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Primo classificato lo scultore thailandese Chavayut Nimnoun |
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15 dicembre 2024
Proclamati i vincitori dell'evento World Ice Art Championship 2024
13 dicembre 2024
In scena a Sesto San Giovanni il campionato di sculture di ghiaccio
A poco più di un anno dall'inizio dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026, ci si prepara al grande evento sportivo con una serie di attività di avvicinamento.
Oggi in piazza Petazzi a Sesto San Giovanni, nel Milanese, è stato inaugurato, alla presenza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e del sindaco di Sesto Roberto Di Stefano (entrambi nella foto), l'evento di tre giorni 'World ice art championship'. Una sfida di sculture di ghiaccio, che prosegue fino a domenica 15 dicembre, e che vede in azione 12 esperti scultori da tutto il mondo: Chavayut Nimnoun, Sebastien Sanchez, Don Lowing, Niels Brouwers, Marco Torrisi, David Diatta, Bernd Winter, Yoann Hasselbein, Santiago Gonzales, Lorenzo Mazzella, John Yong Chong Ming, Trond Granli. Abilissimi artisti che - scalpello, martello e motosega alla mano - sono in grado di trasformare blocchi di ghiaccio da 120 kg l'uno in suggestive opere d'arte, come hanno fatto oggi creando tre sculture a tema Olimpiadi. Domani e domenica l'evento prosegue con gli scultori che si metteranno in gioco nella vera e propria competizione al termine della quale sarà proclamato il vincitore, che si qualificherà per la gara dell'Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, un programma multidisciplinare, plurale e diffuso di promozione dei valori Olimpici e Paralimpici attraverso la cultura, il patrimonio e lo sport. Oltre al premio della giuria di esperti, gli scultori riceveranno anche il riconoscimento del pubblico, che potrà infatti votare la propria scultura di ghiaccio preferita. Partner dell'iniziativa l'Associazione Italiana Scultori di Ghiaccio, con 25 anni di esperienza e una lunga tradizione di successi in competizioni internazionali, realtà presieduta da Amelio Mazzella, figura di spicco nel panorama mondiale delle sculture di ghiaccio. L'evento è sostenuto dagli sponsor Gruppo Cap, Gold 1, Triberti, Vetrobalsamo.
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In competizione 12 scultori di ghiaccio provenienti da tutto il mondo. L'iniziativa rientra nel programma dei Giochi Olimpici Milano Cortina 2026 |
21 giugno 2022
Le giraffe artistiche di Sandro Gorra invadono Spoleto con Monini
Dall'Africa al cuore dell'Umbria, le giraffe invadono pacificamente il centro storico di Spoleto: a ridisegnare il paesaggio cittadino è l'azienda olearia Monini, che promuove e sostiene la mostra a cielo aperto 'Sandro Gorra. L'arte dell'attimo', che aprirà giovedì 23 giugno.
Per oltre un mese, sculture di giraffe ad altezza naturale doneranno un tocco esotico alla città, in vista dell'apertura della 65esima edizione del Festival dei Due Mondi, in programma dal 24 giugno al 10 luglio prossimi. Delle venti opere dell'artista milanese esposte a Spoleto, due sculture monumentali e due di grandi dimensioni saranno collocate in punti nevralgici di una città che si prepara ad accogliere nuovamente artisti e turisti italiani e internazionali. "Siamo entusiasti di rivedere Spoleto riaprirsi al mondo e alle arti. Abbiamo perciò pensato – spiega Maria Flora Monini, alla guida dell’azienda con il fratello Zefferino – di offrire agli spoletini e ai visitatori un piccolo assaggio di cultura, con una mostra scenografica e aperta, capace di donare un senso di nuovo stupore al paesaggio urbano. La bellezza è la più grande ricchezza del nostro Paese, la nostra storia, ma anche il nostro futuro: nel nostro piccolo siamo orgogliosi di sostenerla in ogni sua forma. Un impegno che abbiamo voluto formalizzare con 'A hand for the future', il nostro piano di sostenibilità con cui cerchiamo di porre le basi per un domani migliore, anche sotto il profilo culturale". La mostra prosegue nei giorni del Festival dei Due Mondi e fino al 27 luglio anche a Casa Menotti, salvata proprio dalla famiglia Monini, attraverso la sua Fondazione, dal degrado in cui era caduta dopo la morte del maestro. Lì saranno esposti 12 lavori pittorici, un grande collage con lettering concept, bozzetti e illustrazioni e tre sculture di piccole e medie dimensioni, tutte a firma di Gorra. Un'esposizione organizzata con la collaborazione della galleria Laura Tartarelli Contemporary Art.
Due sculture monumentali e due di grandi dimensioni saranno collocate in punti nevralgici della città umbra |
11 aprile 2019
Che suono ha il denim? Lo si scopre con le sculture di Isko
Isko, leader globale nella ricerca e produzione di tessuto denim, presenta la sua Isko Gallery, uno spazio completamente rivestito nelle mille sfumature della mitica tela blu indaco, all'interno di Wallpaper Handmade, ospite nel Salone dei Tessuti in via San Gregorio, da martedì 9 a sabato 13 aprile prossimi.
Ogni scultura dell'esposizione 'Denim sound textures' emette uno specifico effetto acustico |
Avvolti nel denim il soffitto e le pareti punteggiate di boiserie originali del secolo scorso, faranno da sfondo all'esposizione 'Denim sound textures': una sequenza di sculture interattive sempre in denim, progettate da Dwa Design Studio, che svelano sonorità musicali inedite. Perché il denim è un materiale da vedere, toccare e ora anche ascoltare. Ogni scultura, semplicemente sfiorata, emette uno specifico effetto acustico. Suoni 'estratti' dalle diverse tecnologie del denim, che ne rispecchiano le caratteristiche: fluido, rotondo, tenace, soffice, caldo o avvolgente. In parallelo alle installazioni, alcuni fra i marchi di moda più amati del mondo come Hugo, Madewell, Replay, Dovetail, Francois Girbaud, Taylor Stitch, 7 For All Mankind, Blue de Genes, Tiziano Guardini, O'Neill interpretano il denim Isko e la sua capacità di fondersi secondo il loro stile. L'esposizione Isko s'inscrive nella rassegna di eventi della Milano Design Week 2019.
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06 luglio 2018
Sogni in mostra con le opere in mattoncini Lego di Zangelmi
Martedì 10 luglio, alle 13, si terrà l'inaugurazione di 'Potere ai piccoli', la prima mostra personale di Riccardo Zangelmi, unico artista italiano certificato Lego Certified Professional. La peculiarità delle opere è di essere realizzate completamente in mattoncini Lego. L'esibizione, che segna il debutto ufficiale nel campo dell'arte di Zangelmi, sarà ospitata a Milano presso lo Spazio Eventi di Palazzo Pirelli (via Fabio Filzi 22) fino al prossimo 20 settembre, ed è promossa dal Consiglio regionale della Lombardia in collaborazione con Lego Italia. 'Potere ai piccoli' rappresenta un percorso creativo tra oggetti, ricordi e fantasie legate al mondo dell’infanzia che ha l’obiettivo di non dimenticare il bambino che è ancora in ognuno di noi. Oltre 30 opere fatte di centinaia di migliaia di mattoncini Lego hanno preso la forma, in un anno di lavoro, in sculture e mosaici che porteranno i visitatori a fare un tuffo nel passato a sognare un’infanzia di gioco e divertimento dove tutto è possibile. Il tocco giocoso è presente in tutto il percorso della mostra e diventa il fil rouge che conduce i visitatori dall'ingresso fino all'uscita dell’esposizione. Tra le opere esposte spiccherà per dimensioni Fly, un invito a intraprendere il volo verso i propri sogni, che ha preso parte alla Biennale del Mosaico 2017 presso il Museo d'Arte della città di Ravenna ed è realizzata con circa 105mila mattoncini. Si farà notare anche Magic Bunny, realizzata in collaborazione con il designer Stefano Giovannoni ed esposto presso Triennale Design Museum, prendendo parte alla mostra X Edizione 'Giro giro tondo Design for Children' composto da 108mila pezzi. Focus anche sulle sculture Hope, la speranza, innata in ogni bambino, Chiedilo alle Stelle, il ricordo del gioco, un universo di sogni in cui immergersi, o Goat Different, una capretta a pois che insegue i propri sogni. All'ingresso di 'Potere ai piccoli' due poltrone rosse e un tavolino giallo daranno modo ai visitatori di accomodarsi e scattarsi selfie con barba, occhiali, bocca e cravatta, sempre realizzati in mattoncini Lego. Ingresso libero dal lunedì al giovedì, dalle ore 9.30 alle 12.30, e dalle ore 13.30 alle 17.30, il venerdì dalle ore 9.30 alle 13.
06 dicembre 2017
Pisa Orologeria mette in mostra le sculture di Salvador Dalì
Si possono ammirare fino al 31 gennaio 2018 |
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04 settembre 2017
Sei sculture di Manolo Valdés a Valencia fino al 10 dicembre
Sono approdate a Valencia lo scorso 28 giugno e si possono ammirare fino al 10 dicembre 2017, nelle azzurre acque che circondano la Ciutad de las Artes y las Ciencias, le sei monumentali teste femminili dell'artista valenciano Manolo Valdés, in precedenza esposte a Parigi, in Place Vendôme. Fino al prossimo 15 settembre, tutti i visitatori sono invitati a scegliere la scultura preferita con appositi coupon da depositare nelle urne in loco: al termine dell'esposizione open air, la testa più votata sarà donata alla città dalla Fundación Hortensia Herrero. Molteplici i motivi per visitare la città spagnola: magnifiche, sempre alla Città delle Arti e delle Scienze (dove quest'anno, ogni venerdì di settembre, si tengono i concerti del Berklee Campus), le architetture futuristiche, in massima parte progettate dell'archistar valenciano Santiago Calatrava, come l'Hemìsferic, che evoca un enorme occhio, il Museo de las Ciencias, che richiama un gigantesco scheletro di balena, o l'avveniristico Puente de l'Assut de l'Or, che attraversa il complesso e, con il suo svettante pilone di 125 metri, domina la città.
Intrattenimento per tutti
Punta sull'interattività il Museo delle Scienze Príncipe Felipe, che ha per curioso motto 'È vietato non toccare, non sentire, non pensare'.
Un museo vivace, che piace tanto ai bambini, invitati a scoprire, in modo didattico e ludico nel contempo, tutti gli
aspetti relativi all'evoluzione della vita, della scienza e della
tecnologia. Consigliata una visita anche all'Oceanogràfic, l'acquario più famoso della Spagna, che, oltre a passaggi esterni e sotterranei per raggiungere le diverse zone climatiche, dove nuotano le più stupefacenti creature marine, vanta anche una suggestiva galleria circondata dagli squali. Ma Valencia, con il suo Bioparc di 100 mq ricavato nel vecchio letto del Túria (il fiume deviato in seguito a un'esondazione) che grazie a barriere invisibili fa immergere totalmente il visitatore
nell'habitat degli animali, a differenza di quanto accade invece in
zoo tradizionali, promette una full immersion nella savana africana, per avvistare leoni, giraffe, ippopotami, elefanti e altri animali. Intrattenimento per adulti e bambini anche al Parc Gulliver, situato nel Jardín del Túria: l'attrazione è un magnifico Gulliver di 70 metri sdraiato e legato. Il personaggio, nato dalla penna di Jonathan Swift, è sormontato di scivoli che permettono di salirgli addosso, per sentirsi dei perfetti lillipuziani.
Street art e ceramiche nel Barrio del Carmen
Aggirandosi, invece, per i vicoli dela Ciutat Vella, l'antico centro storico, non si possono non notare decine di opere di arte urbana, che danno colore al già vivace Barrio del Carmen, ricco di locali e ristorantini che a tarda sera si animano proponendo la degustazione dei vari tipi di paella (chi ama il riso non si perda una visita al Museo del Arroz) e sfiziose tapas, anche a base di pesce e frutti di mare. La parte del centro storico in cui si aprono enormi piazze circondate da edifici signorili è, invece, un invito a coloro che desiderano dedicarsi allo shopping in grandi catene internazionali e boutique (comprese quelle di lusso). Uno dei tanti fiori all'occhiello di Valencia? Le ceramiche: basta alzare gli occhi per scorgere variopinte piastrelle che compongono mosaici all'esterno e all'interno di negozi ed edifici storici. In città, tra i tanti musei, si può anche visitare il Museo Nacional de la Ceramica.
Il mercato dà spettacolo
Per comprendere lo spirito di una città, è sempre consigliabile fare un giro nei suoi mercati: il Mercado Central di Valencia, situato nel cuore del centro storico, a pochi passi dalla Lonja, è uno spettacolo di colori e profumi (vi si può anche mangiare) e, dal punto di vista architettonicio, colpisce per lo stile modernista dei primi del Novecento e per le sue bellissime cupole.
Per la seconda edizione del Bonica Fest, fissata il prossimo 16 settembre, i mercati comunali apriranno i battenti proponendo ai visitatori esperienze gastronomiche, spettacoli e musica. Anche se il Mercado Central si conferma il luogo di riferimento, saranno ben 14 i mercati che aderiscono al Bonica Fest, tra cui Torrefiel, Natzaret, el Grau, Cabanyal e Patraix. Nell'occasione i visitatori potranno gustare le tapas più originali a un prezzo accessibile, accompagnandole con ottima birra valenciana.
Spostarsi a Valencia, una città bike friendly
Girare per la città o raggiungere le spiagge è semplice, anche grazie a due diverse compagnie di bus turistici, che propongono un doppio itinerario in partenza dalla centralissima Plaza de la Reina: il percorso storico si alterna a quello marittimo, per poter godere della città, tappa dopo tappa, senza perdersi i suoi numerosi monumenti o per arrivare fino alle sterminate spiagge valenciane, come Las Arenas e La Malvarrosa, dotate di lungomare con bar, ristoranti e aree sportive. Le alternative green per spostarsi per la città, senza dover usare un mezzo proprio, sono la metropolitana e i classici bus di linea. Ma grazie agli 80 km di piste ciclabili e a un polmone verde di 9 km che l'attraversa interamente (molti giardini e palmizi si trovano, curiosamente, nell'antico letto del Río Túria) Valencia è anche bike friendly: non si contano in città i punti di noleggio biciclette per pedalare agevolmente dentro e fuori la cintura urbana. E nel Día de la Bici, fissato il prossimo il 17 settembre, si potrà vivere Valencia all'aria aperta con migliaia di partecipanti, seguendo in bici un percorso di 7,5 km lungo le vie più rappresentative della città.
Su Instagram potete seguire il viaggio fotografico di Golden Backstage con l'hashtag #goldenbackstageinvalencia
Al termine dell'esposizione, una delle monumetali opere, raffiguranti teste di donna, sarà donata alla città di Valencia |
Punta sull'interattività il Museo delle Scienze Príncipe Felipe, che ha per curioso motto 'È vietato non toccare, non sentire, non pensare'.
Al Parc Gulliver ci si può arrampicare su un Gulliver di 70 metri |
Street art e ceramiche nel Barrio del Carmen
Decorano edifici e negozi del centro le ceramiche di Valencia |
Il mercato dà spettacolo
Per comprendere lo spirito di una città, è sempre consigliabile fare un giro nei suoi mercati: il Mercado Central di Valencia, situato nel cuore del centro storico, a pochi passi dalla Lonja, è uno spettacolo di colori e profumi (vi si può anche mangiare) e, dal punto di vista architettonicio, colpisce per lo stile modernista dei primi del Novecento e per le sue bellissime cupole.
Per la seconda edizione del Bonica Fest, fissata il prossimo 16 settembre, i mercati comunali apriranno i battenti proponendo ai visitatori esperienze gastronomiche, spettacoli e musica. Anche se il Mercado Central si conferma il luogo di riferimento, saranno ben 14 i mercati che aderiscono al Bonica Fest, tra cui Torrefiel, Natzaret, el Grau, Cabanyal e Patraix. Nell'occasione i visitatori potranno gustare le tapas più originali a un prezzo accessibile, accompagnandole con ottima birra valenciana.
Spostarsi a Valencia, una città bike friendly
Tanti i monumenti disseminati per la città di Valencia |
Su Instagram potete seguire il viaggio fotografico di Golden Backstage con l'hashtag #goldenbackstageinvalencia
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20 luglio 2015
All'inaugurazione dell'UniCredit Pavilion è di scena la Eat Art
Piacere visivo e gustativo: si è ispirata alle linee sinuose dell'Unicredit Pavilion l'artista francese Dorothée Selz per realizzare le sue 'sculture commestibili effimere', allestite all'inaugurazione del ligneo padiglione di UniCredit realizzato dall'architetto e designer Michele De Lucchi in omaggio a un seme pronto a germogliare e nutrire la città di Milano.
'Nutriamo la fantasia’, questo il nome del suo progetto gastronomico-artistico volto a meravigliare gli ospiti del padiglione, si compone di una serie di grandi sculture cromatiche in cui vengono letteralmente infilzati misteriosi alimenti realizzati da alcuni dei migliori chef del panorama gastronomico italiano. L'originale operazione di Eat Art è stata firmata dall'artista in collaborazione
con Andrea Berton, Andrea Besuschio, Enrico Gerli, Lorenzo Lavezzari, Marco Sacco, grandi chef coordinati dal cuoco stellato Carlo Cracco, nel suo ruolo di presidente dell'Associazione Maestro Martino che fa della cucina d'autore un progetto sociale e culturale. A firma di Berton il Riso nero croccante e la Nuvola di tapioca. Besuschio, alle spalle cinque generazioni di maestri pasticceri, ha ideato due dolci: Risotto Crunchy e CubikSpong. Gerli ha proposto La ris'aia lomellina di notte e Il fiume e l'orto marinati. Melonsutto e Pescamenta sono i nomi delle creazioni di Lavezzari. Ha puntato invece sui contrasti cromatici Sacco, con le sue due specialità: Il rosso e Il verde. Da Parigi a Rio de Janeiro, da New York a Barcellona, le opere di Selz hanno celebrato occasioni speciali nelle più importanti gallerie e location del mondo.
Dorothée Selz |
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29 maggio 2014
Oriocenter invaso da 7mila animali con ‘Il sesto continente’
La facciata di Oriocenter come appare per sei mesi |
Sette specie animali accolgono i visitatori |
Nelle
intenzioni degli organizzatori, le specie animali disseminate e appese nelle varie aree trovano riparo dai mutamenti climatici e dalle attività inquinanti
dell’uomo. Un messaggio legato all’importanza della preservazione della
biodiversità (si entra in contatto con chiocciole, rane, suricati, lupi, rondini, pesci angelo, stelle
marine) e anche alla ‘rigenerazione dell’arte attraverso l’arte’. Le installazioni,
che s’inquadrano nell’ambito della serie di iniziative di ‘Regeneration’ che in
vent’anni ha coinvolto tante piazze, monumenti e musei in Italia e all’estero, sono
state progettate dal team del movimento artistico Cracking Art Group, nato nel 1993 e composto da Renzo Nucara, Marco
Veronese, Carlo Rizzetti, Alex Angi, Kicco e William Sweetlove.
Alla conferenza
stampa di lancio, svoltasi stamattina a Milano nella splendida cornice di Villa Necchi Campiglio, hanno preso parte il management di
Oriocenter, l’agenzia Canali&C che da anni segue le attività di
comunicazione del centro, gli artisti di Cracking Art Group e Philippe Daverio.
Nel suo intervento, il noto critico d’arte ha evidenziato un interessante parallelismo tra
il mercato medievale e l’operazione artistica nel centro bergamasco: entrambi hanno stabilità fisica, ma sono in grado di cambiare aspetto svolgendo una
funzione sia sociale sia estetica.
Tanti ospiti colorati sono temporaneamente comparsi anche nella storica Villa Campiglio del Fai |
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