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01 novembre 2021

È certificato l'impegno etico e ambientale di Dermophisiologique

Per la terza volta l'azienda italiana è stata certificata B Corp
Profitto, ma non solo. Cresce il numero delle aziende che ambiscono alla certificazione B Corp che attesti anche la loro attenzione verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Tra queste c'è Dermophisiologique, prima azienda di cosmesi professionale al mondo ad essere stata, a luglio 2015, certificata B Corp. Nel 2016 l'azienda guidata dall'amministratore delegato Loretta Pizio e con la direzione R&S di Carolina Ambra Redaelli, ha confermato il proprio impegno etico ed ambientale anche attraverso la trasformazione del proprio status giuridico in Società Benefit, passando da Srl a Srl Sb. Le Società Benefit sono un nuovo tipo di società che utilizza la potenza di business per risolvere i problemi sociali e ambientali, e sono conformi agli standard più elevati di performance sociale e ambientale, di trasparenza e responsabilità. La certificazione B Corp misura il valore generato dall'azienda nel tempo e certifica la conformità agli standard dichiarati. Dermophisiologique si è poi ricertificata nel 2017, migliorando il proprio punteggio da 80.9 a 83,8, e oggi celebra la terza ricertificazione conseguita dopo un processo di B-Impact Assessment profondo e verticale, che ha coinvolto tutti gli aspetti aziendali, con un il miglior risultato di sempre: 86.3, ottenuto attraverso la verifica dei seguenti aspetti: governance (mission e obiettivi di beneficio comune indicati a Statuto), lavoratori (ambiente lavorativo inclusivo, teso al benessere della persona), comunità (valore generato per il benessere sociale dell’ambiente in cui si opera), ambiente (produzioni ecosostenibili, che rispettano la natura e il pianeta), clienti (benessere creato con la distribuzione di prodotti e servizi alle persone).

20 luglio 2019

Traghetti e collisioni con balene: Friend of the Sea fa prevenzione

Friend of the Sea, organizzazione non governativa per la protezione degli oceani e delle specie acquatiche, lancia un appello agli operatori delle linee di traghetti e crociere per ridurre il rischio di collisioni di balene.
Le collisioni con le navi rappresentano 
la causa principale di mortalità delle balenottere
Le collisioni con le navi rappresentano infatti la causa principale di mortalità delle balenottere. Sulla base dell'analisi di 287 carcasse spiaggiate nel Mediterraneo negli ultimi trent'anni, risultano 46 (il 16%) le balenottere morte a causa di collisioni con le navi. Il trend è quasi raddoppiato, con l'intensificazione del traffico marittimo. Certamente i numeri sulla mortalità da collisioni sono sottostimati. Spesso le balene vengono colpite e uccise in acque lontane dalla costa e affondano senza spiaggiarsi. Inoltre l'avanzata decomposizione delle carcasse spesso non permettere di giungere a conclusioni categoriche relativamente alla causa del decesso. Nel Mediterraneo le principali cause delle collisioni fatali sono le navi militari, quelle da crociera, le petroliere e i traghetti, in particolare quelli veloci. Il maggior numero di collisioni si verifica nei mesi estivi, a causa dell'aumento del traffico marittimo. Friend of the Sea rende disponibile per gli operatori un programma di prevenzione delle collisioni. Gli operatori in grado di dimostrare l’implementazione di sistemi efficaci nella tutela delle balene nel Mediterraneo, potranno informare i loro clienti relativamente al loro impegno, attraverso il logo di certificazione Friend of the Sea

30 gennaio 2019

Riso Gallo presenta le sue referenze da agricoltura sostenibile

I fratelli Carlo e Riccardo Preve, amministratori delegati di Riso Gallo, oggi hanno presentato Milano il progetto di sostenibilità da cui sono scaturite due referenze destinate al mass market: il riso rustico per risotti e il riso rustico per contorni e insalate, certificati dall'ente Friend of the Earth, standard dell'agricoltura e dell'allevamento sostenibili.
Entrambe sono certificate Friend of the Earth 
Com'è stato spiegato, l'azienda con sede a Robbio (PV) in tre anni ha ridotto del 17% i consumi energetici per kg di risone lavorato, dal 2016 punta sul 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili certificate e ha ridotto del 60% le emissioni di CO2 per kg di risone lavorato. Inoltre ha ridotto significativamente anche i consumi di imballo dei suoi principali prodotti. 
Le due novità sono destinate al mass market
"La consapevolezza dell'impatto industriale sulle risorse naturali è insita nel Dna di Riso Gallo e si manifesta da sempre in azioni concrete, a partire dalla decisione di utilizzare pressoché esclusivamente risone di origine italiana, sostenendo così l'economia del territorio e delle comunità locali e riducendo dunque l'impatto ambientale derivante dal trasporto della materia prima", affermano Carlo e Riccardo Preve -. In questa direzione, Riso Gallo ha inoltre adottato diverse pratiche: il monitoraggio dell'impatto ambientale di tutta la filiera, condotto in partnership con l'Università degli Studi di Milano, cui è affidato lo studio di Life-Cycle Assessment, che mira alla riduzione dei gas serra; la buona prassi di seminare fiori sugli argini per richiamare gli insetti impollinatori con l'obiettivo di valorizzare la biodiversità dell'ecosistema della risaia. Senza dimenticare l'utilizzo al 100% di energia da fonti rinnovabili, insieme all'impegno costante per migliorare i materiali che vengono utilizzati per il confezionamento, come testimoniato dal progressivo utilizzo di cartoncino certificato Fsc per tutte le nostre confezioni, concreto segnale della sensibilità alle tematiche della riforestazione".

13 dicembre 2018

Il marchio babycare Lillydoo è sbarcato sul mercato italiano

Zero sostanze potenzialmente dannose per la pelle, alte performance e molto stile.
Con sede a Francoforte, Lillydoo distribuisce i suoi prodotti in sette Paesi
Si ordinano online (anche con l'opzione abbonamento) e vengono spediti direttamente a casa i pannolini ipoallergenici del brand tedesco Lillydoo, che da pochi mesi ha attivato il suo servizio in Italia e che attualmente distribuisce i suoi prodotti premium in altri sei mercati: Germania, Austria, Svizzera, Paesi Bassi, Francia e Spagna. Lillydoo si distingue dai principali competitor perché non impiega profumi, parabeni ed emulsionanti Peg, tanto che i suoi pannolini sono stati certificati Oeko-Tex Standard 100 e 'vegan & cruelty free' da Peta e sono stati valutati 'eccellenti' da Dermatest e Allergy Certified. Inoltre, i pannolini sono proposti in differenti fantasie. Il marchio con headquarter a Francoforte, che nel nostro Paese si sta facendo conoscere con uno spot di 20" (in onda su Sky, Real Time e altri canali) e tramite i social network, propone anche teli cambio morbidi e due diversi tipi di salviettine umidificate biodegradabili. E il prossimo anno lancerà una linea skincare per il bebè.

18 agosto 2018

I cosmetici PS... di Primark non sono testati sugli animali

Hanno ottenuto la certificazione Leaping Bunny

La linea di cosmetici PS... di Primark ha acquisito la certificazione Cruelty Free International Leaping Bunny per tutti i prodotti di make up, skincare e hair care. Da questo mese il logo Leaping Bunny campeggia su tutti i prodotti cosmetici del marchio, permettendo ai clienti di acquistare i loro prodotti di bellezza preferiti con la garanzia che questi non sono stati testati sugli animali. Nel corso dell’ultimo anno, Primark ha lavorato a stretto contatto con Cruelty Free International per controllare rigorosamente l'intera gamma di prodotti PS... L'azienda si aggiunge così a oltre 1.000 società che hanno ottenuto la medesima certificazione. Cruelty Free International ha compiuto importanti progressi in tutto il mondo per la salvaguardia degli animali che soffrivano a causa di crudeli test cosmetici. Cruelty Free International indaga e denuncia la sofferenza degli animali nei laboratori, sfida i decision-maker delle grandi aziende a rispettare e salvaguardare gli animali e promuove un uso migliore della scienza e uno stile di vita senza crudeltà.

19 marzo 2018

Presentati i vini pugliesi di Michele Placido e Domenico Volpone

Si è tenuta all'Aleph Rome Hotel - riaperto di recente dopo un radicale restauro - la presentazione dei vini dell'azienda vitivinicola Placido Volpone. La proprietà è di due famiglie e vede due generazioni a confronto: non solo i padri Michele Placido e Domenico Volpone, ma anche i figli Violante, Michelangelo, Brenno e Gabriele Placido, Antonia, Rocco, Michele, Camilla e Gerardo Volpone, in un progetto sospeso tra tradizione e innovazione.
Placido Volpone è la prima azienda vitivinicola al mondo certificata Blockchain
Famiglie che lavorano insieme per la riscoperta e la valorizzazione delle risorse del territorio della Puglia, tra il Tavoliere e il Gargano, attraverso la vinificazione di un vitigno tradizionale da poco riscoperto, quello del Nero di Troia, senza dimenticare l'Aglianico e Falanghina. Da qui l'investimento in un prodotto qual è il vino, che storicamente in Italia è sinonimo di cultura, e la decisione di 'condividerlo' non più solo tra le famiglie. Placido Volpone è la prima azienda vitivinicola al mondo certificata Blockchain, un'innovazione tecnologica, sviluppata da Ey Italia in collaborazione con Ezlab, in grado di garantire attraverso un QR code univoco la tracciabilità della filiera di produzione e della trasformazione dei prodotti agricoli, consentendo di certificarne la qualità e la territorialità, la provenienza e la filiera, assicurando così la massima trasparenza e autenticità al consumatore. Nei prossimi mesi, inoltre, la soluzione sarà resa ancora più innovativa con l'introduzione di un'etichetta anti contraffazione a supporto dei processi di verifica dell’autenticità del prodotto sui mercati internazionali volta a contrastare le perdite nel settore. Un'ulteriore valorizzazione del prodotto made in Italy e della garanzia di qualità della Placido Volpone.