Adattamento italiano dell'originale 'Did somebody say Just Eat', il motivo musicale mnemonico 'Qualcuno ha detto Just Eat' si trasforma, come per lo spot inglese, nell'elemento principale della campagna, con l'intento di fissare nella memoria del consumatore il brand. Una creatività che, nella versione italiana, è riproposta anche con dialoghi in italiano e due differenti situazioni in cui ritroviamo un gruppo di amici per una pizza in compagnia e una coppia di giovani che condividono una cena a base di sushi. Lo spot, diretto da Tom Kuntz, attraverso Mjz, si apre con una coppia seduta sul divano di casa, davanti alla tv, proprio nel momento in cui i due giovani si stanno chiedendo se ordinare cibo a domicilio per la serata. In tv famosi programmi che, dai cult movies, fino ai quiz show e alle televendite, mostrano attori, presentatori e personaggi che interrompono la recitazione, un dialogo o lo show del momento, per esclamare 'Qualcuno ha detto Just Eat'. Ed è così che nel Medioevo, negli anni Trenta e Quaranta o nel mondo fantasy Just Eat diventa sinonimo di food delivery e top of mind. Allo spot sarà affiancata una pianificazione radiofonica, con tre differenti soggetti basati su hamburger, pizza e sushi, e una campagna out of home nelle città di Torino e Milano. Quest'ultima sarà protagonista anche con un tram che permetterà di far girare il brand tra le vie della città. A supporto anche i principali canali social.
08 gennaio 2020
'Qualcuno ha detto Just Eat', il claim che rimane in mente
E' in onda con creatività di McCann London la nuova campagna Just Eat, app leader per ordinare online pranzo e cena a domicilio.
07 gennaio 2020
Il numero di gennaio di Vogue Italia non contiene fotografie
Per la prima volta nella sua storia la rivista di Condé Nast, diretta da Emanuele Farneti rinuncia alle immagini fotografiche per dare spazio a disegni e illustrazioni, mettendo così il valore della creatività al servizio della sostenibilità, due dei 'Vogue values' che tutti i direttori del magazine hanno sottoscritto lo scorso 5 dicembre e che verranno promossi e tutelati a partire dal 2020.
Con l’edizione di gennaio, la testata di Condé Nast Italia vuole dare un segnale forte su come l'industria della moda possa trovare soluzioni alternative e concrete nel rispetto dell’ambiente, della natura e del pianeta, abbattendo le emissioni di CO2 dovute a spostamenti e viaggi per le produzioni dei servizi fotografici. "La sfida è dimostrare che si può, eccezionalmente, raccontare gli abiti senza fotografarli. È una prima volta: Vogue Italia non ha mai avuto una copertina illustrata e nessun Vogue, da quando esiste la fotografia, ha mai realizzato un numero prescindendone. Così, questo mese abbiamo voluto lanciare un messaggio: che la creatività – pilastro di Vogue da quasi 130 anni – può, e deve, farci esplorare diverse strade". Tutte le copertine e i servizi del numero di gennaio sono prodotti da artisti, noti, emergenti, nomi dell'arte e leggende del fumetto, che hanno raccontato la moda rinunciando a viaggiare, spedire, inquinare: Vanessa Beecroft, David Salle, Yoshitaka Amano, Cassi Namoda, Delphine Desane, Milo Manara, Paolo Ventura e il duo Gigi Cavenago e Andrea De Dominicis. La cifra che il magazine risparmierà nel non impatto ambientale dovuto a viaggi e spostamenti, verrà donata a un'istituzione culturale: la Fondazione Querini Stampalia, onlus veneziana che è stata fortemente danneggiata dalla marea dello scorso novembre. Un altro gesto di cambiamento è la scelta di iniziare a utilizzare unicamente plastica compostabile e biodegradabile per avvolgere Vogue Italia. Un impegno di responsabilità che Condé Nast Italia adotterà nel 2020 per tutti i magazine della multimedia company.
Le copertine e i servizi sono realizzati da artisti e fumettisti |
Rigoni di Asiago al Vertical Winter Tour con le creme Nocciolata
Ci sarà anche lo scoiattolo mascotte Skiro |
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03 gennaio 2020
Lenovo aprirà il suo primo flagship store nel centro di Milano
Nei primi mesi del 2020 Lenovo, produttore di pc, tablet e smartphone, aprirà un flagship store nel cuore di Milano. Primo negozio dell'azienda in Europa, sarà uno spazio di tre piani all'angolo fra Corso Matteotti e via S. Pietro all'Orto, articolato in aree showcase per offrire esperienze immersive con la tecnologia di Lenovo e di utilizzo dei prodotti, zone di coworking, un auditorium, angolo commerciale, bar e luogo d'incontro. Lenovo Flagship Store nasce con l'intento di dare vita in uno spazio fisico alla vision di Lenovo, 'Smarter technology for all', proponendosi come un luogo in cui le persone incontrano la tecnologia e le possibilità che questa offre di migliorare la vita degli individui e contribuire al progresso della società, sia risolvendo le esigenze quotidiane, le necessità di comunicazione e di lavoro sia incrociando i grandi temi del futuro, dall'apprendimento e l'educazione alla salute alla ricerca tecnico scientifica. Nella visione di Lenovo, infatti, il flagship store vuole essere uno spazio innovativo con un ruolo positivo anche nel diffondere fra i cittadini e i visitatori di Milano la conoscenza delle nuove tecnologie come fattore d'inclusione sociale e non solo di progresso economico e produttivo. Saranno numerose, infatti, le zone di dialogo, confronto e incontro dove poter giocare, imparare, comunicare e conoscere anche partecipando a eventi e iniziative culturali.
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02 gennaio 2020
Licia Colò conduce su La7 'Eden - Un pianeta da salvare'
Dal 6 gennaio 2020 torna in prime time su La7 'Eden - Un pianeta da salvare'. Alla conduzione del programma, anticipato da alcuni speciali lo scorso autunno, Licia Colò.
Bellezze naturali del pianeta, energia circolare, inquinamento, biodiversità, deforestazione, desertificazione, microplastiche: diversi i temi d'attualità che saranno trattati nel nuovo programma volto a sensibilizzare il pubblico, in un giro da 40 Paesi del mondo, sull'importanza della preservazione del nostro pianeta. Nella prima puntata si parlerà del valore della bellezza, del fenomeno dell'overtourism e di nucleare pulito, spaziando da realtà lontane fino ad arrivare alla Grotta Gigante di Trieste. Seguiranno puntate sulla desertificazione, con un racconto dal Neghev in Israele, il valore dell'acqua, risorsa preziosa che può essere trasformata in energia pulita come nel caso dell'idroelettrico. Protagonisti del ciclo di puntate anche i tesori del sottosuolo, con la spettacolare grotta di ghiaccio più grande del mondo fino ad arrivare alle isole Svalbard, regno di orsi banchi e leoni marini. Riflettori puntati, durante le settimane, anche sull'Amazzonia, il Madagascar, il Mar Morto, Oslo.
Licia Colò |
01 gennaio 2020
Roberto Bolle ritorna l'1 gennaio su Rai1 con 'Danza con me'
La perfezione della sequenza d Fibonacci nel logo scelto quest'anno |
Vedremo anche Bolle danzare con il suo doppelgänger |
Credits:
'Danza con me' è scritto da Roberto Bolle e Pamela Maffioli, con Carlo Crocchiolo, Mirco Cucina, Ugo Ripamonti e Rossella Rizzi. La direzione artistica è di Roberto Bolle. Le scene sono di Giuseppe Chiara. La fotografia è di Carlo Stagnoli. La regia di Cristiano D’Alisera. Ideazione Grafica e Messa in Scena Cristina Redini. La consulenza musicale di Giorgio Oreglio. Direttore di produzione Antonio Fontana. A cura di Rita Verrecchia. Produttore Esecutivo Rai Sandra Nicola. Produttore Esecutivo Ballandi Claudio Tarquini.
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31 dicembre 2019
'Tolo Tolo', l'odissea dei migranti africani vissuta da Checco Zalone
Raccontare l'odissea dei migranti dall'Africa all'Italia facendo riflettere, commuovere e ridere di gusto?
Prodotto da Taodue, il film esce l'1 gennaio con Medusa |
Di questi tempi solo quel genio di Luca Medici, in arte Checco Zalone, poteva cimentarsi in un'impresa tanto ambiziosa quanto azzardata e centrare il bersaglio. Ma 'Tolo Tolo', il suo nuovo film (il quinto), in uscita l'1 gennaio 2020 con produzione della Taodue Film di Pietro Valsecchi e distribuzione di Medusa, in realtà fa molto di più: tratta sì, e con sorprendente realismo e cura dei dettagli, del dramma di coloro che fuggono dalla guerra e dalla miseria del continente nero, rischiando la vita in innumerevoli situazioni (che, grazie all'irresistibile 'checcozalonaggine', riescono sempre a virare verso il comico) ma mette anche in luce, senza ombra di moralismo e con quella tipica rudezza esilarante e sconsolata dell'attore barese, alcune delle tante, troppe piaghe che affliggono l'Italia contemporanea: la burocrazia e le tasse che affossano lo slancio imprenditoriale, l’assenza di meritocrazia che avvantaggia gli inetti, i rigurgiti fascisti e il culto dell’uomo forte al potere, il razzismo, la scomparsa dell'empatia verso i più deboli, il populismo compiaciuto di certi programmi tv. Tutti segni tangibili di un Paese sfinito, incattivito, in declino. E infatti, nel film, un Checco sedicente 'sognatore' spiantato ma dai gusti raffinati, reduce da un fallimento imprenditoriale a Spinazzola, nelle Murge pugliesi, sopraffatto dai debiti e in fuga da due ex mogli e un nugolo di parenti infuriati, trova lavoro (e un amico) in un resort di lusso in Africa.
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Luca Medici ha anche scritto e, per la prima volta, diretto questo suo quinto film |
Fino a quando lo scoppio della guerra civile non lo costringe a far ritorno in patria, sulla travagliata rotta dei migranti, affrontando via via gli stenti nel deserto, il sequestro, il campo profughi libico trasformato in centro di detenzione dove si consumano abusi e violenze, la traversata in mare a bordo di un barcone con un minore senza genitori ('Tolo Tolo' significa proprio 'solo solo') e, come se non bastasse, il divieto di sbarco in un porto italiano. Tutte situazioni tristemente note, ma su cui questo film dalla lunga gestazione e dal grande sforzo produttivo, che il talentuoso Luca Medici ha interpretato e per la primissima volta diretto (oltre che scritto e sceneggiato con Paolo Virzì), riesce a farci riflettere in modo nuovo grazie a quella sua impronta dissacrante e politicamente scorretta, ma tanto carica di buonsenso, sorrisi e umanità.
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30 dicembre 2019
Esce il video del brano 'L'anno che verrà' di Lucio Dalla
Da oggi è online il video di 'L'anno che verrà' diretto da Marco Pellegrino. Il brano, indimenticabile successo di Lucio Dalla, racconta i pochi minuti che precedono la mezzanotte del nuovo anno, solitari, malinconici e sospesi tra presente e futuro.
Nella propria, apparentemente triste, solitudine un uomo si riflette nel se stesso di domani che, complice e 'amico', lo rassicura per i giorni che verranno. Dal 10 gennaio il video sarà proiettato nella sala cinema all'interno della Fondazione Lucio Dalla a Bologna (via D'Azeglio 15). Il brano è contenuto in 'Lucio Dalla' - Legacy Edition uscito quest'anno in occasione dei 40 anni del disco del cantautore bolognese. Il disco è stato rimasterizzato negli Studi Fonoprint di Bologna da Maurizio Biancani che ha trattato anche il disco originale insieme a Dalla nel 1979. Il campionamento digitale del master tape originale fatto a 192 khz e 24 bit, ha permesso di recuperare le sonorità originali, non falsate da precedenti interventi.
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29 dicembre 2019
Allestita a Milano la mostra 'Il Duomo al tempo di Leonardo'
L'esposizione è aperta dal 22 novembre 2019 al 23 febbraio 2020 |
Leonardo venne chiamato a progettare il tiburio |
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28 dicembre 2019
Al Museo del Tessuto di Prato i costumi del film 'Pinocchio'
Si potrà visitare fino al 22 marzo 2020 al Museo del Tessuto di Prato una mostra dedicata al pluripremiato costumista cinematografico Massimo Cantini Parrini.
Il bozzetto del costume di Geppetto |
Il bozzetto del costume di Colombina |
L'esposizione presenta in anteprima assoluta il suo ultimo, straordinario lavoro: oltre 30 costumi realizzati per il film 'Pinocchio' di Matteo Garrone, uscito ieri nelle sale con 01 Distribution e interpretato da un cast di assoluta eccezione, con Roberto Benigni nei panni di Geppetto, Gigi Proietti di Mangiafuoco, Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini in quelli del Gatto e la Volpe. Dei costumi in mostra, 25 sono stati realizzati dalla Sartoria Tirelli, 5 dalla Sartoria Costumi d'Arte Peruzzi, 2 da Cospazio 26, mentre le parrucche da Rocchetti e Rocchetti. Il percorso espositivo si articola in due sezioni: la prima dedicata al costumista, alle sue fonti d'ispirazione, al suo lavoro creativo e sul set. La seconda sezione è incentrata sui costumi del film, accompagnati da immagini tratte dal film stesso, dalla riproduzione di alcune scenografie e da alcuni simbolici oggetti di scena. L'idea di esporre i costumi del film Pinocchio in simultanea all'uscita della pellicola nelle sale cinematografiche rappresenta un'innovazione in campo museale ed è stata possibile dalla generosa collaborazione del costumista, del regista, della produzione e della distribuzione del film. Il catalogo della mostra, che uscirà il prossimo gennaio è pubblicato da Silvana Editoriale.
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