Edo è l'app che aiuta a conoscere i prodotti alimentari |
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26 febbraio 2015
Quanto sono sani i cibi che mangiamo? Ce lo dice l'app Edo
Si chiama Edo l'app gratuita per smartphone che aiuta i consumatori a
conoscere meglio e quindi a scegliere più consapevolmente i prodotti
alimentari, fornendo una sintesi chiara, accompagnata da un punteggio, del loro contenuto.
L'ha sviluppata un gruppo di neolaureati della sede cesenate dell’Università di Bologna, con il sostegno di Cesenalab, incubatore di startup attivo dal 2013, e il finanziamento della cooperativa Alimos Alimenta la Salute. Come funziona Edo? Basta avviarla e scansionare il codice a barre sull’etichetta. Una volta
individuato il prodotto, sullo smartphone compare una
scheda che illustra ingredienti e valori
nutrizionali (grassi, fibre, zuccheri, conservanti, ecc). Un sofisticato
algoritmo è in grado di analizzarli
indicando, con un punteggio da zero a dieci, quant'è sano il
prodotto in rapporto alle caratteristiche di ciascun utente, quali sono
le sue caratteristiche positive e negative, se è adatto ai celiaci e
agli intolleranti al lattosio. Non solo: se il profilo delineato non
soddisfa il consumatore, Edo propone una lista di prodotti alternativi
simili. Migliaia le referenze già disponibili, ma l'app è in continua evoluzione per coprire in maniera ancora più estesa il mondo alimentare. Disponibile dallo scorso dicembre su App Store, dove in poco tempo ha ottenuto grande successo, da domani 27 febbraio Edo arriverà anche nella versione Android. Nel team di sviluppatori tre informatici (Diego Lanzoni, Luciano Venezia e Marco Giampaoli) e una tecnologa alimentare (Enza Gargiulo). Il supporto scientifico è stato affidato ad Alessandra Bordoni, medico nutrizionista dell’Università di Bologna.
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Università di Bologna
05 novembre 2014
La cultura del cibo a tutto tondo nel Master in Food Design
Formare i futuri progettisti dell’alimentare, ossia designer
e manager in grado di coniugare le competenze di marketing e comunicazione con la
metodologia progettuale e la sensibilità del design. Questo l’obiettivo del MasterUniversitario in Food Design organizzato dalla Libera Università di Lingue e
Comunicazione Iulm e dalla SPD Scuola Politecnica di Design.
Un percorso formativo unico a
livello internazionale, la cui prima
edizione prenderà il via il 30 marzo e si concluderà il 21 ottobre 2015,
per un totale di 580 ore. Dai processi di produzione, distribuzione
e consumo dei prodotti alimentari ai luoghi della distribuzione e del consumo
del cibo, dal food considerato dal punto di vista estetico, comunicativo e
rappresentativo alle attrezzature per la sua preparazione e fruizione, fino delle
attività di comunicazione dei prodotti alimentari: il corso
prevede un approccio multidisciplinare contemplando lezioni teoriche, laboratori
di progettazione, testimonianze e visite. In lingua inglese, il Master è
riservato a laureati italiani e internazionali che avranno per docenti designer,
professori universitari, giornalisti, chef, manager e imprenditori. A
coronamento delle lezioni è poi previsto uno stage in autorevoli realtà dell’alimentare
e del design.
Alla direzione del Master Vincenzo Russo, docente di Psicologia
dei Consumi Università Iulm, e Antonello Fusetti, direttore SPD Scuola
Politecnica di Design. Partner del progetto Gruppo PepsiCo, che mette a disposizione due
borse di studio: una a copertura totale e un’altra del 50% del costo del
corso. Il colosso del beverage sarà anche parte attiva del Master affidando
agli studenti brief volti allo sviluppo di progetti innovativi. Ai più meritevoli sarà inoltre offerto uno stage in PespiCo e in aziende di
design e comunicazione che vi collaborano. Supervisore dell’operazione Mauro
Porcini, chief designer officer PepsiCo, secondo cui il Master Universitario in
Food Design “unirà giovani creativi provenienti da tutto il mondo in un dialogo
sull’innovazione”. Alla presentazione del corso, che si è tenuta stamattina a Milano, erano presenti anche 'il Gastronauta' Davide Paolini e lo chef di fama mondiale Davide Oldani.
Al lancio del Master in Food Design anche Oldani (il secondo, da destra) |
Mauro Porcini |
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showcooking
09 aprile 2014
La dispensa artigianale Tavola Clandestina è sbarcata in rete
E' nata come community per pochi appassionati che 'clandestinamente' si passavano parola, ma grazie al rapido successo ottenuto ha deciso di allargare la sua sfera d'azione con lo sbarco ufficiale in rete: parliamo di Tavola Clandestina, piattaforma web di artigianato alimentare selezionato. Scopo dell'ecommerce è offrire ai buongustai un’accurata selezione di prodotti artigianali e genuini del panorama gastronomico del nostro Paese. Dalla salsa a base del raro pomodoro canestrino toscano alle confetture invernali preparate in casa con frutta biologica, dall’unico formaggio da grattugiare che impiega il caglio vegetale al posto di quello animale a una mozzarella di bufala proveniente da allevamenti etici: questi alcuni dei prodotti che settimanalmente Tavola Clandestina, presieduta da Fabio Fassone, propone ai propri iscritti, guidandoli all’acquisto ragionato dei singoli alimenti attraverso la presentazione dei produttori, i consigli di consumo e la descrizione degli ingredienti. Tavola Clandestina esalta concetti quali spesa consapevole, cultura del mangiare genuino, cibo inteso come momento di convivialità, importanza di prendersi il proprio tempo per apprezzare i sapori autentici della nostra terra.
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