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17 maggio 2022

Un podcast racconta vita e visione imprenditoriale di Carl Zeiss

Con una storia lunga 175 anni, Zeiss, azienda leader nel settore dell'ottica e nella produzione di lenti per occhiali, trattamenti e colorazioni, rende omaggio, nell’anno delle celebrazioni del suo anniversario, al suo fondatore con un podcast che ne racconta la vita e la visione imprenditoriale. 
Disponibile in varie puntate su
L'uomo che 175 anni fa ha fondato uno dei colossi dell'ottica
Spotify
, il podcast ripercorre con la voce dell’attrice Marta Paola Richeldi il sentiero tracciato da Carl Zeiss: vengono infatti narrati l’infanzia trascorsa a Weimar, l'audacia del padre August, grande esponente della borghesia della zona tanto da essere in rapporti amichevoli con il principe Carl Friederich, l'apertura del primo negozio di ottica e meccanica a Jena nel 1846 e la lunga serie di vicende e intuizioni che hanno portato Carl Zeiss a fondare una delle industrie più celebri al mondo. La vita di Carl Zeiss è stata improntata dalla curiosità e dal desiderio di comprendere la propria epoca. Mentre l’Europa della metà dell'Ottocento conosce uno sviluppo senza precedenti, Zeiss non ha remore nel viaggiare, studiare meccanica, matematica e geometria e poi lavorare come operaio in molte officine, da Vienna a Berlino, ascoltare il maestro Friedrich Körner, imparare e poi tentare di superarlo legando il proprio operato allo sviluppo di varie discipline, come la biologia. Un uomo del proprio tempo, dunque, ma anche un uomo che grazie alla sua visione ha realizzato un'industria che vive ancora oggi.

14 giugno 2021

'Schwarzkopf Heads', un sostegno concreto al business femminile

Il progetto supporta i piccoli business creati da donne
'Schwarzkopf Heads, La libertà inizia dalla testa' è un progetto nato a supporto dell’empowerment femminile che rappresenta l’impegno concreto di Schwarzkopf di valorizzare, condividere e diffondere il talento femminile e celebrare l’unicità di ogni donna, la sua libertà di pensiero e di espressione. Schwarzkopf, tra i leader nel colouring, hair care e styling, si occupa da sempre della testa delle donne, ma testa non vuol dire solo capelli, vuol dire soprattutto cervello. Un valore che bisogna supportare contrastando il gender gap che ancora penalizza le donne in moltissimi ambiti - sociali e professionali - e ulteriormente esasperato dalla pandemia. Il progetto Schwarzkopf Heads si propone di supportare concretamente questi piccoli business italiani creati da donne, sviluppandosi su più livelli. Il primo è una piattaforma digitale geolocalizzata, live fino al 31 dicembre 2021, che raccoglie le storie di imprenditrici che vogliono raccontarsi e portare nuova linfa e vitalità alla propria attività.
Al suo interno una mappa interattiva darà la possibilità a ogni donna di localizzare il proprio store in modo da indirizzare nuovi potenziali clienti e portare traffico alla sua attività. Sarà possibile iscriversi fino al 30 giugno e tutte le imprese che aderiranno avranno la possibilità di partecipare a un concorso i cui premi a estrazione saranno 10 voucher Ticket Compliments da 5.000 euro per dar loro un aiuto economico tangibile. Basta accedere a www.lalibertainiziadallatesta.it compilare il profilo utente e, per partecipare al concorso, creare un video raccontando il proprio business. Dopo la registrazione è scaricabile un kit con le istruzioni per condividere l’iniziativa anche sui propri canali social. Sulle vetrine dei negozi potranno inoltre apporre l'adesivo dell’iniziativa per catturare l'attenzione dei consumatori e richiamare la campagna. Heads scende anche in piazza per amplificare al massimo la campagna e la visibilità dei business femminili: nelle città di Roma, Torino e Palermo sono collocate quattro statue che attirano l'attenzione dei passanti perché raffigurano donne normalissime nella loro versione più convenzionale e stereotipata: impegnate nelle faccende domestiche. Ma il claim di Schwarzkopf è 'La libertà inizia dalla testa', quindi la targa apposta al piedistallo afferma 'Ogni donna è libera di essere chi vuole. E deve essere anche libera di scegliere'. Sulla targa c'è anche un Qr Code che dà accesso a informazioni e contenuti che lavorano nella direzione esattamente opposta rispetto allo stereotipo rappresentato. Testimonianze che dimostrano quanto l'imprenditoria e, più in generale, il mondo femminile sia impegnato per conquistare spazi e valore. Basterà un altro click per scoprire una mappa in realtà aumentata che fa da vetrina a tante realtà gestite da donne nei dintorni delle varie città. La campagna vive anche sui punti vendita dove, tramite Qr code, è possibile accedere alla piattaforma.

Supportano l'iniziativa: 
Dress For Success Milan, GammaDonna, ITWIIN, PWN Milan, SheTech, Women &Tech, Women at Business, SAP Italia, Unstoppable Women, Piano C, Young Women Network

18 novembre 2020

Da Rubbettino Editore la storia imprenditoriale di Amaro Lucano

Esce in libreria e in ebook con Rubbettino Editore il volume 'Cosa vuoi di più dalla vita? Storia di un'Italia dal bicchiere mezzo pieno' dell'imprenditore Francesco Vena e del manager Emiliano Maria Cappuccitti. La storia dell'Italia e dell’imprenditoria italiana, oggi più che mai desiderosa di un ritorno alla normalità, legata a quella dell'Amaro Lucano, da molti ricordato per lo storico slogan di successo: 'Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano'. A trent’anni dal lancio dello spot, Francesco Vena, proprietario di Lucano 1894, ed Emiliano Maria Cappuccitti, hr director di Coca-Cola Hbc Italia, ripercorrono la storia di un'Italia 'dal bicchiere mezzo pieno', di un Paese animato da sogni e speranze oggi più che mai, in un’era in cui qualcosa è davvero cambiato per tutti. Un viaggio tra passato e presente, con aneddoti divertenti e continui flashback, che narra anche le origini del celebre Amaro Lucano e dalla storia di una famiglia lucana, la famiglia Vena, diventata una delle più importanti realtà aziendali nella produzione e commercializzazione di spirit. Stessa domanda, ma risposta sempre diversa a seconda delle epoche storiche e del periodo contingente, partendo dal racconto di tutte le pubblicità contraddistinte da quel memorabile claim.

15 gennaio 2019

Al via BioNike Award, un premio all'imprenditorialità femminile

Oggi prende il via BioNike Award, il premio all'imprenditorialità femminile dell'azienda cosmetica italiana. Un importante progetto teso a valorizzare il contributo delle donne che hanno creduto nella forza dei loro sogni, incanalando aspirazioni ed energie nella realizzazione dei propri progetti.
Le candidature si possono effettuare entro il prossimo 15 marzo
Un riconoscimento al meglio dell'artigianalità, dell'intellettualità e del made in Italy di qualità, con un approccio originale e contemporaneo. Il concorso BioNike Award è rivolto a donne di ogni età e origine, residenti in Italia e che si siano rese promotrici di un'idea di business originale. Le candidate dovranno essere titolari di un’impresa attiva da non più di 5 anni, con sede in Italia e operante in una delle seguenti aree di business: design, ristorazione, agroalimentare, servizi. Le candidature potranno essere effettuate fino al 15 marzo 2019 sul sito web dedicato al progetto bionikeaward.it. Tutte le candidature pervenute saranno valutate e votate da una giuria composta da quattro donne che, con la loro storia e il loro operato, hanno saputo distinguersi con professionalità: Giovanna Bestagini Bonomi, Ludovica Serafini, Roselina Salemi, Virginia Di Giorgio. La giuria si riunirà a fine marzo 2019 per effettuare una prima analisi e valutazione qualitativa delle candidature, secondo criteri di originalità e capacità di esprimere la passione italiana per la qualità e l'eccellenza. Le finaliste si racconteranno poi attraverso dei mini video pubblicati sul sito web e verranno votate dagli utenti dal 19 aprile al 9 maggio prossimi. Il progetto vedrà il suo coronamento il 30 maggio 2019, quando avverrà la proclamazione digitale della vincitrice tramite il sito dedicato e i canali social del brand. La vincitrice riceverà un sostegno concreto da BioNike, tramite l'erogazione di beni e servizi a supporto della propria attività imprenditoriale.

16 aprile 2017

L'imprenditoria fa sistema per la ricostruzione di Amatrice

Il progetto 'Amate Amatrice' è stato curato dalla Stefano Boeri Architetti' con i fondi raccolti tramite l'iniziativa 'Un aiuto subito. Terremoto Centro Italia 6.0' promossa dal Corriere della Sera, Tg La7 e Tim
Stefano Boeri
Si è svolto lo scorso 12 aprile un pranzo ufficiale all'interno del food village di Amatrice, comune duramente colpito dal sisma del Centro Italia. Il pranzo all'interno del polo della ristorazione ha visto la consegna al sindaco Sergio Pirozzi dello spazio ultimato, che sarà destinato alla mensa dell'adiacente complesso scolastico. Il progetto, battezzato 'Amate Amatrice', si deve alla Stefano Boeri Architetti ed è stato finanziato con i fondi raccolti tramite l'iniziativa 'Un aiuto subito. Terremoto Centro Italia 6.0' del Corriere della Sera e di Tg La7 insieme a Tim. Il pranzo solidale era aperto anche alla cittadinanza, segno di buon auspicio per il villaggio del food, ormai prossimo all'apertura, nonché segno di ringraziamento per tutte le aziende e gli imprenditori che hanno già contribuito o che contribuiranno con i loro prodotti all'avvio definitivo della struttura. Presenti all'evento anche i rappresentanti di Asso Group, Gerflor, Lualdi e Oikos, che hanno deciso di sostenere concretamente una parte della ricostruzione attraverso sponsorizzazioni a più livelli.

26 settembre 2016

'Vertical street food', il cibo di strada che arriva dall'alto

Un nuovo modo di concepire l'arte della cucina per valorizzare gli spazi e adattarsi a una città che cresce sempre più in verticale. Ma anche un’esperienza che crea opportunità d'incontro e socialità, dal momento che il cibo è sempre più un momento di condivisione. E' tutto questo il 'Vertical street food' organizzato da Metro Italia gli scorsi 24 e 25 settembre a Milano, città incubatrice di mode e tendenze. In vista della 'Festa delle attività in proprio', che si svolgerà l'11 ottobre, è stato lanciato un modello originale di ristobar, in cui il cibo di strada è stato distribuito dall'alto. La location del 'Vertical street food' è stata Largo Cairoli - angolo Via Dante, mentre i protagonisti sono stati due giovani professionisti della ristorazione meneghina: Antonio e Francesco, proprietari di 'Bello & Buono'. Due fratelli con la voglia di sperimentare e valorizzare la cucina mediterranea e riscoprire antichi sapori, a partire dalla tradizione napoletana attraverso il 'panuozzo'. Scelti da Metro Italia come esempio d'imprenditoria e ristorazione dinamica, i due giovani hanno calato i panuozzi dal 'cielo'. Metro ha deciso di raccontarlo e farlo sperimentare in occasione della 'Festa delle attività in proprio', un progetto con cui si vuole celebrare lo spirito imprenditoriale dei lavoratori che gestiscono attività indipendenti nel mondo della ristorazione e per cui ha istituito una vera e propria giornata internazionale a loro dedicata, che, come detto, è fissata l'11 ottobre e che si ripeterà ogni anno a livello internazionale.

16 gennaio 2016

Perlana for Women sostiene l'imprenditoria femminile

Sono 141 i progetti presentati a Perlana for Women, l’iniziativa di microcredito creata da Perlana, brand di Henkel, insieme a Fondazione Risorsa Donna per dare a tutte le residenti in Italia un’opportunità di accedere a un contributo a fondo perduto di 20mila euro, presentando il proprio progetto originale d'imprenditoria femminile.
La proclamazione del progetto vincitore avverrà il 19 gennaio
Contributo che, dopo un’attenta valutazione di diverse giurie, sarà assegnato il prossimo 19 gennaio al progetto vincitore tra i cinque finalisti. I lavori che sono pervenuti entro lo scorso 31 ottobre rappresentano uno spaccato delle aspirazioni e della creatività femminile nel mondo dell’impresa. Ma anche un successo per Perlana che negli anni ha fatto del suo slogan 'Passaparola' un impegno a favore di tutte le donne, sostenendo il progetto e arricchendolo di testimonianze. Dai dati si evince che i sogni nel cassetto non hanno età: la maggior parte delle candidate è tra i 26 e i 35 anni, ma un altro 30% e composto da donne fino ai 45 e non esita a mettersi in gioco anche un 10% intorno ai 60 anni. Il profilo di studio delle candidate è alto: 83 hanno una laurea (quelle più rappresentative: architettura, giurisprudenza, ingegneria) e molte un master. Sebbene le disoccupate siano un preoccupante 32%, la maggior parte delle candidate ha un lavoro autonomo o dipendente. Addirittura un 10% di loro si definisce imprenditrice.  Dal punto di vista geografico la regione più attiva nel presentare i progetti è la Lombardia (21) seguita dal Lazio (17) e dall’Emilia Romagna (12), mentre tra le regioni del Sud domina la Puglia (11).