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23 settembre 2025

Fluide le immagini del catalogo del Museo Cappella Sansevero

Il Museo Cappella Sansevero di Napoli presenta sul web il primo catalogo digitale del proprio patrimonio artistico. Online da qualche giorno, al catalogo si accede dal menu principale del sito museosansevero.it. Si tratta della prima schedatura scientifica completa del patrimonio storico e artistico della Cappella, risultato di un pluriennale progetto di ricerca coordinato dal professor Gianluca Forgione, e realizzato con il contributo di un gruppo di studiosi specialisti del Seicento e del Settecento meridionale. Una tappa fondamentale nel percorso di valorizzazione scientifica e tecnologica del museo, distinguendosi come un caso unico nel panorama italiano. Il progetto adotta Quire, piattaforma open source sviluppata da Getty, già ampiamente diffusa in ambito internazionale, pensata come strumento a disposizione dei musei per la pubblicazione di cataloghi digitali sostenibili e duraturi. Il Museo Cappella Sansevero sarà il primo in Italia a utilizzarla, grazie alla collaborazione con Haltadefinizione, tech company di Gruppo Panini Cultura, che ha curato anche l'intera campagna fotografica in gigapixel delle statue, della volta e dei dipinti, oltre alle riprese a 360° gradi degli ambienti museali. Il catalogo raccoglie 31 schede-saggio, redatte dal gruppo di studiosi, e presenta i contenuti in formato modulare e aggiornabile. La struttura del catalogo rispecchia la logica dei repertori cartacei, ma ne amplia le potenzialità grazie a una navigazione intuitiva e all’integrazione con Coosmo, il digital asset manager sviluppato da Haltadefinizione. Coosmo consente l'archiviazione delle immagini in gigapixel delle opere digitalizzate e ne abilita la fruizione ad altissima risoluzione attraverso i visori di Quire. Dal catalogo è così possibile accedere direttamente alle immagini, con una visualizzazione fluida e dettagliata. Il sistema consente inoltre di archiviare le versioni precedenti dei testi, assicurando continuità nella documentazione e trasparenza nel processo di aggiornamento. Il progetto digitale permette di rendere accessibile la conoscenza anche a distanza, offrendo un ponte tra il patrimonio fisico e un pubblico sempre più ampio e diversificato.

09 maggio 2016

Alla Triennale fino al 15 maggio Topolino è un'opera d'arte

Una delle statue personalizzate da marchi italiani
L'esposizione open air 'Topolino e l'Italia', che mira a celebrare il legame del personaggio-simbolo di Disney con il nostro Paese, si arricchisce di due nuove statue personalizzate da Lisciani e K-way. La prima s'ispira alle tessere double face dei puzzle, la seconda all’emblematica zip tricolore. Sino a domenica 15 maggio i visitatori della Triennale Milano potranno ammirarle nell'ambito della mostra, libera e gratuita, allestita nei giardini del palazzo, insieme a tutte le altre statue di Topolino, personalizzate da marchi italiani di eccellenza. Il topo più famoso del mondo è infatti diventato opera d’arte attraverso il celebre estro creativo italiano declinato in ogni sua espressione, dall’arte alla moda, dal design al cibo fino ai motori, personalizzato da aziende come Brums, Chicco/Artsana, Clementoni, Ferrarelle, Giochi Preziosi, K-Way, Kartell, Lisciani, Monnalisa, Panini, Piquadro, Unipol Sai, Salmoiraghi e Viganò, Sky, San Carlo, Upim, Vespa, e Istituto Europeo di Design. Dopo l’esposizione in Triennale Design After Design, le statue viaggeranno nelle principali città della Penisola per incontrare gli italiani. A novembre la mostra concluderà il suo viaggio, riapprodando a Milano per un'asta benefica che sarà battuta da Sotheby’s a favore di Abio Italia Onlus, per la realizzazione di spazi a misura di bambino negli ospedali italiani.

30 luglio 2015

Apre domani a Palazzo Reale la mostra 'Mito e natura'

Lastra tombale dipinta: un giovane si tuffa nel mare. Da Paestum, località Tempa del Prete (Sa). Paestum (Sa), Museo Archeologico Nazionale. Su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo: Museo Archeologico Nazionale di Paestum, gabinetto fotografico/foto di Francesco Valletta e Giovanni Grippo
Vasi dipinti, terrecotte, statue, affreschi, argenterie e monili aurei. Apre domani a Palazzo Reale di Milano e sarà visitabile fino al 10 gennaio 2016 la mostra 'Mito e natura. Dalla Grecia a Pompei' ideata in occasione di Expo 2015. Oltre 200 opere d’arte greca, magnogreca e romana raffiguranti la natura nei suoi vari aspetti, l’azione dell’uomo sulla realtà naturale e sull’ambiente.
Anforisco detto Vaso blu.
Metà I secolo d.C. Da Pompei.
Su concessione del Ministero dei Beni culturali
e delle Attività Culturali e del Turismo:
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Le opere provengono da musei italiani e internazionali fra cui il Museo Archeologico di Atene, il Kunsthistoriches Museum di Vienna e il Louvre di Parigi. Il progetto espositivo è promosso dal Comune di Milano – Cultura, insieme all’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Salerno, il Museo Archeologico di Napoli e la Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia ed è prodotto e organizzato da Palazzo Reale con la casa editrice Electa. La mostra è curata da Gemma Sena Chiesa e Angela Pontrandolfo e ha il patrocinio del Mibact, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. L’allestimento è a cura di Francesco Venezia. In esposizione anche il celebratissimo 'Vaso blu' (I sec. d.C.) da Pompei ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, un prezioso reperto lavorato nella stupefacente tecnica del vetro-cammeo, con scene di amorini vendemmianti in bianco su fondo blu. L’opera, ottenuta eccezionalmente per l’esposizione, ritornerà a Napoli dotata di una nuova vetrina antisismica e antisfondamento, grazie al supporto di Fondazione Bracco. In occasione della mostra, Orticola di Lombardia, associazione botanica senza scopo di lucro, grazie a Hermès e in collaborazione con Io donna, il settimanale del Corriere della Sera, ha allestito Viridarium, un giardino, a cura degli architetti Marco Bay e Filippo Pizzoni, che rievoca il viridario delle case romane e in cui trovano dimora piante in uso duemila anni fa. Il giardino è ospitato nello spazio all’aperto retrostante Palazzo Reale, è quindi la prima volta che un percorso verde entra in una mostra a Palazzo Reale.
Il Viridarium nella corte posteriore di Palazzo Reale. Al centro Marco Bay, architetto curatore del giardino