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21 marzo 2025

'Benvenuti In Galera', il docufilm sul primo ristorante in un carcere

Sarà disponibile in esclusiva su RaiPlay dal 22 marzo 'Benvenuti In Galera', documentario dedicato al primo ristorante al mondo aperto dentro un carcere. Il toccante docufilm è stato scritto e diretto da Michele Rho, regista e sceneggiatore autore, tra gli altri, di Cavalli (2011), lungometraggio prodotto da Rai Cinema presentato alla 68esima Biennale del Cinema di Venezia. Dopo l'anteprima al Filmmaker Festival 2023, il progetto è stato presentato al cinema e in seguito proiettato in diversi istituti circondariali. Il tema della carcerazione e della condizione del detenuto è, purtroppo, sempre di estrema attualità e affrontarlo senza retorica non è semplice. Raccontando il progetto di In Galera il ristorante aperto nel carcere di Bollate, il film documentario 'Benvenuti In Galera' ci porta dentro un istituto di pena cercando di abbattere paure e diffidenze attraverso le storie di chi sta cercando di riprendere in mano la propria vita lavorando, perché per questi ragazzi il lavoro significa redenzione, vita e futuro. Un’opportunità di formazione volta alla reintegrazione, ma soprattutto, la storia di un ristorante e della sua brigata, composta da otto detenuti, che realizzano pranzi e cene con la supervisione di Silvia Polleri, alias Nonna Galeotta, professionista nel settore della ristorazione. Silvia ha fortemente creduto in questo progetto di reinserimento sociale: un sogno ambizioso divenuto realtà con i ragazzi detenuti che hanno proseguito un percorso riabilitativo, come lo chef Davide che ha studiato nella scuola 'stellata' di Gualtiero Marchesi. Ma il ristorante non è solo un luogo di lavoro per i detenuti, è anche un modo innovativo per la comunità esterna di entrare in contatto con la realtà carceraria: un ponte tra il carcere e il mondo esterno.

02 maggio 2024

Un'altra possibilità alle detenute con Gusto 17 e Seconda Chance

Gusto 17 formerà delle detenute per inserirle nei propri laboratori
Gusto 17
, innovativo concept di gelato artigianale gourmet e personalizzato, si unisce a Seconda Chance, associazione no profit fondata dalla giornalista Flavia Filippi con l'obiettivo di favorire la reintegrazione di detenuti nella vita lavorativa e sociale, favorendo l'occupazione dentro e fuori dalle carceri. I valori che accomunano Seconda Chance e Gusto 17 sono stati il propulsore immediato e naturale per la creazione di una partnership volta all'individuazione e alla valorizzazione di profili di detenute donne, di qualsiasi età, da inserire nei propri laboratori di gelato artigianale. Un percorso pensato per le detenute che spesso vivono in maniera problematica non solo il periodo di detenzione, ma il reintegro nella società. Un primo passo si concretizza con l'assunzione della prima detenuta da questo mese e non è che l'inizio di un percorso di collaborazione e impegno attivo in un triangolo virtuoso che vede protagonisti Gusto 17, Seconda Chance e gli Istituti Penitenziari italiani. Non solo una vision, ma un impegno reale che, grazie all'aiuto di Seconda Chance e dell'Istituto Penitenziario di Bollate, si è concretizzato nell’attuazione di un percorso che ha portato Gusto 17 ad incontrare detenute a fine pena con lo scopo d'individuare il primo profilo a cui offrire una 'seconda possibilità', lavorativa e di vita, offrendo un contratto a tempo determinato di un anno con possibilità di essere trasformato in tempo indeterminato. La scelta, dunque, rispecchia le caratteristiche della detenuta stessa, la quale verrà formata sulle tecniche di produzione e creazione di prodotti di pasticceria gelato artigianale di Gusto 17.

27 giugno 2019

Sono prodotte da tre carceri di Milano le birre agricole Malnatt

La birra rossa di Opera
La birra chiara di San Vittore, la birra di frumento di Bollate e la birra rossa di Opera: fanno capo al progetto 'Malnatt, il gusto del riscatto', teso a focalizzare l'attenzione sul tema e il valore del reinserimento di carcerati ed ex-carcerati nel mondo produttivo, le tre birre prodotte congiuntamente dai tre istituti penitenziari di Milano. L'iniziativa nasce dalla collaborazione tra le tre carceri e un gruppo di imprenditori ed esercenti del territorio milanese. Tra i promotori e sostenitori figura il pool di agenzie di comunicazione controllate dalla milanese Take: dal team creativo sono nati il nome Malnatt (termine del dialetto milanese che significa 'nato male', in senso bonario), la sua brand identity e lo sviluppo di tutti i supporti dedicati al canale distributivo.
La birra di frumento di Bollate e la chiara di San Vittore
Di Redfarm, sigla di produzione e comunicazione digitale, è invece la creazione e gestione dell'identità digitale attraverso il sito Birramalnatt.it e i canali Facebook e Instagram. Infine, sono a cura di Cantiere di Comunicazione, società di relazioni pubbliche del gruppo, le relazioni con le istituzioni e i media. L'obiettivo di Malnatt, atteso a 24 mesi dal lancio, è duplice: reinserire almeno dieci detenuti o ex-detenuti, in particolare nelle fasi di produzione e di distribuzione, e generare risorse economiche per gli istituti da destinarsi ad attività di recupero dei detenuti e di formazione della Polizia Penitenziaria. Si stima che, a fronte della vendita di un volume di circa mille ettolitri (circa 300mila bottiglie da 33 cl), si potranno finanziare progetti per un valore minimo di circa 20mila euro all'anno. Le birre Malnatt, distribuite dalle società Pesce e Anesa Birre nel canale horeca e moderno, sono birre agricole - ovvero prodotte con materie prime coltivate presso l'azienda agricola La Morosina nel Parco del Ticino - ad alta fermentazione, non pastorizzate, non filtrate e rifermentate in bottiglia o in fusto.

21 marzo 2018

Tante le idee regalo realizzate dai detenuti delle carceri lombarde

I sapori di Pasqua? Colombe, uova di cioccolato, biscotti, pane fresco, vino, marmellate, grappa, birra arrivano direttamente dalle case circondariali lombarde.
Si possono acquistare al Consorzio Vialedeimille di Milano
Così come pure grembiuli da cucina, borse, winebag, runner, cartoline d'auguri, porta iPad, abbigliamento e accessori che coniugano qualità e maestria artigianale. Tutti prodotti acquistabili al Consorzio Vialedeimille di Milano. Idee regalo che raccontano storie di vita vera, a volte inimmaginabili, di persone pronte al cambiamento e al riscatto sociale. L'obiettivo del Consorzio Vialedeimille è promuovere percorsi concreti di reinserimento sociale delle persone private della libertà e prevenire la recidiva attraverso il lavoro. Il Consorzio è stato fondato da cooperative sociali che lavorano nelle carceri lombarde di San Vittore, Milano-Opera, Bollate, Monza e nasce da un'intuizione del Comune di Milano - Assessorato alle politiche del Lavoro. Le cooperative sociali che costituiscono il Consorzio impiegano ad oggi più di un centinaio di detenuti e altrettanti fuori dal carcere.

07 dicembre 2017

Le confezioni d'artista di Callipo sono preparate in carcere

Un regalo buono e che fa del bene? Le nuove confezioni regalo Callipo (in latta, in legno e in cartone) con il pregiato tonno, lavorato interamente in Italia da oltre 100 anni, e con tanti altri prodotti dell'azienda calabrese.
Al lavoro i detenuti del carcere di Vibo Valentia, regolarmente assunti
Ogni confezione racconta una storia di mare, di passione e di tradizione grazie ai disegni realizzati per Callipo dal maestro ceramista Antonio Montesanti, artista di Pizzo dov'è nata anche l'azienda. La magia legata all'antica pesca del tonno, le storiche tonnare, le fasi ancora oggi artigianali della produzione diventano protagoniste delle originali cassette regalo attraverso esclusive illustrazioni artistiche. Ogni confezione racchiude un assortimento di specialità Callipo, come i pregiati filetti di tonno all'olio extravergine d'oliva biologico, i filetti di ventresca, i filetti di merluzzo nordico, la bottarga, i filetti di tonno con cipolla, 'nduja calabrese, pomodori secchi e molto altro. Proposta anche una selezione di prodotti Dalla Nostra Terra Callipo, confetture e composte realizzate con materie prime locali. Il legame e l'impegno di Callipo sul territorio sono resi ancora più forti grazie alla collaborazione con il penitenziario di Vibo Valentia: per il secondo anno consecutivo un gruppo selezionato di detenuti, affiancato dalle maestranze più specializzate, è stato assunto dall'azienda per il confezionamento delle cassette regalo, in vendita sullo shop del sito.

08 novembre 2017

Mozart14 cambia la vita delle persone con la musicoterapia


Si chiama Mozart14 l'associazione che promuove attività di musicoterapia nei reparti pediatrici e nelle carceri. Fondata a Bologna nel 2014 da Alessandra Abbado con l'obiettivo di sostenere le iniziative sociali avviate dal padre Claudio Abbado, ieri al Cinema Anteo di Milano la realtà ha presentato il cofanetto del dvd 'Shalom! La musica viene da dentro. Viaggio nel Coro Papageno', un progetto che testimonia chi, da dietro le sbarre del carcere, scopre che la musica può portare lontano. Le voci del documentario, diretto dalla regista Enza Negroni, sono quelle del Coro Papageno, creato per iniziativa del maestro Abbado nel 2011 con i detenuti e le detenute della Casa Circondariale Dozza di Bologna. Il cofanetto, contenente il dvd con il documentario e il libro, si può acquistare qui. Testimonial di Mozart14 il maestro di fama internazionale Ezio Bosso, che con l'associazione condivide l'idea che la musica migliori la condizione fisica e psichica delle persone.  



Mozart14 sostiene le seguenti attività

L'associazione entra nei reparti pediatrici e nelle carceri
Tamino: incontri di musicoterapia di gruppo per i piccoli degenti dei reparti pediatrici di Onco-Ematologia e Chirurgia e laboratori terapeutici di canto e musica nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, che si svolgono nella Clinica Gozzadini del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna

Coro Papageno: coro composto da circa una quarantina di detenuti e detenute della Casa Circondariale Dozza di Bologna, cui si aggiungono coristi volontari di importanti cori cittadini. Direttore Michele Napolitano

Leporello: laboratori espressivi di musicoterapia e songwriting svolti con i ragazzi reclusi dell’Istituto Penale Minorile di Bologna per comporre canzoni

Coro Cherubino: laboratori di canto corale per adolescenti, anche con disabilità fisiche e cognitive, e laboratori creativi sull'esplorazione della voce rivolti ai bambini sordi dai 4 ai 10 anni, realizzati da Mozart14 in collaborazione con Grd (Associazione Genitori Ragazzi Down), Fondazione Gualandi a favore dei sordi, Dipartimento di Salute mentale del Servizio di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza dell'azienda Usl di Bologna.

22 novembre 2015

Si Puede, la collezione di gioielli firmata Fabrizio Corona

Una condanna a 13 anni di galera, tre anni scontati, poi l'affidamento ai servizi sociali di Don Mazzi. E tanta voglia di ricominciare. E' dedicata a tutti quelli che 'nella vita sono caduti, ma che hanno avuto la forza di rialzarsi' la nuova collezione di gioielli Si Puede firmata Fabrizio Corona. L'ex re dei paparazzi, uscito dal carcere e animato da voglia di rivalsa e desiderio di rimettersi in gioco, ci mette la faccia anche nella campagna stampa e social a supporto della sua collezione di gioielli, caratterizzati da simboli inequivocabili di dolore e passione: manette, corde, croci... Nelle intenzioni dell'imprenditore, che ha anche da poco lanciato una linea di abbigliamento con lo stesso brand, 'Si Puede racconta di polvere, cicatrici e riscatto, senza nascondere nulla e senza voltare le spalle a nessuno'.

05 marzo 2014

Miss Italia a Rebibbia con le detenute lavoratrici della moda

Giulia Arena domani sfilerà a Rebibbia
Moda e solidarietà: quale miglior modo per celebrare la donna, in vista dell'8 marzo, se non dare un palcoscenico eccezionale alle creazioni fashion di alcune detenute lavoratrici? E' quello che accadrà domani nel Carcere Femminile di Rebibbia, quando Giulia Arena, in carica come Miss Italia 2013 sfilerà indossando un capo di alta moda della collezione del brand Neroluce realizzato nel laboratorio di sartoria Ricuciamo. Insieme a lei anche alcune detenute, che per un giorno vestiranno i panni di modelle. “Per me è una situazione completamente nuova, non so nemmeno immaginarla e, sinceramente, presentarmi in un ambiente così forte nei panni della Miss non è semplice - dichiara Arena, eletta reginetta d'Italia lo scorso ottobre a Jesolo -. Sono davvero curiosa di scoprire quale sarà l’esito di un'esperienza così diversa tra le tante che ho fatto, ma non considero la sfilata di moda nel carcere un gioco, anzi la ritengo un momento molto serio e impegnativo”. L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Gruppo Idee, che da anni lavora per il reinserimento sociale dei detenuti, attraverso la presidente Zarina Chiarenza e la responsabile dell’organizzazione dell’evento Germana De Angelis, in collaborazione con la patron di Miss Italia Patrizia Mirigliani e la stilista Sabrina Minucci. Per l'occasione i detenuti della Casa Circondariale di Sulmona hanno creato, nei laboratori interni all’Istituto, piccoli regali in similpelle da donare a tutte le donne di Rebibbia.