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04 aprile 2024

La Molisana lancia 'Spighy', un videogame educativo sulla pasta

S'intitola 'Spighy - Lo spirito tenace' il videogioco, targato La Molisana, studiato per valorizzare nuove frontiere di edutainment, con un linguaggio contemporaneo, nel segno della condivisione tra adulti e bambini. 
Il progetto di edutainment studiato dall'azienda con sede a Campobasso
è legato a un concorso a premi che prenderà il via lunedì 8 aprile
Obiettivo del videogame, legato a un concorso a premi che prenderà il via l'8 aprile, è far scoprire ai consumatori come viene prodotta la pasta La Molisana. Accedendo al sito spighy.lamolisana.it, si viene catapultati nell'immaginaria Spighettopoli, tra le colline del Molise, dove vive una comunità felice di cucinare, mangiare e divertirsi. Ma il cattivo Re Punteruolo e i suoi Scagnozzi irrompono presto nella tranquilla vita della comunità per creare il caos rubando il formato di pasta Rigacuore, l'unico in grado di trasmettere felicità a chi lo mangia, e solo lo chef del luogo, una volta vestiti i panni di Super Spighy, potrà risolvere la situazione.
Il videogame mira a far scoprire la filiera integrata della pasta La Molisana
Ha inizio quindi un avventuroso videogame a punti, suddiviso in quattro livelli che rappresentano i quattro step della filiera integrata della pasta: dalla selezione del grano alla macinazione, dalla pastificazione alla distribuzione. Il giocatore del game, sviluppato da DinoBros e ottimizzato per smartphone, tablet e pc, veste i panni del tenace supereroe Spighy e, per recuperare il Rigacuore rubato, deve raccogliere i chicchi di grano, evitando lungo tutto il percorso le insidie rappresentate da diversi antieroi. Il progetto è stato illustrato questa sera a Milano dalla famiglia Ferro, alla guida dell'azienda, dal management, dai creativi, designer e sviluppatori del videogioco, contestualmente alla presentazione delle ultime novità di prodotto La Molisana, formati innovativi di pasta con grano 100% italiano. Nell'occasione il direttore marketing Rossella Ferro ha anche annunciato che, all'edizione Cibus 2024, manifestazione dell'agroalimentare in programma a Parma dal 7 al 10 maggio prossimi, La Molisana presenterà una novità assoluta: la pasta con farina di lupini.

17 giugno 2020

ShopFully per la nuova pasta Barilla con grano 100% italiano

Barilla ha scelto ShopFully tra i partner digitali per il lancio della nuova pasta con grano 100% italiano, rinnovata nel formato e nel packaging.
Sviluppata in due fasi, la campagna è attiva sull'app DoveConviene
ShopFully, tech company italiana che connette 30 milioni di consumatori con 250 mila negozi intorno a loro, grazie ai suoi tre marketplace (DoveConviene, PromoQui e VolantinoFacile) e alla propria piattaforma tecnologica supporterà il lancio digital di Barilla sino al prossimo dicembre con una campagna attiva sull'app DoveConviene, mettendo il brand in contatto con il maggior numero di acquirenti in Italia. La campagna si sviluppa in due fasi: la prima, che ha avuto inizio lo scorso 25 maggio, ha la durata di un mese e obiettivi di pura awareness. Grazie a formati innovativi, l'app a giorni alterni dà visibilità al brand Barilla, in particolare attraverso un video di 3" all'apertura dell'app, coordinato a formati nelle posizioni footer e header. I contenuti del video e della grafica richiamano l'azzurro brillante, il colore del nuovo packaging ispirato ai cieli d'Italia, e i nuovi formati di pasta. La seconda fase avrà come obiettivo il supporto al drive-to-store, utilizzando notifiche push per informare i consumatori in target e geolocalizzati in prossimità dei punti vendita interessati, coinvolgendo a partire da fine giugno le maggiori insegne sul territorio nazionale.

28 maggio 2019

Essity scommette sulle fibre alternative, nuova frontiera green

Vedranno la luce nella seconda metà del 2020 i primi prodotti in carta tissue di alta qualità (tovaglioli, fazzoletti, carta igienica, carta da cucina) realizzati da Essity in cellulosa da paglia di grano. Un progetto di economia circolare, quello che la multinazionale svedese sta sviluppando nel suo nuovo stabilimento a Mannheim, in Germania, frutto della partnership esclusiva siglata con l'azienda statunitense Sustainable Fiber Technologies (SFT).
Presente anche in Italia, la multinazionale opera nei settori dell'igiene e della salute 
Lo ha annunciato oggi a Milano il country manager di Essity Italy Massimo Minaudo, illustrando le strategie di sostenibilità dell'azienda attiva in 150 Paesi con diversi brand di personal care, tissue e igiene professionale. Il nuovo processo tecnologico, denominato Phoenix Process, comporterà un investimento complessivo di 37 milioni di euro e produrrà un minore impatto ambientale, sia in termini di impiego di acqua sia di energia, rispetto all'utilizzo di fibra di cellulosa degli alberi. L'iniziativa si affianca a un altro progetto d'impiego di fibra alternativa, realizzato insieme alla cartiera Favini: si tratta della carta Crush ottenuta da sottoprodotti di lavorazioni agroindustriali (residui di arance, mais, caffè) che sostituiscono fino al 15% della cellulosa da albero. Nello specifico, i sottoprodotti, 100% di origine italiana, sono rilavorati meccanicamente senza prodotti chimici e rivalorizzati come nuova materia prima per la produzione di carte ecologiche di alta qualità, in sostituzione della cellulosa vergine. Ricordiamo che Essity, leader mondiale nei settori dell'igiene e della salute con i brand Tena, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak'Up, Libero, Leukoplast, Jobst e Actimove, da anni è in prima linea sia sul fronte della sostenibilità ambientale sia in altri ambiti della corporate social responsibility. Su scala mondiale nel 2018 ha fatturato 11,6 miliardi di euro, mentre in Italia, dov'è presente con tre stabilimenti produttivi, ha realizzato vendite per 506 milioni di euro.

27 febbraio 2018

'Puglia come mangi', lo street food pugliese da Fico con Casillo

E' stato battezzato 'Puglia come mangi' il progetto di street food che, all'interno di Fico Eataly World, il parco agroalimentare di 100mila metri quadrati inaugurato a Bologna lo scorso novembre, propone ai visitatori italiani e stranieri il meglio della gastronomia pugliese 'da tenere con le dita', dalla focaccia barese alla puccia salentina, fino al panzerotto, tutte specialità a base di farina di grano che non necessitano di forchetta e coltello per essere assaporate.
Domenico Mazzilli
Un progetto di cultura gastronomica territoriale che porta la firma della barese Casillo, azienda leader mondiale nella trasformazione e commercializzazione del grano, già presente presso il parco bolognese con la sua fabbrica appositamente riprodotta: un mulino che mostra ai visitatori il processo produttivo completo, dalla materia prima alla sua trasformazione.
Con 'Puglia come mangi', iniziativa presentata oggi da Domenico Mazzilli, amministratore delegato di Selezione Casillo (la business unit dedicata al grano tenero), l'azienda di Corato delizia quindi i visitatori di Fico nel suo bistrò (chiosco n.7), uno dei 45 punti di ristoro del parco bolognese. Alla presentazione ufficiale del progetto ha preso parte anche l'amministratore delegato di Eataly World Tiziana Primori (nella foto in alto, accanto a Mazzilli) , che ha sottolineato come Fico rappresenti tutte le filiere dell'agroalimentare italiano, dal campo alla forchetta dal Nord al Sud d'Italia e che 'Puglia come mangi' s'inscriva nella filiera dei cereali. Secondo la filosofia di Casillo, la bontà nasce dall'ingrediente principale: una semola rimacinata 100% pugliese da filiera controllata e certificata 'Prime Terre' (di Selezione Casillo) e lavorata in un sapiente impasto dai migliori artigiani panificatori. Tra questi figura Fabio Mastrandrea, più noto nell'ambiente come Mastro Ciccio (nella prima foto in alto, a sinistra): ospite speciale del bistrò, lo chef per l'occasione ha interpretato con passione le eccellenze pugliesi accompagnate dai fragranti lievitati prodotti con le farine Casillo.

31 agosto 2016

A Sana 2016 riflettori puntati sul grano khorasan Kamut

Il grano khorasan Kamut non mancherà a Sana 2016, il salone internazionale del biologico e del naturale, in programma dal 9 al 12 settembre a BolognaFiere. L’azienda, che coltiva quest'antico cereale secondo il metodo bio sarà presente alla manifestazione con uno stand dedicato – (A1) Padiglione 26 – in cui sarà possibile incontrare lo staff di Kamut Enterprises of Europe e Kamut International e degustare alcune specialità a base di questo antico cereale.
Bob Quinn
Tutti i giorni della manifestazione, Laura Cacciari, titolare del laboratorio CiboSano di Bologna, proporrà ai visitatori gustose ricette con grano khorasan Kamut. Sabato 10 settembre, invece, appuntamento alle ore 11.30, presso la Sala Allegretto del centro servizi Blocco C, per la conferenza 'Il grano khorasan Kamut migliora il profilo di rischio dei pazienti con diabete mellito di tipo 2'. Per l’occasione il team di ricercatori dell'Università di Firenze - prof. Stefano Benedettelli, prof. Francesco Sofi, dott.ssa Anne Whittaker, dott.ssa Monica Dinu e dott.ssa Giuditta Pagliai - ed Emanuela Simonetti, direttore ricerca di Kamut Enterprises of Europe, presenteranno le evidenze della ricerca sugli effetti positivi di una dieta a base di grano khorasan Kamut rispetto a una dieta a base di grano moderno per i pazienti affetti dal diabete mellito di tipo 2. Durante i giorni del salone, sarà presente anche Bob Quinn, fondatore di Kamut International, pioniere dell’agricoltura biologica e sostenibile.

10 ottobre 2015

Piazza Duomo e Piazza Maggiore diventano campi di grano

Migliaia di palloncini gialli e rossi a rappresentare un metaforico campo di spighe di grano.
Con la scenografica iniziativa 'In the name of Africa' organizzata oggi a Milano, in Piazza del Duomo, Cefa onlus ha invitato milanesi e visitatori a dare il proprio contributo per aiutare i contadini del Mozambico e della Tanzania. Durante la giornata i palloncini e i semi di grano, grazie alla donazioni hanno via via riempito i piatti vuoti (circa 10mila) trasformando il sagrato del Duomo in un gioioso campo di grano. Ad animare la piazza anche alcuni praticanti della capoeira, l'arte marziale brasiliana con radici africane che strizza l'occhio alla danza. Giunto alla quinta edizione, l'originale evento volto a garantire cibo a chi non ne ha, sarà replicato: appuntamento sabato prossimo a Bologna, in Piazza Maggiore.
'In the name of Africa' trasforma le piazze di Milano e di Bologna in campi di frumento per aiutare Mozambico e Tanzania

14 maggio 2015

Selezione Italiana, una gift box da premio in CartaCrusca

La gift box Selezione Italiana di Academia Barilla, il brand di Barilla che promuove la cultura gastronomica italiana nel mondo, realizzata in CartaCrusca Favini e progettata in collaborazione con DraegerGPP, si è aggiudicata il terzo posto al A’ Design Award and Competition 2015 nella categoria Packaging Design.
Selezione Italiana è stata premiata nella categoria Packaging Design
A’ Design Award and Competition è il più grande concorso mondiale di design, organizzato da OMC Design Studios, che premia ogni anno i migliori progetti di design di prodotto realizzati a livello internazionale. Selezione Italiana è stata concepita per promuovere la tradizione culinaria italiana con una selezione di eccellenze gastronomiche del Bel Paese: olio extra vergine d’oliva, pesto ligure preparato secondo l’antica ricetta e una confezione di pasta Barilla trafilata al bronzo. La gift box, realizzata in CartaCrusca, la prima carta nata dalla crusca non più utilizzabile per il consumo alimentare, nasce dalla collaborazione tra Barilla e Favini, che hanno lavorato fianco a fianco per selezionare il residuo più adatto, purificandolo e micronizzandolo per renderlo compatibile con il tessuto fibroso della carta. Grazie a Favini, la crusca, da involucro naturale, che protegge il chicco di grano, diventa protagonista di una carta unica al mondo, utilizzata per preservare e conservare la pasta, segnando quindi idealmente un nuovo incontro tra la crusca e i chicchi di grano duro.

25 febbraio 2014

Incontro con il fondatore dell'impero Kamut International

È giunto in Italia dal Montana qualche giorno fa e noi lo abbiamo incontrato. Occasione: la presentazione del dossier scientifico sulle caratteristiche e i benefici del grano khorasan a marchio Kamut. Lui è Bob Quinn, fondatore di Kamut International.
Bob Quinn a Milano per il dossier sul khorasan Kamut
Come ha spiegato il titolare di Kamut, marchio che ha registrato nel 1990, questo dossier intende mostrare le principali evidenze scientifiche della ricerca curata dalla dottoressa Alessandra Bordoni del dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'Università di Bologna, che da anni indaga le proprietà e le caratteristiche di questo antico cereale da agricoltura biologica, presente sulle nostre tavole nelle forme più disparate (dalla pasta al pane, dai biscotti alla pizza ai derivati del pane ai dolci) e sempre più consumato in Italia (il Bel Paese vale il 70% del prodotto importato in Europa). Preme sottolineare che questa ricerca tutta italiana, avviata da Bordoni a partire dal 2005-2006, non riguarda genericamente il grano khorasan, ma esclusivamente quello a marchio registrato Kamut (registrato, ma non brevettato) che risponde infatti a specifici requisiti illustrati dallo stesso Quinn: "È rigorosamente coltivato secondo il metodo dell'agricoltura biologica, riguarda solo la pura varietà di grano antico (mai ibridato né incrociato) e presenta specifici contenuti di proteine e sali minerali". Cresciuto in una famiglia di agricoltori, Quinn ha scoperto con stupore il khorasan (grano tre volte più grande del normale) durante una fiera di settore quando aveva solo 15 anni, se n’è interessato a lungo nei suoi studi condotti in giro per il mondo e ha deciso di trasformarlo in un business creando un brand che in antica lingua egizia significa ‘grano’: oggi con Kamut è a capo di un consorzio di 200 agricoltori per un totale di 35mila ettari di terreno tra il Montana e il Canada (le zone che sono risultate in assoluto più idonee per la coltivazione di questo grano, grazie alla particolare ricchezza di selenio).
Un momento della presentazione del dossier
"Investire in ricerca scientifica per offrire un prodotto sempre migliore, di qualità garantita, nutrizionalmente ricco di proprietà benefiche per la salute, ancora tutte da scoprire: è questo l’impegno che stiamo portando avanti da oltre un decennio con l'obiettivo di dare una base scientifica alle tante testimonianze che da sempre riceviamo dai consumatori e di valorizzare al massimo le caratteristiche uniche dell'antico grano khorasan Kamut", afferma Quinn, che ha riscontrato la straordinarietà di questo cereale in caso di talune intolleranze alimentari rispetto ad altri tipi di grano moderno e sta quindi cercando di scoprirne le ragioni. Secondo il dossier scientifico, rispetto al grano moderno il khorasan Kamut possiede caratteristiche nutrizionali uniche, quali il maggiore contenuto di proteine e minerali (specialmente selenio, potassio e magnesio) che gli conferiscono un valore aggiunto per l’alimentazione umana. Le proprietà del grano khorasan Kamut, inoltre, sembrano essere legate anche alla presenza in concentrazioni significative di altri componenti funzionali quali fenoli antiossidanti e peptidi bioattivi. "La strada da percorrere è ancora lunga, ma vi sono elementi di grande interesse che stimolano ad approfondire sempre di più la conoscenza scientifica su questo grano antico che promette di essere considerato in futuro un alimento funzionale", afferma Bordoni (nella foto, a destra), che pone però doverosamente l’accento su un aspetto fondamentale, spesso causa di fraintendimenti: "Non è vero che non contiene glutine. Tutte le varianti di grano di questo cereale lo contengono, incluso il khorasan Kamut, e pertanto devono essere escluse dalla dieta dei celiaci".