Visualizzazione post con etichetta osteoporosi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta osteoporosi. Mostra tutti i post

28 febbraio 2019

Laura Morante per 'Fai la prima mossa. Cura le tue ossa'

L'attrice Laura Morante è la testimonial della campagna nazionale 'Fai la prima mossa. Cura le tue ossa', la più grande iniziativa mai realizzata sulla fragilità ossea.
E' la più grande campagna mai realizzata sulla fragilità ossea
Una malattia caratterizzata dalla riduzione della massa ossea che, secondo le stime, in Italia colpisce circa 4 milioni di persone, per lo più donne in post menopausa. Obiettivo della campagna è focalizzare l'attenzione sui problemi provocati da quella che è considerata una patologia silenziosa e progressiva, che impatta significativamente sulla qualità della vita del paziente e del suo caregiver, e sulle terapie adeguate. L'iniziativa si avvale di un coordinamento scientifico composto dagli esperti Stefano Gonnelli, professore Associato di Medicina Interna all’Università degli Studi di Siena, Salvatore Minisola, professore Ordinario di Medicina Interna all’Università La Sapienza di Roma, Luigi Sinigaglia, direttore S. C. Reumatologia Dh Asst Gaetano Pini di Milano. Dietro la campagna di sensibilizzazione contro l'osteoporosi diverse società scientifiche. Per saperne di più, sul sito Curaletueossa.it si possono visionare video di esperti, scaricare materiali informatici e trovare altre informazioni utili.

18 settembre 2015

Dal 16 al 18 ottobre Brescia ospita la Race for the Cure

La nuova edizione bresciana si aggiunge a quelle di Roma, Bari e Bologna
Evento simbolo dell'associazione Komen Italia contro il tumore al seno, la Race for the Cure è un evento all'insegna della solidarietà che coinvolge famiglie, scuole, aziende, atleti e “sportivi della domenica” con un lungo weekend ricco di iniziative che culmina la domenica con la tradizionale corsa di 5 km, con passeggiata di 2. Con le sue tre edizioni di Roma, Bari e Bologna, nel 2014 ha visto la partecipazione di quasi 90mila partecipanti, confermandosi un evento unico nel suo genere e tra i più partecipati in Italia. Nel 2015, la Race di Roma, ha raggiunto la cifra-record di oltre 60mila iscritti, confermandosi per il quarto anno consecutivo la più partecipata al mondo tra le 150 edizioni. Quest’anno la Race si arricchisce di un’altra edizione: dal 16 al 18 ottobre, infatti, in Piazza Vittoria a Brescia, si terrà la prima edizione e anche prima assoluta in Lombardia.
Nel 2014 le tre edizioni della corsa hanno richiamato 90mila partecipanti
Il lungo weekend si aprirà venerdì 16 ottobre con il 'Villaggio della salute', dove saranno allestiti numerosi ambulatori dedicati alla prevenzione del tumore alla mammella, del tumore al collo dell'utero, del melanoma, del diabete, dell’osteoporosi e delle patologie cardiovascolari. In ogni ambulatorio verranno eseguite prestazioni specifiche quali mammografie ed ecografie mammarie, pap test, visite dermatologiche, MOC rapida e, dove previsto, un counseling dedicato. Tutte le iniziative saranno gratuite. La domenica mattina, 18 ottobre, sarà invece dedicata alla corsa di 5 km, abbinata ad una passeggiata di 2 km, che si snoderà sul suggestivo percorso intorno al centro storico di Brescia con passaggio dal Castello. Per partecipare alla Race basta una donazione minima di 13 euro che dà diritto a ricevere, fino a esaurimento scorte, la T-shirt esclusiva della manifestazione, il pettorale e la borsa gara con gli omaggi dei partners. L’evento si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e di uno stile di vita sano, raccogliere fondi per nuovi progetti per la lotta ai tumori del seno, esprimere solidarietà alle 'Donne in Rosa' che si sono confrontate con il tumore del seno e che testimoniano che da questa malattia si può guarire. L’iniziativa è patrocinata da istituti ospedalieri bresciani, tra cui la Fondazione Poliambulanza.

26 giugno 2014

Osteoporosi severa: il percepito e il vissuto delle over 50

La campagna 'Stop alle fratture' è alla quarta edizione
Quanto ne sanno le italiane di osteoporosi severa, ossia di osteoporosi con frattura? Non molto, a giudicare dall’indagine demoscopica ‘La fragilità ossea: conoscenza e percezioni delle donne over 50’ condotta da Pepe Research per conto delle cinque principali società scientifiche nell’ambito delle malattie metaboliche dell’osso: Siommms (Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro), Siot (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), Sir (Società Italiana di Reumatologia), Ortomed (Società Italiana di Ortopedia e Medicina) e Gisoos (Gruppo Italiano di Studio in Ortopedia dell’Osteoporosi Severa). Secondo lo studio, che ha riguardato 401 donne di età compresa tra i 50 e i 79 anni e che è stato condotto in concomitanza dell'avvio della quarta edizione della campagna di sensibilizzazione ‘Stop alle fratture’, 8 italiane su 10 dichiarano di sapere che si tratta di una patologia seria, tuttavia sottostimano fortemente i rischi di frattura di vertebre, polso, omero e femore ad essa legati, nonostante portino a una drastica riduzione dell’autonomia del soggetto con conseguente peggioramento della qualità della vita. Tante sono inoltre le donne inconsapevoli di essere esposte al rischio fratturativo: è infatti convinzione diffusa (per il 50% del campione, in pratica un’italiana su due oltre i 50 anni) che la principale causa dell’osteoporosi severa sia la menopausa precoce (vale a dire intorno ai 45 anni) legata al calo degli estrogeni ‘protettivi’, tra l'altro, del tessuto osseo.
Specialisti a confronto sul tema dell'osteoporosi severa
In realtà sono molteplici - alcuni dei quali maggiormente incidenti - i fattori di rischio: spaziano da una dieta sbilanciata (povera di calcio) a una storia personale o familiare di fratture ricorrenti, dall’assunzione di determinati farmaci (come i cortisonici e gli antiepilettici) alla carenza di vitamina D (dovuta anche a una scarsa esposizione al sole), dall'eccessiva magrezza all'obesità, dal fumo all'abuso di alcol. Sempre secondo l’indagine, è allarmante che in caso di frattura solo il 30% delle intervistate manifesterebbe un atteggiamento reattivo ricorrendo a una valutazione clinica; la percentuale rimanente del campione tenderebbe infatti a minimizzare la gravità dell’accaduto attribuendolo a semplice disattenzione o fatalità. Scaturisce dunque dalle evidenze di questo studio la necessità di continuare a sensibilizzare le over 50 con la campagna informativa ‘Stop alle fratture’ intrapresa dal 2011 dalle suddette cinque realtà scientifiche e realizzata con un unrestricted grant di Eli Lilly Italia. Fulcro dell’operazione il sito stopallefratture.it che mette fra l'altro a disposizione un prezioso strumento online, il Defra Test, che consente di conoscere il proprio rischio di frattura nei successivi dieci anni. Il sito fornisce anche un consulto via email da parte di un esperto. Sull'argomento in oggetto si sono confrontati ieri a Milano i medici Giuseppina Resmini e Alfredo Nardi, entrambi nel board scientifico della campagna 'Stop alle Fratture', e Maria Grazia Pisu, presidente di Anmar, in rappresentanza dei pazienti interessati dalla patologia.