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24 maggio 2021
Ha il gusto della tradizione BologNew!, il ragù Rana 100% vegetale
Si chiama BologNew! l'ultimissima novità targata Pastificio Rana. Un ragù fresco che va ad arricchire l'offerta di sughi freschi del marchio veronese. La sua particolarità? Non contiene carne, bensì soia, e la ricetta promette di soddisfare il gusto dei più esigenti in fatto di ragù, non solo dei vegetariani, mantenendo infatti l'inconfondibile sapore della tradizione. Studiato appositamente dal team di chef e ricercatori del Pastificio, questo progetto Rana risponde alla richiesta sempre più diffusa di cibi a base vegetale, da alternare ai grandi classici a cui sono ispirati, come lasagne, tagliatelle, pappardelle. Senza compromessi di gusto e con la stessa consistenza del classico ragù. La linea di pesti e sughi freschi Rana, fedeli alleati per dare sapore a tutti i piatti, dai primi ai contorni, passando per l'accompagnamento di secondi, si arricchisce così di una nuova ricetta vegetariana, certificata V-Label, capace di rispondere alla domanda crescente di prodotti a base vegetale in un modo gustoso, facile e veloce da preparare.
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19 settembre 2017
Mode, miti ed estremismi alimentari: la parola agli esperti
#Mangiareinformati è il titolo dell'incontro, organizzato settimana scorsa a Milano da Carni Sostenibili (progetto promosso dalle associazioni di categoria Assocarni, Assica e Unaitaliae) e moderato dal giornalista e divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone.
Un talk show che ha dato la parola al nutrizionista Luca Avoledo, autore del saggio 'No Vegan', edito da Sperling & Kupfer, e all'agronoma e tecnologa alimentare Susanna Bramante, autrice del libro 'La soia fa bene o fa male?' edito da L'Età dell'Acquario. Il tema al centro dell'incontro: mode e manie delle diete. A partire da un interrogativo: meglio erbivori o carnivori? "L'uomo è un animale onnivoro. Nell'evoluzione umana ci sono state in effetti alcune isolate specie che si nutrivano solo di vegetali, come i parantropi. Si sono tutte estinte": con questa provocatoria dichiarazione, Avoledo ha sottolineato la natura onnivora della nostra specie. Focus, quindi, su fruttarianesimo e vegetarianesimo: dati scientifici alla mano, gli esperti hanno dimostrato come siano da bandire le manie e le ossessioni delle tendenze più radicali, a favore invece di uno stile di vita alimentare equilibrato, in cui nessun alimento venga demonizzato a favore di un altro, sul modello della dieta mediterrane. In particolare, Avoledo ha sottolineato che "si sta radicando nell'opinione pubblica la convinzione che il consumo di carne quando non addirittura quello di latte, uova e pesce, faccia male alla salute e che la scelta alimentare più opportuna per star bene sia adottare una dieta che ne è del tutto priva. Si tratta di un mito alimentare, non supportato da evidenze scientifiche".
Tutti i dati scientifici di cui disponiamo (nutrizionali, medici, anatomici, antropologici), infatti, "attestano come l'uomo sia una specie onnivora per sua natura e mettono in luce quanto la dieta vegana rappresenti una scelta innaturale, controintuitiva, nutrizionalmente e salutisticamente superflua, quando non addirittura pericolosa", ha concluso Avoledo. Bramante ha poi fatto chiarezza su un alimento di moda oggi: la soia, entrata a far parte della nostra alimentazione e utilizzata in prodotti sostitutivi della carne, del latte e dei formaggi, trovando consensi non solo tra i vegetariani e i vegani, ma anche tra chi vorrebbe seguire una dieta 'sana'. Ripercorrendo le origini storiche e culturali della sua produzione in Oriente, Bramante ha mostrato come le differenze di produzione, specialmente quelle "riguardanti il processo di estrazione delle proteine, colleghino il consumo di soia a numerosi problemi e rischi per il fisico, su tutti, disturbi della riproduzione e della fertilità, specialmente nelle donne e nei bambini".
Nell'esporre i rischi di questo alimento ha invitato, quindi, al consumo equilibrato di tutti gli alimenti, specialmente quelli che compongono la nostra dieta tradizionale, evitando gli estremismi e le mode. I due autori sono stati inoltre concordi nell'evidenziare come quella che anni fa sembrava una scelta antagonista e rivoluzionaria, ossia mettere nel carrello prodotti vegan e sostitutivi proteici, oggi è invece un atto che produce ricchezza per la cosiddetta 'vegan economy', che non va demonizzata, ma che è di gran lunga distante dall'immagine bucolica del contadino di prossimità. L'informazione è dunque il primo degli ingredienti che bisognerebbe mettere nel piatto degli italiani, un popolo che resta onnivoro, come confermato dalla recente ricerca Eurispes 2017 che evidenzia un'inversione di tendenza nella percentuale di vegetariani e vegani nel nostro Paese, passata dall'8,1% dell'anno precedente al 7,6% (-0,5%). Di questi il 4,6% sono vegetariani (-2,5%) e il 3% vegani (+2%). Pertanto 300mila persone, in un solo anno, sono tornate a mangiare carne. Non solo per 'il richiamo della carne', ma per aver avuto accesso a informazioni autorevoli per fare scelte alimentari equilibrate e di benessere, per se stessi e la propria famiglia.
L'incontro ha dato la parola a Luca Avoledo e Susanna Bramante |
#Mangiareinformati è stato moderato da Alessandro Cecchi Paone |
L'invito è a un consumo equilibrato di tutti gli alimenti |
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28 marzo 2017
Più accattivante, moderno e intuitivo il nuovo sito Sojasun
È online il nuovo sito Sojasun, marchio leader nell’alimentazione vegetale: firma il restyling Life, agenzia di comunicazione bolognese. Il sito Sojasun adesso si presenta con una struttura completamente nuova e contenuti aggiornati, informazioni più̀ dettagliate e una grafica giovane, fresca e accattivante, in linea con il posizionamento del brand. Il team digital di Life ha progettato la navigazione perché sia più semplice, intuitiva e funzionale e per far sì che il consumatore sia stimolato a restare in contatto con il mondo Sojasun da qualsiasi dispositivo, fisso o mobile. Attraverso il menu, l'utente potrà navigare i contenuti del sito, conoscere meglio i prodotti e gli aspetti nutrizionali a essi correlati; le garanzie della materia prima lavorata, la soia, e la storia quasi trentennale del brand, nato in Francia a Noyal-sur-Vilaine, Bretagna. Inoltre, a corredo di tutti i contenuti, molteplici immagini emozionali, in cui ogni prodotto diventa protagonista: bevande a base soia, alternative vegetali allo yogurt, budini, burger o piatti pronti, che il consumatore imparerà ad amare, soprattutto grazie al rinnovato canale dedicato alle ricette, ricco di nuovi spunti per preparare ogni giorno un pasto invitante e leggero o una pausa ricca di gusto. Con lo store locator il consumatore potrà trovare il punto vendita più vicino a lui, unicamente inserendo il nome del prodotto Sojasun ricercato.
19 ottobre 2015
In onda per un mese la prima campagna televisiva Sojasun
Da ieri e per quattro settimane è in onda in tv la campagna del marchio francese Sojasun. Si tratta della prima pubblicità televisiva del brand di Triballat Noyal, azienda leader in Francia nel segmento dell’alimentazione vegetale e uno tra i principali player del settore in Italia.
A firmare lo spot e la pianificazione media è Life, Longari & Loman, partner dell’azienda francese dal 2013, scelta per affiancare il brand in un articolato progetto di comunicazione a 360°. La campagna è articolata in due differenti soggetti: il primo dedicato alla gamma delle alternative vegetali allo yogurt, i dessert freschi e i drink alla soia e ha come protagonista uno dei prodotti di punta, Sojasun Bifidus Naturale; il secondo soggetto punta sui piatti pronti e i burger di soia, in particolare mette in primo piano la ricetta classica dei burger. 'Mangia vegetale, vivi positivo' è il claim. La campagna ha come protagonista una donna moderna e dinamica che sceglie per la propria famiglia un’alimentazione sana, equilibrata e gustosa, senza rinunciare al piacere della buona tavola, grazie ai prodotti Sojasun. Tutti i prodotti del brand sono infatti semplici, naturali e ricchi di fibre e proteine, senza Ogm. In concomitanza con la campagna tv, Sojasun, già food partner ufficiale del Padiglione Francia per tutta la durata di Expo 2015, sarà presente con uno spazio dedicato, all’interno del Padiglione Francese: un percorso sensoriale che racconta ai visitatori il ciclo di vita della soia, dai metodi di coltivazione nelle piantagioni francesi sino alla lavorazione del prodotto.
Un frame della campagna firmata dall'agenzia Life, Longari & Loman |
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10 luglio 2015
Sorprendenti abiti in fibre vegetali alla mostra Textifood
Si può visitare ancora per pochi giorni, precisamente fino al prossimo 14 luglio, nel Padiglione Francia/Lille Europa allestito tra il quattrocentesco chiostro e in una sala di 300 mq del Palazzo delle Stelline di Milano, la mostra Textifood.
In perfetta sintonia con 'Nutrire il pianeta, energia per la vita', ossia il tema scelto per Expo 2015, l'esposizione curata da Caroline David presenta fibre ricavate da specie vegetali e addirittura animali, alcune delle quali commestibili, altre utilizzate nel tessile. Arancia, limone, ananas, banana, noce di cocco, ortica, caffè, riso, soia, mais, barbabietola, lino, loto, alghe, funghi, vino, birra, molluschi e crostacei: sulla linea delle mostre Futurotextiles, Textifood porta i visitatori alla scoperta delle possibili sinergie fra i sistemi produttivi alimentari e quelli tessili. Le fibre esposte provengono da vari continenti e sono studiate dai ricercatori di tutto il mondo per rispondere ai bisogni di ecosostenibilità del pianeta. Per far conoscere queste stoffe spesso ignote, lille3000 si è rivolta a designer e stilisti consapevoli di una crescita intelligente e sostenibile delle risorse, che hanno proposto creazioni realizzate con fibre ricavate dai residui dei raccolti.
Artisti come Coralie Marabelle, Christine Phung, Design Percept, L’Herbe Rouge , A+Z design o Egide Paris hanno integrato il risultato delle ricerche tessili incentrate sulla chimica vegetale e il trattamento della biomassa. Altri, come Eric Raisina, Em Riem, Ditta Sandico, Kristian Von Forselles, Dognin, Nina Gautier, sono ricorsi a fibre naturali conosciute da secoli e quasi dimenticate. Altri ancora, come Gary Cass & Donna Franklin, Jonas Edvard o Orange Fiber, hanno creato nei loro laboratori materie innovative e visionarie. Non solo la mostra: il Padiglione, inserito nell'ambito di Citéxpo, programma organizzato in partnership con la Camera di Commercio e dell’Industria Francese in Italia, l’Institut Français e Ubifrance Italie, presenta in modo accattivamente l’originalità di Lille e della sua regione, mostrandone la cultura, la tecnologia, la gastronomia e il design attraverso spazi riservati ad aziende e centri di eccellenza.
Haute couture in fibra di banano |
Abito ricavato dalla birra e ispirato al luppolo |
Alla mostra Textifood si può vedere anche la fibra ricavata dalla soia |
16 febbraio 2013
Golose merende al cacao (e non solo) per grandi e piccini
Golose di caffè? E' in vendita da gennaio e resterà sul mercato per poco tempo la Fiesta al gusto caffè
per una pausa all’insegna del gusto e del carattere. Una nuova ricetta
che unisce il piacere intenso
del caffè (presente sia nella crema sia nel pan di spagna) con la
croccante copertura al cacao magro e ai due strati di pan di spagna.
Quella di Ferrero è un’alternativa alla classica Fiesta, caratterizzata
da crema all’arancia e pan di spagna con copertura al cacao.

Si chiama Soia Drink Cacao ed è proposta in brick da 250 ml la bevanda a base di soia, per chi apprezza le bevande vegetali. Digeribile da tutti coloro che non digeriscono il latte vaccino, perché priva di lattosio, questa alternativa proposta da Céréal non contiene glutine, coloranti e conservanti. Offre però le proprietà nutrizionali e salutistiche della soia (non geneticamente modificata) come le proteine vegetali, indispensabili alla crescita e al rinnovo delle cellule muscolari, e gli acidi grassi polinsaturi essenziali. Si può servire calda o fredda.
Si chiama Soia Drink Cacao ed è proposta in brick da 250 ml la bevanda a base di soia, per chi apprezza le bevande vegetali. Digeribile da tutti coloro che non digeriscono il latte vaccino, perché priva di lattosio, questa alternativa proposta da Céréal non contiene glutine, coloranti e conservanti. Offre però le proprietà nutrizionali e salutistiche della soia (non geneticamente modificata) come le proteine vegetali, indispensabili alla crescita e al rinnovo delle cellule muscolari, e gli acidi grassi polinsaturi essenziali. Si può servire calda o fredda.
Contiene oltre l’80% di latte ed è privo di conservanti e coloranti
artificiali Muu Muu mini, il nuovo
formato del budino di Cameo con le macchie. Dedicato sia ai grandi sia ai piccini, si
trova nelle varianti al cioccolato con macchie al gusto vaniglia e, viceversa,
al gusto vaniglia con macchie al cioccolato. In commercio nel banco frigo dei
migliori punti vendita, è in vendita nella confezione da 6 vasetti da 50
grammi.
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17 gennaio 2013
Da Céréal la bevanda Soia Drink Cacao in brick
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