28 maggio 2019

Essity scommette sulle fibre alternative, nuova frontiera green

Vedranno la luce nella seconda metà del 2020 i primi prodotti in carta tissue di alta qualità (tovaglioli, fazzoletti, carta igienica, carta da cucina) realizzati da Essity in cellulosa da paglia di grano. Un progetto di economia circolare, quello che la multinazionale svedese sta sviluppando nel suo nuovo stabilimento a Mannheim, in Germania, frutto della partnership esclusiva siglata con l'azienda statunitense Sustainable Fiber Technologies (SFT).
Presente anche in Italia, la multinazionale opera nei settori dell'igiene e della salute 
Lo ha annunciato oggi a Milano il country manager di Essity Italy Massimo Minaudo, illustrando le strategie di sostenibilità dell'azienda attiva in 150 Paesi con diversi brand di personal care, tissue e igiene professionale. Il nuovo processo tecnologico, denominato Phoenix Process, comporterà un investimento complessivo di 37 milioni di euro e produrrà un minore impatto ambientale, sia in termini di impiego di acqua sia di energia, rispetto all'utilizzo di fibra di cellulosa degli alberi. L'iniziativa si affianca a un altro progetto d'impiego di fibra alternativa, realizzato insieme alla cartiera Favini: si tratta della carta Crush ottenuta da sottoprodotti di lavorazioni agroindustriali (residui di arance, mais, caffè) che sostituiscono fino al 15% della cellulosa da albero. Nello specifico, i sottoprodotti, 100% di origine italiana, sono rilavorati meccanicamente senza prodotti chimici e rivalorizzati come nuova materia prima per la produzione di carte ecologiche di alta qualità, in sostituzione della cellulosa vergine. Ricordiamo che Essity, leader mondiale nei settori dell'igiene e della salute con i brand Tena, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak'Up, Libero, Leukoplast, Jobst e Actimove, da anni è in prima linea sia sul fronte della sostenibilità ambientale sia in altri ambiti della corporate social responsibility. Su scala mondiale nel 2018 ha fatturato 11,6 miliardi di euro, mentre in Italia, dov'è presente con tre stabilimenti produttivi, ha realizzato vendite per 506 milioni di euro.