, in un modello alimentare corretto, il carbon footprint delle proteine sia pari a 7,5 kg di CO2 equivalente, un valore in linea con quello di frutta e ortaggi, che arriva a 6,7 kg CO2 equivalente. In altri termini, l’impatto medio settimanale della carne risulta allineato a quello di altri alimenti che hanno minore impatto unitario, ma che di fatto sono consumati in quantità maggiori. Una rassicurazione importante, insomma, per tutti coloro che nella propria dieta includono la carne, che, se consumata con equilibrio, non comporta effetti negativi sulla sostenibilità ambientale ed economica.
All’incontro, moderato dal giornalista Alessandro Cecchi Paone, erano presenti Massimo Marino, socio fondatore di Life Cycle Engineering, Ettore Capri, direttore del Centro di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile (Opera - UCSC), Evelina Flachi, specialista in Scienza dell’Alimentazione, e Stefano Zurrida, professore associato di Chirurgia Generale all’Università degli Studi di Milano.