31 dicembre 2019

'Tolo Tolo', l'odissea dei migranti africani vissuta da Checco Zalone

Raccontare l'odissea dei migranti dall'Africa all'Italia facendo riflettere, commuovere e ridere di gusto?
Prodotto da Taodue, il film esce l'1 gennaio con Medusa
Di questi tempi solo quel genio di Luca Medici, in arte Checco Zalone, poteva cimentarsi in un'impresa tanto ambiziosa quanto azzardata e centrare il bersaglio. Ma 'Tolo Tolo', il suo nuovo film (il quinto), in uscita l'1 gennaio 2020 con produzione della Taodue Film di Pietro Valsecchi e distribuzione di Medusa, in realtà fa molto di più: tratta sì, e con sorprendente realismo e cura dei dettagli, del dramma di coloro che fuggono dalla guerra e dalla miseria del continente nero, rischiando la vita in innumerevoli situazioni (che, grazie all'irresistibile 'checcozalonaggine', riescono sempre a virare verso il comico) ma mette anche in luce, senza ombra di moralismo e con quella tipica rudezza esilarante e sconsolata dell'attore barese, alcune delle tante, troppe piaghe che affliggono l'Italia contemporanea: la burocrazia e le tasse che affossano lo slancio imprenditoriale, l’assenza di meritocrazia che avvantaggia gli inetti, i rigurgiti fascisti e il culto dell’uomo forte al potere, il razzismo, la scomparsa dell'empatia verso i più deboli, il populismo compiaciuto di certi programmi tv. Tutti segni tangibili di un Paese sfinito, incattivito, in declino. E infatti, nel film, un Checco sedicente 'sognatore' spiantato ma dai gusti raffinati, reduce da un fallimento imprenditoriale a Spinazzola, nelle Murge pugliesi, sopraffatto dai debiti e in fuga da due ex mogli e un nugolo di parenti infuriati, trova lavoro (e un amico) in un resort di lusso in Africa.
Luca Medici ha anche scritto e, per la prima volta, diretto questo suo quinto film
Fino a quando lo scoppio della guerra civile non lo costringe a far ritorno in patria, sulla travagliata rotta dei migranti, affrontando via via gli stenti nel deserto, il sequestro, il campo profughi libico trasformato in centro di detenzione dove si consumano abusi e violenze, la traversata in mare a bordo di un barcone con un minore senza genitori ('Tolo Tolo' significa proprio 'solo solo') e, come se non bastasse, il divieto di sbarco in un porto italiano. Tutte situazioni tristemente note, ma su cui questo film dalla lunga gestazione e dal grande sforzo produttivo, che il talentuoso Luca Medici ha interpretato e per la primissima volta diretto (oltre che scritto e sceneggiato con Paolo Virzì), riesce a farci riflettere in modo nuovo grazie a quella sua impronta dissacrante e politicamente scorretta, ma tanto carica di buonsenso, sorrisi e umanità.

30 dicembre 2019

Esce il video del brano 'L'anno che verrà' di Lucio Dalla

Da oggi è online il video di 'L'anno che verrà' diretto da Marco Pellegrino. Il brano, indimenticabile successo di Lucio Dalla, racconta i pochi minuti che precedono la mezzanotte del nuovo anno, solitari, malinconici e sospesi tra presente e futuro.
Nella propria, apparentemente triste, solitudine un uomo si riflette nel se stesso di domani che, complice e 'amico', lo rassicura per i giorni che verranno. Dal 10 gennaio il video sarà proiettato nella sala cinema all'interno della Fondazione Lucio Dalla a Bologna (via D'Azeglio 15). Il brano è contenuto in 'Lucio Dalla' - Legacy Edition uscito quest'anno in occasione dei 40 anni del disco del cantautore bolognese. Il disco è stato rimasterizzato negli Studi Fonoprint di Bologna da Maurizio Biancani che ha trattato anche il disco originale insieme a Dalla nel 1979. Il campionamento digitale del master tape originale fatto a 192 khz e 24 bit, ha permesso di recuperare le sonorità originali, non falsate da precedenti interventi.

29 dicembre 2019

Allestita a Milano la mostra 'Il Duomo al tempo di Leonardo'

L'esposizione è aperta dal 22 novembre 2019 al 23 febbraio 2020
Nell'ambito delle iniziative celebrative dei 500 anni dalla scomparsa di Leonardo da Vinci, la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano rende omaggio al genio fiorentino raccontando con una mostra, aperta al pubblico dal 22 novembre 2019 al 23 febbraio 2020 al Museo del Duomo, il suo coinvolgimento nelle vicende del cantiere della Cattedrale alla fine del Quattrocento. L'esposizione 'Il Duomo al tempo di Leonardo' disegna il 'volto' del Duomo negli anni in cui il genio rinascimentale venne chiamato, insieme ad altre menti eccelse, a risolvere una delle più affascinanti sfide della sua storia: la costruzione del tiburio. La mostra nasce sotto la direzione del Comitato scientifico della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano all'interno della Sala Gian Galeazzo del Museo del Duomo, è patrocinata dall'Arcidiocesi di Milano, dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, da Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dal Comitato nazionale per la Celebrazione dei 500 anni della morte di Leonardo da Vinci, e promossa in collaborazione con il Politecnico di Milano.
Leonardo venne chiamato a progettare il tiburio
L'esposizione è resa possibile anche grazie al sostegno di Borsa Italiana e di Eberhard Italia. Grazie al Politecnico, che supporta il cantiere della Cattedrale nel monitoraggio continuo del Monumento, e a partire dai rilievi realizzati dal dipartimento di Ingegneria delle costruzioni sul tiburio nell'ultima campagna di restauro, è stato realizzato un approfondimento multimediale che permette d'immaginare, rielaborando graficamente i disegni realizzati da Leonardo nel Codice Atlantico, la soluzione proposta dal genio fiorentino per la realizzazione del tiburio. Il percorso espositivo vero e proprio, preceduto da una parte immersiva che condurrà il visitatore nel cantiere del Duomo dalla contemporaneità alla Milano quattrocentesca, è suddiviso in cinque sezioni, con l'esposizione di documenti, libri, disegni e opere di proprietà della Veneranda Fabbrica del Duomo e di altri importanti enti milanesi: 'Il cantiere del Duomo nel Quattrocento', 'Il cantiere armonico di Franchino Gaffurio', 'Leonardo e il Duomo, La sfida del tiburio'; 'La guglia maggiore', con un approfondimento dedicato ai lavori sul tiburio di questi anni.

28 dicembre 2019

Al Museo del Tessuto di Prato i costumi del film 'Pinocchio'

Si potrà visitare fino al 22 marzo 2020 al Museo del Tessuto di Prato una mostra dedicata al pluripremiato costumista cinematografico Massimo Cantini Parrini.
Il bozzetto del costume di Geppetto
Il bozzetto del costume di Colombina
L'esposizione presenta in anteprima assoluta il suo ultimo, straordinario lavoro: oltre 30 costumi realizzati per il film 'Pinocchio' di Matteo Garrone, uscito ieri nelle sale con 01 Distribution e interpretato da un cast di assoluta eccezione, con Roberto Benigni nei panni di Geppetto, Gigi Proietti di Mangiafuoco, Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini in quelli del Gatto e la Volpe. Dei costumi in mostra, 25 sono stati realizzati dalla Sartoria Tirelli, 5 dalla Sartoria Costumi d'Arte Peruzzi, 2 da Cospazio 26, mentre le parrucche da Rocchetti e Rocchetti. Il percorso espositivo si articola in due sezioni: la prima dedicata al costumista, alle sue fonti d'ispirazione, al suo lavoro creativo e sul set. La seconda sezione è incentrata sui costumi del film, accompagnati da immagini tratte dal film stesso, dalla riproduzione di alcune scenografie e da alcuni simbolici oggetti di scena. L'idea di esporre i costumi del film Pinocchio in simultanea all'uscita della pellicola nelle sale cinematografiche rappresenta un'innovazione in campo museale ed è stata possibile dalla generosa collaborazione del costumista, del regista, della produzione e della distribuzione del film. Il catalogo della mostra, che uscirà il prossimo gennaio è pubblicato da Silvana Editoriale.

27 dicembre 2019

Guggenheim. La collezione Thannhauser, da Van Gogh a Picasso

Henri Rousseau, 'I giocatori di palla ovale', 1908
Salomon R. Guggenheim Museum
Saranno esposti a Palazzo Reale dal 17 ottobre all'1 marzo 2020 i capolavori pittorici della grande mostra 'Guggenheim. La collezione Thannhauser, da Van Gogh a Picasso' provenienti dal museo Guggenheim di New York. Già esposte in Europa prima al Guggenheim di Bilbao e poi in Francia all'Hotel de Caumont di Aix-en-Provene, le opere realizzate da maestri del calibro di Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Paul Gauguin, Edouard Manet, Claude Monet, Vincent van Gogh e Pablo Picasso attraversano un periodo che va dall'impressionismo al post impressionismo sino alle prime avanguardie del Novecento. Il percorso cronologico parte dal 1871 di 'Donna con il pappagallino', opera di Pierre-Auguste Renoir, e si conclude negli anni Venti del Novecento con le opere di Georges Braque. Tra le altre opere le 'Montagne a Saint-Remy' di Van Gogh, 'I giocatori di football' di Henri Rousseau e 'Moulin de la Galette' di Pablo Picasso. La mostra, curata da Megan Fontanella del Guggenheim di New York, è allestita dall'architetto e designer Pierluigi Cerri ed è promossa dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, che edita il catalogo. Dopo la tappa milanese, terza e ultima in Europa, i capolavori torneranno al Guggenheim di New York.

26 dicembre 2019

I capolavori di Canova e Thorvaldsen alle Gallerie d'Italia

Si può visitare fino al 15 marzo 2020 alle Gallerie d'Italia, in piazza della Scala 6 a Milano, la splendida mostra 'Canova | Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna'.
La mostra è a cura di Stefano Grandesso  Fernando Mazzocca
Un'eccezionale esposizione di 160 capolavori scultorei realizzati tra Settecento e Ottocento, periodo in cui quest'arte ha conosciuto una decisiva trasformazione grazie al genio dell'italiano Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) e del danese Bertel Thorvaldsen (Copenaghen 1770 – 1844). I due artisti, le cui opere sono per la prima volta accostate, sono stati protagonisti e rivali sulla scena ancora grandiosa di una Roma cosmopolita dove hanno avuto modo di confrontarsi con i valori della classicità e dell'antico. Le opere in mostra provengono dal Thorvaldsens Museum di Copenaghen, dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, da altri importanti musei italiani e stranieri e da collezioni private. La mostra è curata da Stefano Grandesso e Fernando Mazzocca.

24 dicembre 2019

Due tondi di Filippino Lippi a Palazzo Marino fino al 12 gennaio

Fino al 12 gennaio 2020 Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, ospita un capolavoro di Filippino Lippi proveniente dalle collezioni civiche di San Gimignano.
La mostra è patrocinata dal Mibact, promossa dal Comune di Milano
e Intesa Sanpaolo, con il sostegno di Rinascente
Si tratta di un'Annunciazione che il maestro toscano ha dipinto in due grandi tondi: uno raffigurante 'L'Angelo annunziante', l’altro 'L’Annunziata'. Conservati nella Pinacoteca Civica di San Gimignano, i due grandi tondi vennero realizzati tra il 1483 e il 1484, quando Filippino, allievo di Sandro Botticelli, aveva 26 anni ed era già impegnato in importanti committenze tra cui la Cappella Brancacci a Firenze. Sei anni dopo, nel 1490, i Priori e i Capitani di San Gimignano dotarono i dipinti di due preziose cornici, intagliate, dipinte e dorate, eseguite da un anonimo artigiano. Curata da Alessandro Cecchi, uno dei maggiori studiosi dell'arte toscana tra Quattro e Cinquecento, la mostra beneficia di un allestimento dedicato, un ampio apparato didattico e la proiezione di un video. Si conferma, quindi, anche quest'anno la volontà del Comune di Milano di valorizzare il patrimonio culturale diffuso nei centri di una 'Italia minore' che è in realtà uno scrigno di tesori straordinari e mai abbastanza conosciuti. Un percorso che finora ha dato risalto a città come Fermo, Sansepolcro, Ancona e Perugia che conservano opere di grandi maestri come Rubens, Piero della Francesca, Tiziano e Perugino. Patrocinata dal Mibact - Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, promossa dal Comune di Milano e Intesa Sanpaolo (partner istituzionale), con il sostegno di Rinascente, la mostra a ingresso libero è coordinata da Palazzo Reale e realizzata insieme alla Pinacoteca Civica di San Gimignano, con il supporto del Comune di San Gimignano, in collaborazione con le Gallerie d’Italia di Piazza Scala. L'organizzazione è affidata a Civita

23 dicembre 2019

Opposti culturali e linguaggi dell'amore nel film 'The farewell'

Garbato, toccante, brillante, divertente: si è guadagnato molte critiche positive e due candidature ai Golden Globes 2020 il film 'The farewell. Una bugia buona', nelle sale italiane da domani con BiM Distribuzione.
Nelle sale italiane con BiM dal 24 dicembre 2019
Basato sulla 'bugia vera' della regista e sceneggiatrice Lulu Wang, che ha anche suonato il piano nella colonna sonora, il film - dramma che vira in commedia - racconta della trentenne Billi (interpretata dalla rapper e attrice statunitense Nora Lum, in arte Awkwafina), aspirante artista nativa di Changchun, in Cina, cresciuta dai genitori cinesi a New York. Nella terra d'origine è rimasta l'amata nonna Nai-Nai (Zhao Shuzhen), cui la ragazza è molto legata nonostante la distanza. Quando l'arzilla anziana, a sua insaputa, si ammala di un cancro incurabile ed è prossima alla dipartita, la famiglia decide di tornare in Cina per rimanerle accanto. Per tenere la matriarca all'oscuro della vera ragione del ritorno e preservarne così la serenità e il buonumore a poche settimane dalla morte, i membri della famiglia trovano l'espediente della celebrazione di un matrimonio di un parente. Il viaggio permetterà a Billi, tornata a malincuore a Changchun e l'unica della famiglia ad aver completamente abbracciato i costumi occidentali tanto da essere contraria alla menzogna raccontata sia pure a fin di bene alla nonna, di riscoprire costumi e tradizioni della sua cultura d'origine e l'importanza dei legami familiari. Con 'The Farewell – Una bugia buona', dove nessuno è buono o cattivo, e non c'è alcun giudizio sulle scelte dei componenti della famiglia di nascondere la verità alla persona amata, la regista, dall'alto della sua esperienza di immigrata cinese negli Stati Uniti, racconta dei diversi modi di esprimere l'amore e dello scontro-incontro fra usanze orientali e occidentali.

22 dicembre 2019

Samsung ricorda di mettere lo smartphone in modalità Natale

Niente può interrompere la magia delle feste, nemmeno lo squillo di uno smartphone. Samsung Italia, grazie alla creatività di Cheil Italia, costruisce una storia dal classico sapore natalizio, ma dal finale per nulla scontato. Il messaggio del video è un invito all'uso 'responsabile' degli smartphone per mantenere viva e intatta l'atmosfera di questi giorni magici: "La magia delle feste è nelle tue mani. Ricordati di mettere lo smartphone in modalità Natale". Durante la notte della vigilia, i due piccoli protagonisti dello spot web, aspettando l’arrivo di Babbo Natale, si addormentano sul divano in salotto, perdendosi così l’ingresso del loro eroe. Babbo Natale è infatti entrato in casa e, cercando di non far rumore, si è avvicinato cautamente all'albero per lasciare i suoi doni. È proprio in quel momento che accade l'imprevisto: Babbo Natale ha sfortunatamente dimenticato di mettere lo smartphone in modalità silenziosa, svegliando così i bambini. La storia avrà comunque un inaspettato lieto fine per tutti grazie all'intervento del papà, che riuscirà a salvare lo spirito del Natale. Il video, realizzato da Alto Verbano con la regia di Giancarlo Spinelli, è online da oggi sui principali canali social.

21 dicembre 2019

Due diverse copertine per l'Annuario Ferrari da collezione

Per la prima volta nella sua storia, l'annuario Ferrari, pubblicazione nata 70 anni fa per volere di Enzo Ferrari che in questo modo intendeva celebrare l’anno che si chiudeva, esce con due copertine diverse, dedicate ad altrettante vetture presentate nel 2019: la SF90 Stradale, la prima ibrida di gamma, e la Ferrari Roma, con il suo design elegante e innovativo allo stesso tempo.
Modelli d'auto, impegno, gare, persone, reparti: tutto sul Cavallino Rampante
Nel volume di 240 pagine, pubblicato da Gedi Gruppo Editoriale, viene raccontato attraverso immagini straordinarie tutto ciò che è successo nel nostro mondo durante l’anno appena concluso, che ha visto appunto il lancio di cinque nuovi modelli: oltre alla Ferrari Roma e alla SF90 Stradale, si sono aggiunte alla gamma la F8 Tributo, la F8 Spider e la 812 GTS, una nuova V12 spider a 50 anni dalla 365 GTS4. L'annuario si apre con un servizio fotografico di Paolo Pellegrin, fotografo di fama mondiale, sulle persone che lavorano in Ferrari nelle diverse aree: l'occasione per vedere da vicino anche reparti raramente visibili al pubblico, come la galleria del vento, le aree tecniche della Gestione Sportiva e gli uffici meno conosciuti. Molte pagine vengono naturalmente dedicate agli eventi riservati ai clienti e non solo, come le Cavalcade e Universo Ferrari, una vera e propria esperienza che a settembre ha avuto luogo a Maranello. Spazio anche all’impegno di Ferrari per l'educazione e la crescita: oltre a parlare del Master per i dipendenti giunto alla sua seconda edizione, viene raccontata la grande giornata di Amatrice, quella della riapertura della scuola ricostruita dopo il terremoto grazie al contributo di Ferrari. Molte pagine sono dedicate alle corse. Nella Formula 1, la stagione viene ripercorsa nelle parole di Mattia Binotto, Sebastian Vettel e Charles Leclerc. Vengono raccontati la vittoria di Le Mans, gli altri successi delle Competizioni GT, i momenti più significativi di Corse Clienti e il grande evento di fine stagione, le Finali Mondiali, che si sono tenute sul Circuito del Mugello. L'Annuario Ferrari, oggetto da collezione per fan e appassionati, può essere acquistato nei Ferrari Store e online su magazine.ferrari.com e store.ferrari.com.