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15 maggio 2024
L'intelligenza artificiale applicata ai distributori automatici
20 marzo 2020
Come fanno la spesa gli italiani in lockdown: l'analisi di GfK
Lo scorso febbraio GfK ha attivato un tracking settimanale per misurare gli effetti del Coronavirus sugli stili di vita, le abitudini e le strategie di consumo degli italiani. I risultati riferiti alla prima settimana del lockdown mettono in evidenza un consumatore in costante e rapida evoluzione: sono ancora in crescita le preoccupazioni degli italiani, sia quelle connesse alla diffusione del Coronavirus (+11%) sia quelle per la situazione economica attuale e futura. Aumenta anche la paura di non trovare nei negozi i prodotti di cui si ha bisogno (specialmente al Sud). I consumi si concentrano sempre di più sui beni essenziali. In questi giorni i consumi non rappresentano un’evasione dalle difficoltà quotidiane e cala la voglia di fare acquisti, anche online. Gli italiani mettono nel carrello soprattutto prodotti di prima necessità (come pane, latte, farina, zucchero), prodotti per l’igiene personale, disinfettanti, acqua e surgelati; tra le categorie che resistono ci sono i libri, che tornano ad essere un bene 'necessario' per un numero crescente di persone. Le rilevazioni degli acquisti monitorate da GfK mostrano un’evoluzione molto rapida del modo in cui gli italiani fanno la spesa. Dopo la prima settimana di acquisti compulsivi, ma poco organizzati, e una seconda caratterizzata da un incremento della frequenza degli acquisti, durante la prima settimana di lockdown gli italiani sembrano aver elaborato nuove strategie. L'importo medio della spesa cresce del +26% e si fanno acquisti più attenti, per evitare di dover tornare spesso in negozio. Si annullano le differenze tra giorni infrasettimanali e sabato (solitamente il più importante per la spesa) a cresce ancora la penetrazione del canale online (+16%). L’isolamento forzato in casa sta cambiando sicuramente anche il modo in cui gli italiani si rapportano con i brand. Rispetto alla settimana scorsa, GfK registra un giudizio maggiormente positivo sulla distribuzione, mentre le aziende sono sempre viste come poco attive, poco vicine. Mai come oggi i consumatori chiedono ai brand una maggiore capacità di entrare in sintonia con il sentiment del momento. Rimane da capire cosa cambierà quando tutto questo sarà finito: le Aziende avranno a che fare con un consumatore post-traumatico, con nuove abitudini di consumo, nuove paure, nuovi stili di vita e desideri inespressi che verranno a galla alla fine della quarantena.
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16 marzo 2020
Coronavirus, l'indagine di Emg Acqua sui consumi degli italiani
Emg Acqua, istituto di ricerche di mercato di Acqua Group, specializzato nella consulenza e nella comunicazione integrata, osserva i comportamenti di acquisto degli italiani nei giorni dell'emergenza Coronavirus.
Il 10 e 11 marzo scorsi, la società ha effettuato un'indagine telematica su un campione di 1.836 casi rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, per capire quali siano i comportamenti di acquisto degli italiani in un momento così serio per il Paese e cosa il retail dovrà fare una volta tornata la normalità. L’indagine dipinge un'Italia comprensibilmente impaurita e inquieta - spiega Fabrizio Masia, direttore generale di Emg Acqua: "Nell'ultima settimana le persone si sono recate in massa a fare la spesa, soprattutto nelle superfici di minori dimensioni, senza rinunciare però alle dimensioni più ampie degli ipermercati e dei centri commerciali nonostante una diffusa sensazione di insicurezza , emersa in particolare tra le donne". "I dati – continua Masia – rivelano un cambiamento sensibile nei comportamenti di acquisto ormai da diverse giornate, ossia da prima del più recente Dpcm.
Gli italiani, infatti, avevano già iniziato a ridurre la frequentazione di locali pubblici e palestre e ridotto le visite ai centri commerciali. In particolare, rispetto a questi ultimi, dalla nostra rilevazione emerge la mancanza che le persone avvertono nei confronti della funzione rilassante dello shopping e, più in generale, dell'elemento esperienziale che accompagna la loro frequentazione dei centri commerciali nel tempo libero grazie alle molteplici proposte di intrattenimento che offrono". Ma, secondo l'esperto, si coglie anche un senso di ottimismo: "La quarantena prima o poi finirà e le grandi superfici, comunicando nuove iniziative, promuovendo eventi e lanciando promozioni, favoriranno il ritorno in massa di vecchi e nuovi clienti, probabilmente provati da giornate di sostanziale immobilità e desiderosi non solo di tornare alla normalità, ma anche di dare tutti insieme una rinnovata spinta economica al nostro grande Paese. Terminata l'emergenza, infatti, oltre la metà degli intervistati, si attende dai centri commerciali promozioni e offerte, ma anche il ritorno alla comunicazione di tutte le iniziative, oltre a concorsi ed eventi che possano nuovamente entusiasmarli e coinvolgerli riportandoli indietro nel tempo a qualche settimana fa".
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Fabrizio Masia rileva un cambio nei comportamenti d'acquisto ma anche un senso di ottimismo verso il futuro, a emergenza terminata |
12 aprile 2019
Il ritratto della Generazione Z nell'indagine di Bnp Paribas Cardif
Sempre più connessi, multi-social e senza confini. Ma con valori e vita vera offline: è quanto emerge da 'Generazione Z: un futuro che guarda al passato', 'indagine sui giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni (pari all'11% degli italiani) realizzata da AstraRicerche per la compagnia assicurativa Bnp Paribas Cardif. L'indagine fotografa una generazione non mossa da logiche legate all'apparenza e del virtuale, anzi. Sono i valori autentici a contare veramente, quelli della famiglia e delle amicizie che, sorprendentemente, non sono quelle digitali, indicate solo dal 26%.
Gli influencer per i Centennial contano poco
Gli amici veri sono le persone che si frequentano durante il tempo libero (74%), i compagni di scuola o i colleghi di lavoro (58%) e solo in misura minore le persone conosciute sui social e poi frequentate nella vita reale (37%).
L'indagine sui Centennial è stata realizzata da AstraRicerche |
Non hanno una ricetta per la felicità (quasi il 60% si dichiara felice, soprattutto gli uomini), ma per loro è molto importante stare bene con se stessi (84%) e fisicamente (82%), e avere il supporto della famiglia (80%). La fama, il successo, l'essere leader o influencer contano davvero pochissimo. A conferma di questo dato, tra le priorità dei Centellian (altro termine per definire gli esponenti della Generazione Z) risultano la famiglia (per il 56%), l'amore (47%) e la salute (42%), meno la scuola e il lavoro. I loro veri modelli di riferimento sono quelli tradizionali, come i genitori (55%) e gli amici (44%), mentre tra gli estranei, i personaggi dello spettacolo (35%) e gli sportivi (30%) superano di gran lunga i nuovi potenziali punti di riferimento come chef (19%), blogger (21%) e influencer (23%).
Ambiente e diversità nel cuore
Una generazione attenta all'ambiente e aperta alla diversità, valori acquisiti che fanno parte del quotidiano, del loro modo di essere, di pensare e vivere. Pongono una grande attenzione verso la raccolta differenziata (66%) e sono attenti agli sprechi (60%), anche se mancano un po' sul fronte della proattività, come nell'attività di volontariato (la pratica solo il 25%). Una generazione attiva (solo il 9% né studia né lavora) che si trova a essere più esposta a fenomeni sociali come il bullismo, con oltre la metà che afferma di aver subito a scuola o sul lavoro discriminazioni, in particolare per la propria salute e forma fisica (soprattutto le donne). Anche la loro vita social li porta alcune volte a commettere errori, con il 47% che dichiara di aver pubblicato contenuti online di cui si è poi pentito o di aver avuto esperienza diretta o indiretta di cyberbullismo (oltre il 40%). Tuttavia sono poco consapevoli e interessati alla reputazione digitale e hanno una debole percezione della serietà del tema.
Assicurazione per la digital reputation, questa (semi)sconosciuta
La ricerca ha indagato anche il rapporto della Generazione Z con le assicurazioni. In generale ben il 65% dei giovanissimi ne possiede almeno una stipulata da loro o dai propri genitori; più gettonate quelle legate alla mobilità (31%), alle polizze vita (19%) e alla casa (19%). Alta anche la percentuale di chi copre il proprio viaggio con un'assicurazione (69%) tra salute, volo, valigia o viaggio stesso. Sulle polizze per coprire i device da eventuali danni o furti, questa generazione dichiara di conoscerne l'esistenza (81%), con il 21% che già la possiede. Ma nonostante la rete possa essere un terreno rischioso a livello reputazionale, più della metà non conosce le assicurazioni legate alla digital reputation (55%) o, pur conoscendole, dichiara di non esserne interessato (23%).
Mai senza lo smartphone
In merito all’universo digitale i dati emersi confermano il pensiero diffuso, con gli smartphone che trionfano tra i device più utilizzati (93%) e irrinunciabili (87%), anche se non vengono sostituiti così di frequente, considerando che il 46% lo cambia solo se necessario. Unica vera alternativa allo smartphone è il laptop (per il 75%). Tra le app maggiormente utilizzate svettano quelle per vedere video (76%), ascoltare musica (67%) e fare acquisti (63%). WhatsApp, in assoluto (89%), e Instagram (82%) sono, come previsto, i social più utilizzati e irrinunciabili, con Facebook che si ferma al 72% e Tik Tok che raggiunge il 10%. A sorpresa, pur essendo nativi digitali e multisocial, solo meno di un terzo è molto attivo con contenuti nuovi o personali e meno di uno su cinque si definisce creatore di contenuti originali. Comunicano prevalentemente con le immagini (il 60% interagisce attraverso foto) che superano di gran lunga i video (6%). Nel tempo libero ascoltare musica è la prima grande passione dei giovanissimi (78%), che amano viverla anche in maniera esperienziale preferendo i concerti alla discoteca (solo il 31%). Seguono le serie e i film visti in tv o tramite altri devices (74%), e il tempo trascorso con gli amici, sia uscendo con loro (65%) sia chattando a distanza (65%). Il cinema resta un piacevole passatempo (49%), così come leggere un buon libro (45%).
Acquisti: l'esperienza è ancora importante
Acquisti: l'esperienza è ancora importante
A sorpresa, i Centennial preferiscono gli acquisti nei negozi fisici |
In termini di consumi, a sorpresa i negozi fisici vincono sugli acquisti online (40% contro 34%), confermando l’importanza del fattore esperienziale. Ma in questo caso il genere conta, poiché le donne preferiscono in assoluto il negozio mentre gli uomini l'online. Si acquistano più beni fisici (79%) che servizi (54%). Per gli acquisti si fanno consigliare da amici e familiari, non dagli influencer della rete. Curiosi di conoscere il mondo, viaggiare è per loro un'esperienza diffusa (per il 46%), mentre sul fronte mobilità, i giovani si spostano prevalentemente in auto (51%), a piedi (50%) e con i mezzi pubblici (37%), ma il mobility sharing è per il momento una realtà cui sono poco interessati.
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14 dicembre 2017
Lotta agli sprechi energetici: le nuove iniziative green di E.on
Ieri E.on ha presentato a
Milano, negli spazi dell'UniCredit Pavilion di Piazza Gae Aulenti 10, il prosieguo della campagna #odiamoglisprechi (varata lo scorso anno con il palazzo ghiacciato)
inaugurando un percorso immersivo che ha condotto il pubblico, composto da adulti e scolaresche, dentro il variegato universo dello spreco, rappresentato da rifiuti,
mobilità, energia.
In mostra anche l'impegno dell'azienda
nell'efficienza energetica e nell'ottimizzazione dei consumi. L'iniziativa è stata presentata dal management di E.on Italia, composto da Péter Ilyés, chief executive officer, Daniela Leotta, innovation & marketing director e Cristian Acquistapace, chief sales officer. "Il nostro impegno nella lotta allo spreco e per l'efficienza energetica in casa e in azienda si attua con soluzioni innovative, studiate per garantire sostenibilità, contenimento delle emissioni e risparmio - dichiara Ilyés -. Ma si concretizza anche in un lavoro costante di sensibilizzazione e formazione delle persone, con particolare attenzione alle nuove generazioni, che si riassume nella nostra giornata contro gli sprechi". Contestualmente, è stato presentato anche il nuovo progetto E.on Energy4Green in collaborazione con AzzeroCO2: l'iniziativa consente a E.on di fornire alle piccole e medie imprese e ai clienti industriali un ampio programma di riduzione e compensazione della CO2, inclusi servizi 'green' come CarbonFootprint, WaterFootprint, Modello Iso 50001, progetti di compensazione e di comunicazione verde. Nel corso della giornata, E.on ha inoltre reso noti i più recenti risultati sul progetto di rimboschimento 'I boschi E.on', anch'esso nato dalla partnership con AzzeroCO2: l'azienda ha raggiunto il traguardo di 60mila alberi piantati su una superficie totale di 61 ettari, distribuiti in 18 aree d'Italia, per un totale di oltre 40mila tonnellate di CO2 compensate. Si tratta, di fatto, del più grande progetto di forestazione mai realizzato in Italia da un'azienda privata.
Dall'alto, in senso orario, Daniela Leotta, Cristian Acquistapace e Peter Ilyes |
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20 luglio 2014
Gestire la temperatura di ogni stanza della casa tramite app
La stagione fredda è lontana, ma non è mai troppo presto per pensare alle migliorie dell'ambiente in cui si vive. Complici le ferie, che lasciano finalmente del tempo libero, si può progettare con calma il 'nido' per i mesi che verranno, con un occhio al comfort e un altro al portafogli. Il riscaldamento domestico - voce che può incidere in maniera non indifferente sulla bolletta - si gestisce a zone anche via smartphone o tablet con l'apposita app di evohome connected comfort, un dispositivo a radiofrequenza, proposto da Honeywell, che controlla e monitora in tempo reale la temperatura e i consumi.
Il vantaggio? Non uno, ma diversi: più calore laddove davvero serve, meno sprechi, un taglio ai costi dell'energia. Capita, infatti, che si sostengano spese di riscaldamento in periodi in cui nessuno ha usufruito del calore prodotto, perché i componenti della famiglia sono al lavoro, a scuola o altrove. Rispetto a uno strumento tradizionale, evohome connected comfort permette di gestire fino a 12 differenti zone dell'abitazione con qualsiasi tipo di impianto, termosifone o riscaldamento a pavimento, personalizzando la temperatura in base alle esigenze e ai momenti d’uso delle stanze, con dei semplici tocchi. E come detto, con evohome - che dovendo integrarsi in un contesto domestico punta anche sull'estetica con un design elegante - è disponibile sia per iOS sia per Android anche la app gratuita Total Connect Comfort.
Si chiama evohome il dispositivo di controllo del riscaldamento domestico |
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