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04 marzo 2024

Gillette contro i pregiudizi sulle donne che giocano a calcio

'Siete ridicole, andate a giocare a pallavolo', 'Non siete femminili', 'State meglio in cucina': sono solo alcune delle offese che le calciatrici si sentono rivolgere.
Il progetto, in collaborazione con Parole O_Stili
ha fatto tappa in una scuola secondaria di Napoli
Gillette
, leader della rasatura e da sempre vicino al mondo dello sport e agli uomini, in collaborazione con l'associazione culturale Parole O_Stili, oggi è arrivata a Napoli, l'Istituto Comprensivo Giovanni Falcone, per la quinta tappa di 'Scegli il tuo ruolo', il progetto ideato per far fronte agli stereotipi e pregiudizi che ancora persistono in questo sport. All'incontro ha preso parte Sara Caiazzo, difensore dell’Asd Calcio Pomigliano e della Nazionale Under 23, insieme a Barbara Laura Alaimo, pedagogista e formatrice dell'associazione Parole O_Stili. Il progetto è una delle tappe dell'iniziativa 'La passione per il calcio non fa distinzioni' di Gillette e Figc, nato con l'obiettivo di generare un impatto culturale positivo nella percezione dell'attività calcistica femminile e sostenere concretamente la base del movimento italiano. Infatti, nonostante il calcio femminile sia una realtà sempre più affermata e un fenomeno sportivo in continua crescita, sono ancora diffusi alcuni pregiudizi, soprattutto tra i genitori. Con l'iniziativa 'Scegli il tuo ruolo', Gillette e Parole O_Stili mirano decostruire tali stereotipi insieme agli studenti e alle studentesse della scuola secondaria di I grado, attraverso una serie di incontri di sensibilizzazione in otto città e sei classi per ciascuna tappa, per un totale di circa 1.500 ragazzi. L'attività aiuterà non solo studenti e studentesse, ma anche i genitori, a interrogarsi sullo stereotipo per cui il calcio è uno sport tipicamente maschile, riflettere su quanto sia importante abbattere i pregiudizi nel mondo sportivo e acquisire consapevolezza sulla libertà di scegliere e praticare qualsiasi sport.

26 ottobre 2023

Un linguaggio più inclusivo con il tool dell'AI sviluppato da Take

Le parole hanno una straordinaria forza intrinseca. Esaltano e annientano. Descrivono e classificano. Tutto ciò che tacciamo, omettiamo o non diciamo corre il rischio di non esistere per chi ci ascolta. In una logica di comunicazione sempre più inclusiva, capace di non discriminare sulla base dell'orientamento sessuale, dell'identità di genere, dell'età, dell'etnia, dell'aspetto fisico, dello stato sociale o di una qualsiasi disabilità, l'agenzia di comunicazione integrata Take nell'ambito dei Digital Innovation Days (evento sull'innovazione digitale in corso a Milano dal 25 al 27 ottobre) presenta Inclusive Talk, un tool basato sull'Intelligenza Artificiale che permette di trasformare ogni testo nella sua versione più inclusiva. Lo strumento non si limita a sostituire parole offensive o discriminatorie, ma interpreta il contesto ed è impostato per correggere ogni pregiudizio linguistico. Un esempio? I candidati, i dipendenti… ancora troppo spesso si utilizza il maschile per identificare un gruppo di persone di cui non si conosce il genere. È il cosiddetto 'maschile sovraesteso', forse pratico ma di certo non inclusivo. È proprio questo il raggio di azione del tool messo a punto da Take che integra l'analisi di linee guida DEI con milioni di documenti già inclusi nel sistema di LLM (Large Language Model) e, utilizzando la conoscenza collettiva, avvia un processo di trasformazione del testo in una versione più inclusiva, basata sull'eliminazione di termini equivoci ancora annodati, magari anche incondizionatamente, a pregiudizi ormai del tutto inopportuni. Attualmente il tool vuole stimolare la riflessione sul linguaggio, ma in futuro potrebbe diventare un assistente virtuale per l'agenzia e le aziende clienti allo scopo di sviluppare campagne di comunicazione scevre da stereotipi e pregiudizi. Nato su matrice italiana, il tool è potenzialmente aperto a qualsiasi lingua, tant'è che è stato recentemente condiviso con il network di agenzie internazionali a cui l'agenzia Take aderisce per cogliere le sue potenzialità anche oltreconfine.

30 gennaio 2023

I pregiudizi dell'intelligenza artificiale? Sono il riflesso dei nostri

Wired Italia
promuove una campagna, firmata dall'agenzia Tbwa\Italia, contro i pregiudizi dell'intelligenza artificiale, che sono un riflesso dei nostri. 'Immagina due innamorati, immagina due genitori, immagina un dottore' le richieste inserite nell'intelligenza artificiale MidJourney. I due innamorati sono stati immaginati nel 100% dei casi come un uomo e una donna, la parola dottore sempre associata a un uomo, così come le parole manager e leader. Omofobia, razzismo, disparità di genere: all'interno dell’intelligenza artificiale si annidano pregiudizi di ogni natura. Ma ciò che deve farci riflettere è il fatto che questi pregiudizi in realtà siamo noi ad averglieli insegnati: per eliminare i pregiudizi dall’intelligenza artificiale, è quella umana che deve imparare a combatterli. L’AI genera infatti risultati seguendo istruzioni con criteri assegnati da noi. "Per questo le immagini 'sbagliate' di questa campagna - sottolinea Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia - ci dicono soprattutto una cosa: la battaglia per sconfiggere i pregiudizi è ancora lunga ed è fondamentale per tanti motivi, tra cui quello di istruire correttamente la tecnologia che porterà maggiori cambiamenti alla società nei prossimi anni". La campagna è una multisoggetto con diversi visual, cui si aggiunge un video corale per i canali social e un editoriale su Wired Italia.

14 aprile 2021

Dove entra nella categoria capelli con Ricostruzione Intensiva

La novità sarà sostenuta da una campagna pubblicitaria
Presenta una formula innovativa, studiata per dare nuova vita ai capelli danneggiati da trattamenti e colorazioni, la nuova gamma Ricostruzione Intensiva di Dove, composta da shampoo, balsamo e maschera, cui si affiancano tre linee specifiche per capelli crespi, colorati e disidratati. Una gamma, quella che  punta sulle tecnologie Smart Repair e Fiber Actives, che vuole aiutare le donne a esprimersi anche attraverso i capelli, per un'esperienza positiva di bellezza e autostima, come racconta anche lo spot di lancio. Secondo l'indagine 'Capelli e pregiudizi', realizzata da Toluna per Dove, 7 italiane su 10 vivono situazioni di pregiudizio legate ai capelli con conseguenze importanti nella loro vita sociale, personale e lavorativa. Dalla ricerca, condotta su un campione di oltre 1.000 italiane di età compresa tra i 12 ed i 55 anni, si evince che il 69% ha vissuto sulla propria pelle o ha assistito a episodi di pregiudizi legati ai capelli e per l'83% questi hanno avuto ripercussioni nella vita sociale. Per le donne italiane sono tre i preconcetti più rilevanti con cui confrontarsi: per il 45% quelli legati all'identità di genere, per il 41% all'orientamento sessuale e per il 36% quelli legati all’età. Il 63% delle donne è convinta che queste discriminazioni nascano da stereotipi culturali e il 55% ritiene che siano legati a stereotipi di genere.
Alcune evidenze della ricerca Dove 'Capelli e pregiudizi'
E il 67% delle donne che ha subito pregiudizi dichiara che i propri capelli siano stati da ostacolo alla carriera. "Questa nuova linea segna un momento importante per Dove e per Unilever - dichiara Alice Taylor, Hr & communication director Unilever Italia -. Entrare nella categoria capelli con un brand forte e amato come Dove significa, infatti, poter fare un altro importante passo avanti nella cura della donna e nella promozione di messaggi come la bellezza autentica e l’autostima. Significa, inoltre, poter dare un contributo ancora più consistente a uno degli obiettivi strategici dell’azienda: migliorare il benessere e la salute di milioni di persone".