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'Non mi piace' è edito da Ledizioni |
Ci sono i fissati dei selfie, che arrivano a fotografarsi
perfino durante le ‘strabilianti’ performance intime. Quelli che prendono di mira
qualcuno, con ingiurie e azioni di stalking. Gli
ingenui, che, più o meno volontariamente, forniscono ai malintenzionati informazioni sui propri spostamenti e abitudini, che dovrebbero rimanere riservatissimi. Non
mancano quelli che mettono orgogliosamente ‘in vetrina’ lo sventurato pargoletto. Quelli che pubblicano banalità e foto stucchevoli per elemosinare ‘like’. E che dire dei
leccapiedi, che si premurano di farsi piacere tutto ciò che il capo posta? L’elenco è ancora lungo, anzi lunghissimo. Pochi se ne accorgono, ma
Facebook è un concentrato di
errori più o meno gravi. Passi falsi che possono costare anche molto caro,
dalla denuncia per diffamazione alla perdita del lavoro, dal vedersi violata l'identità al diventare inconsapevoli testimonial
di prodotti e servizi. Per utilizzare con cognizione di causa il
social network per antonomasia, un semplice manuale non basta: occorre un
contromanuale, perché è dagli
errori che s’impara più in fretta.
Ne è convinto il giornalista esperto di hi-tech
Gianluigi Bonanomi, che ha
da poco dato alle stampe
‘Non mi piace’ per mettere in guardia chiunque dalle ‘101 cose
da non fare sul social network di Zuckerberg’. Un libro acquistabile in ePub sul sito dell’editore
Ledizioni, su tutti gli altri store online, in formato Kindle su Amazon e in versione
cartacea, in tutte le librerie d’Italia.
Perché, tra tutti i social network, ha scelto di occuparsi di Facebook?
È certamente il fenomeno mediatico più rilevante degli
ultimi anni. Il fatto che abbia 24 milioni di utenti in Italia, e quasi 1,3
miliardi nel mondo, ha una chiara implicazione: esperti e smanettoni non
possono che essere una percentuale esigua. Gli altri usano il mezzo spesso
senza conoscerlo bene - sembra semplice e immediato, ma non sempre lo è - e
senza intuirne le conseguenze: tra gli errori che elenco nel mio
contromanuale, molti sono veniali, alcuni divertenti. Altri invece possono
costare caro, in termini di privacy e sicurezza.
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Gianluigi Bonanomi |
Quale ragione l’ha spinta a scriverlo?
I reparti informatica e gli scaffali virtuali delle librerie
sono pieni di libri che spiegano come si usa Facebook. Nessuno, finora, aveva
fatto il contrario: spiegare come non si usa. Spesso è guardando agli errori, e
non alle 'best practice', che s'impara di più.
Chi 'dovrebbe' leggere questo libro?
E' certamente rivolto a tutti, ma soprattutto ai neofiti. Per tale motivo ho adottato un linguaggio semplice,
diretto. E questa volta, contrariamente a quanto ho fatto in passato, non ho voluto produrre
un ‘manualone’: 100 pagine bastano e avanzano.
Nel libro individua una lunga serie di errori. Qual è il peggiore?
Ne ho segnalati tanti, ma altrettanti ne ho
esclusi. Scegliere l'errore peggiore, o il più pericoloso, non è facile: forse il
mettere a repentaglio la propria sicurezza, rischiando di farsi rubare
l’identità. Penso alla ragazzina che - fiera della prima carta
di credito ricevuta in dono - ne pubblica online la foto, con nome, numero
e scadenza in bella vista. Altro grave errore: dare 'in pasto'
ai social network le foto dei bambini.
Quale, invece, l’errore frequente, ma tutto sommato
veniale?
Anche in questo caso, sceglierne uno solo non è semplice. Mi permetto di
segnalarne tre. Il primo: invitare gli altri a giocare ai vari CandyCrush o a partecipare
a test, fastidiosi quanto le catene di Sant’Antonio. Il secondo: riempire la
bacheca di selfie, gli autoscatti con lo smartphone. Terzo errore diffuso: lamentarsi dei lunedì, del
rientro dalle ferie, del lavoro, degli amici, del tempo...
Scorrendo l’elenco sembra impossibile sottrarsi a
qualche mossa falsa utilizzando Facebook. Qualche errore lo avrà commesso anche
lei...
Io? Quasi tutti! E nel libro lo ammetto, per onestà. Per
esempio riempio la mia bacheca di foto di cibo. In gergo è definita ‘food
porn’, pornografia del cibo.
Da utilizzatore di Facebook, non teme la possibile
‘vendetta’ di Mark Zuckerberg?
No, perché nonostante il titolo a me Facebook piace! Lo uso
per divertimento, ma anche per lavoro.
Per presentare il contromanuale ha organizzato il ‘Non
mi Piace Tour’ sul territorio. Quante sono le tappe in programma e dove hanno luogo?
Queste le prossime date del tour, iniziato sabato scorso
alla Biblioteca di Mortara:
15 ottobre, ore 19.00, Imparaparty (Ristorante
Centosessanta), via Lecco 160 - Monza
16 ottobre, ore 20.45, Biblioteca di Mozzo, via Orobie 1 -
Mozzo (BG)
17 ottobre, ore 9.30, Sistema Bibliotecario Seriate, via Italia 58. Incontro riservato ai bibliotecari
20 ottobre, ore 20.30, Biblioteca di Bonate Sopra, p.zza
Vittorio Emanuele II, 23 - Bonate Sopra (BG)
23 ottobre, ore 20.45, presso Sistema Bibliotecario Seriate, via Italia 58. Incontro aperto a tutti
24 ottobre, ore 20.30, Biblioteca di Mezzago, via Stefano
Biffi 32 - Mezzago (MB)
12 novembre, ore 20.45, Cascina Maria, via Marconi, Paderno
d’Adda (LC)
23 novembre, ore 17.00, Agriturismo 'La Camilla' (possibile aperitivo), via Dante Alighieri 267 - Concorezzo (MB)