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Il ricavato dell'evento sarà devoluto all'associazione Dynamo Camp |
Raw for love: questo il titolo del workshop
crudista in
programma l’1 dicembre ai
Frigoriferi Milanesi, dalle 14.00 alle 17.00. A
tenere la lezione, che prevede la partecipazione di
Paola
Maugeri e di altri ospiti d’eccezione, sarà lo chef
Vito Cortese (a destra, nella foto), esperto di crudismo
che ha importato in Italia questa tipologia di alimentazione reinterpretandola
in chiave gourmet attraverso
Nudo&Crudo, la sua cucina
itinerante. Grazie al suo team di nove chef che lo assisteranno nello showcooking , Raw for love darà la possibilità a 100
partecipanti in contemporanea di apprendere qualche tecnica di base del
crudismo preparando quattro
raffinate ricette: dagli spaghetti di zucca con mascarpone e noci alle sfere
di broccoli, dalla mousse di olive alla torta di carote e cioccolato bianco.
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Vito Cortese |
Il prezzo dell’iscrizione è di 99 euro e il ricavato sarà devoluto
all’associazione
Dynamo Camp. Nato in America all’inizio del secolo scorso, il crudismo (raw food) prevede l’utilizzo di ingredienti di origine vegetale, non sottoposti
a cottura e
mai riscaldati a una temperatura superiore ai
42°C. In origine si è proposto come
cucina terapeutica con l'intento di ‘curare’
malattie gravi, ma è tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila che ha
ottenuto una nuova ondata di apprezzamento ma di diversa natura, più orientata allo star bene e in forma. In Italia
l’approccio di Cortese, che nel 2011 per otto settimane è stato allievo del
guru crudista
Matthew Kenney, rifugge i fanatismi: lo chef tarantino,
che ha nel Dna i sapori della sua terra che sin
dalla più tenera età gli hanno fatto apprezzare i nonni contadini, sostiene infatti che il crudismo (il suo ha
una base vegana)
si può abbracciare alternandolo a una cucina tradizionale. Peculiarità
del
raw food gourmet, spiega Cortese, “è il modo diverso e innovativo di
concepire il gusto, trasformando le verdure senza cuocerle per arrivare a
gratificare il palato”.

Una cucina, insomma, in cui
profumi e sapori non
mancano, sebbene sino a quando non la si prova sia, a suo dire, “inimmaginabile”.
Proprio perché inaspettata abbiamo deciso di provarla, degustando al
Verger di
Milano
una
cena crudista di quattro portate, tutte ispirate alla cucina
tradizionale italiana e accompagnate da 'succhi vivi' (cocktail di frutta e
verdura) e da
acqua di cocco di
Ococo, bevanda isotonica. Piatti che
hanno
appagato vista e gusto: in tavola si sono susseguiti carpaccio di barbabietola con
mousse di crauti e rucola, fagottino di polpa di cocco verde ripieno di avocado
e broccoli, tartare con avocado e zucchine con chips di semi di chia. Delizioso
anche
il dolce al cucchiaio, ispirato al bunet piemontese di amaretti e caffè, ma preparato con
cacao crudo, anacardi, sciroppo d’acero e - sorpresa - un’alga nota come ‘muschio d'Irlanda'.