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25 ottobre 2021

Osterie d'Italia 2022, la guida sulla ristorazione che ha retto il colpo

Sarà disponibile da mercoledì 27 ottobre in tutte le librerie e sul sito di Slow Food Editore la nuova guida Osterie d'Italia 2022 (940 pagg., 22 euro), curata da Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni. Su 1713 locali recensiti (contro i 1697 dello scorso anno), la guida conta 120 novità, tra cui figurano molte nuove attività aperte negli ultimi due anni.
La guida è stata presentata oggi al Piccolo Teatro Strehler di Milano
Incluse anche realtà di ristorazione di simile impianto e offerta, ma con specifiche peculiari di ogni regione, come le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia e le piadinerie in Emilia Romagna e, da quest'anno, i forni e gli indirizzi dove acquistare le focacce di Genova e Recco. A questo si aggiunge il moderato numero di locali che, per chiusura o cambiamento del proprio percorso, sono usciti dalla guida. Segni che dimostrano come le osterie abbiano retto il colpo della 'tempesta' del lockdown conseguente alla pandemia, anche grazie al fatto che molte hanno ripensato la propria offerta, creandosi nuove opportunità commerciali. Nel volume, le regioni con più osterie rappresentate sono la Campania (177), la Toscana (145) e il Piemonte (136), seguite da Emilia Romagna (124) e Puglia (111). Con quest'edizione della guida, tornano anche le Chiocciole, attribuite ai 246 locali che rappresentano al meglio l'osteria italiana. Sono invece 423 i locali premiati con la Bottiglia, grazie a una selezione di vini ragionata e rappresentativa del territorio. Alla presentazione in anteprima della pubblicazione, organizzata oggi al Piccolo Teatro Strehler di Milano, erano presenti, tra gli altri, il presidente e fondatore di Slow Food Carlo Petrini, la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo, il giornalista Mario Calabresi, la direttrice editoriale di Slow Food Editore Chiara Cauda. Alla sua 32esima edizione, la guida è sostenuta da Reale Mutua, Bertani, Consorzio Parmigiano Reggiano, Acqua S. Bernardo, Pentole Agnelli, Consorzio Franciacorta.

20 settembre 2021

Focus sui 349 presìdi italiani nel nuovo volume di Slow Food

Presentata a Bra, nella cornice della fiera internazionale casearia Cheese 2021, la nuova pubblicazione gastronomica di Slow Food Editore: 'L'Atlante gastronomico dei presìdi Slow Food', volume (448 pagg., 29 euro) che raccoglie i 349 presìdi italiani, piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall'agricoltura industriale. Da 20 anni l'associazione salva dall'estinzione razze autoctone, varietà di ortaggi e di frutta, pani, formaggi, salumi e dolci tradizionali. "Quella dei presìdi Slow Food è un'avventura importante e ben riuscita - ha spiegato il presidente di Slow Food Carlo Petrini, nel corso della presentazione -. Negli ultimi 50 anni, l'elemento distintivo per quanto riguarda i prodotti alimentari è stato il prezzo: minore il costo, maggiore il successo sul mercato. Con i presìdi, invece, invitiamo a fare un ragionamento sul valore: la qualità organolettica, le proprietà sulla salute, la tutela del territorio, il rispetto, il lavoro e il sapere di cui sono espressione, la valorizzazione di tutti i soggetti coinvolti lungo la filiera. Corrispondere il giusto compenso a un lavoro così importante è essenziale, perché senza una prospettiva economica per chi lavora la terra non vi può essere futuro". Come detto, i presìdi Slow Food attivi in Italia sono 349, in tutte le regioni, per un totale di 2.465 produttori coinvolti. La Sicilia conta il maggior numero di progetti (51), seguita da Campania (41), Piemonte (36), Toscana (22) e Abruzzo (18). Gli ortaggi sono la categoria più rappresentata (66), seguita dai formaggi (58), legumi e frutta (46) e salumi (39). Di ogni prodotto l'atlante racconta le caratteristiche organolettiche, la stagionalità, le pratiche di coltivazione e di allevamento, l'impiego in cucina. Nelle pagine conclusive dell'atlante, il lettore troverà indicati anche i nomi e i contatti dei produttori.

19 ottobre 2016

Campagna di crowdfunding per il Baladin Open Garden

Teo Musso con la birra Open Garden creata per l'occasione
Segnate in agenda questa data: 21 giugno 2017. E' fissata il primo giorno d'estate dell'anno prossimo l'inaugurazione del Baladin Open Garden, ambizioso progetto di  Teo Musso, fondatore del marchio di birra artigianale sinonimo di alta qualità, che a Piozzo, paesino delle Langhe a pochi chilometri da Cuneo, intende dare vita a un grande parco, proprio a ridosso del nuovo birrificio Baladin varato pochi mesi fa. Per realizzare il sogno di far nascere un luogo di aggregazione legato all'universo della birra 'viva' (con tanto di cascina dotata di forno, cantine di affinamento, pub, macelleria agricola, casa del luppolo e malteria didattica) Musso ha scelto di affidarsi alla formula del crowdfunding. Al via da oggi, per la durata di un mese, la campagna di raccolta fondi mira a raccogliere 200mila dollari attraverso la piattaforma Indiegogo. I sostenitori del progetto saranno ricompensati con Magnum di birre limited edition, cene a contatto con la natura, pitture meditative, la possibilità di partecipare alla festa per la raccolta del luppolo e a tavole rotonde con ospiti di spicco, tra cui Davide Oldani, Gabriele Bonci, Ugo Nespolo, Lucio Maria Morra e i birrai statunitensi Greg Koch e Sam Calagione.
Della durata di un mese, la campagna punta a raccogliere 200mila dollari
Nelle intenzioni di Musso, si tratta di "un progetto di tutti, costruito da tutti, in cui ogni supporter possa ritrovare una parte di sè e condividere lo spirito di un progetto che vuole fare cultura e creare una community di Open Gardeners riuniti intorno ai valori della terra e della birra artigianale.  Questo è per noi il vero crowdfunding, al di là del semplice raggiungimento di un risultato economico. E per questo abbiamo messo in campo una delle più grandi operazioni di crowdfunding reward based in Italia, per rendere la nostra community protagonista attraverso un ricco programma di esperienze". Open Garden è anche il nome della nuova birra creata per l'occasione dai mastri birrai di Baladin: prodotta con un malto lavorato all'interno di un micro laboratorio di maltatura artigianale che verrà realizzato in una struttura del parco, sarà servita esclusivamente alla spina agli ospiti del Baladin Open Garden e imbottigliata solo eccezionalmente. Coniugando i valori del territorio e del saper fare artigianale, il progetto gode della benedizione di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che ha già in progetto sinergie con l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

21 settembre 2016

Uomo e ambiente in simbiosi nel Calendario Lavazza 2017

'We are what we live': è un'immersione visiva nella relazione simbiotica tra l'uomo e l'ambiente in Asia il calendario Lavazza 2017 presentato ieri sera al Mudec-Museo delle Culture di Milano e composto da 12 coppie di fotografie affiancate. Il progetto, in collaborazione con Slow Food, è un omaggio agli Earth Defenders asiatici ritratti dal fotografo Denis Rouvre (vincitore, tra l'altro, del World Press Photo 2010, 2012 e 2013) accanto a un paesaggio. L'effetto? Una sorprendente sovrapposizione uomo-natura. In Indonesia le acque magiche del lago di Tanjung sembrano specchiarsi nelle labbra di un coltivatore di caffè.
Alcuni momenti della presentazione a Milano del Calendario Lavazza 2017
Nello Sri Lanka, invece, la preziosa palma Kitul si perde nei lineamenti del volto di una raccoglitrice di melassa. In India migliaia di api di Kotagiri quasi si incastrano nei segni e nelle rughe di un anziano cacciatore di miele millefiori. Dall’India al Laos e al Vietnam, dallo Sri Lanka fino all’Indonesia: il Calendario Lavazza 2017, realizzato sotto la direzione creativa di Armando Testa, si ferma nel sudest Asiatico per il terzo capitolo del progetto fotografico The Earth Defenders. Dopo gli scatti di Steve McCurry in Africa (2015) e di Joey L. nel Centro e nel Sud America (2016), il fotografo francese Denis Rouvre scava in profondità nei volti dei Difensori della Terra asiatici, così come affonda nei solchi di quell’ambiente che abitano e che ogni giorno difendono con amore ed energia. I loro sacrifici e la loro dedizione permettono di migliorare le condizioni di vita delle comunità locali e di contrastare le nuove minacce dei cambiamenti climatici. "Noi siamo ciò che abitiamo. Al centro del Calendario Lavazza 2017 c'è il legame fisico, la simbiosi tra l’uomo e il suo ambiente: l'uno non può prosperare senza l'altro - commenta Francesca Lavazza, board member dell’azienda - e i due sono legati così profondamente da condividere soddisfazioni, sofferenze, intemperie, sudore. Un invito a rispettare e a prendersi cura della terra, ad 'abitarla' e a imparare a volerle bene". Durante Terra Madre Salone del Gusto 2016, che si svolgerà a Torino dal 22 al 26 settembre prossimi, il Calendario sarà in vendita in edizione limitata a sostegno di Terra Madre e sarà possibile visitare gratuitamente la mostra dedicata ai tre anni del progetto The Earth Defenders (Spazio Lavazza, ex Borsa Valori in via San Francesco da Paola 28): un viaggio fotografico attraverso i progetti di Lavazza e i presidi di Slow Food.

13 giugno 2015

'Terra madre giovani - We feed the planet' cerca sostegno

"I ragazzi che arriveranno a Milano per 'Terra madre giovani - We feed the planet' sono il simbolo della modernità. Sono loro che cambieranno il paradigma della nostra agricoltura, che dev'essere coscienza della bellezza, spiritualità, condivisione". Con queste sentite parole Carlo Petrini, presidente di Slow Food, ieri mattina, alla presenza del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ha presentato ufficialmente a Palazzo Marino il grande evento che dal 3 al 6 ottobre 2015 riunirà nel capoluogo lombardo migliaia di contadini da tutto il mondo.
Presenti alla conferenza stampa (dall'alto, in senso orario)
Alviero Martini, Lella Costa, Carlo Petrini, Milly Moratti
Obiettivo: condividere possibili soluzioni per nutrire il pianeta. "L’agricoltura familiare è quella che sfama la maggior parte dei viventi e per questo va sostenuta, non può permettersi di abbandonare la saggezza dei vecchi, di estromettere le donne o di non avere il futuro dei giovani - ha detto Petrini -. Che Milano si prepari a vedere la generosità di questi ragazzi: durante l’evento saranno infatti loro a cucinare per i senzatetto della città utilizzando solamente gli scarti; i più poveri insegneranno a noi a essere generosi". Terra Madre Giovani 'invaderà' il centro di Milano e per far sì che ciò avvenga Slow Food chiede ai milanesi di aprire le loro case e ospitare questi giovani o dare un contributo in denaro con il crowdfunding. La campagna dell'evento, incentrata sugli Small Scale Producers, rappresentati da statuine del presepe disseminate per la città, è stata curata da Saatchi & Saatchi Italia, con la direzione creativa esecutiva di Agostino Toscana. Tra i tantissimi volti noti dello spettacolo, della cultura e dell'impresa che hanno scelto di sostenere l'iniziativa figurano anche Lella Costa, Claudia Mori, Adriano Celentano, Philippe Daverio, Ermanno Olmi, Dario Fo, Alviero Martini, Milly Moratti.

22 maggio 2015

Un sostegno ai giovani produttori per 'We feed the planet'

Giovani contadini, allevatori, pescatori e studenti si daranno appuntamento a Milano dal 3 al 6 ottobre 2015. Occasione: l'evento globale 'Terra madre giovani - We feed the planet'. La tre giorni, che sarà animata da feste e dibattiti, è organizzata dalla Rete Giovani di Slow Food per discutere del futuro del cibo e del nostro pianeta.
La campagna, che coinvolge Milano, è stata realizzata da Saatchi & Saatchi
"In occasione della giornata mondiale della biodiversità, vogliamo puntare i riflettori sulle soluzioni concrete per tutelarla, coinvolgendo i milanesi in questo evento unico - spiega Carlo Petrini, presidente di Slow Food -. Il futuro del mondo è in mano alle nuove generazioni e le soluzioni stanno solo nel dialogo e nel confronto, perché occuparsi di cibo significa avere a cuore le risorse naturali e la salute di tutti noi. Ecco perché è così importante dare la possibilità a questi giovani d'incontrarsi e gettare i semi per un futuro migliore per tutti noi". Per garantire il diritto al viaggio a chi viene da lontano e necessita di supporto è stata creata una piattaforma di crowdfunding (alla campagna di raccolta fondi hanno già aderito personalità del calibro di Dario Fo, Alice Waters e Claudio Marchisio) cui si accede da wefeedtheplanet.com e che sostiene anche l'operazione Diecimila Orti in Africa. Il progetto della piattaforma è stato realizzato dall'agenza Saatchi & Saatchi, che si è focalizzata sui giovani produttori, i cosiddetti Small Scale Producers, rendendoli protagonisti di una campagna di comunicazione che coinvolge Milano. Una serie di statuine, create dai maestri presepai di Napoli, raffiguranti contadini di diverse nazionalità ed etnia, sono apparse in zone strategiche della città, integrandosi nel contesto urbano così da creare diorami riportanti il messaggio: 'We feed the planet'. Sul sito è presente anche un video, realizzato da Think Cattleya, che racconta le fasi di lavorazione dell’operazione e delle statuine.