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18 ottobre 2021

Kérastase Style Stories, il format d'interviste con Giorgio Pasotti

Kérastase, leader mondiale nei trattamenti haircare professionali di lusso, a seguito di una gara ha affidato a SG Company la realizzazione dell'evento Kérastase Style Stories, in versione digital e con un format innovativo. Un successo ottenuto grazie alla collaborazione delle diverse agenzie del Gruppo SG: +Uno, Sinergie e Double.
Kérastase Style Stories è stato un viaggio nell'Italia della bellezza
L'attore ha intervistato cinque importanti hair stylist italiani
in cui un padrone di casa d'eccezione, Giorgio Pasotti, ha intervistato cinque importanti hair stylist italiani. Un dialogo introspettivo che ha ripercorso la storia della crescita professionale di ognuno di loro, le difficoltà iniziali, i loro sogni da bambini, la loro voglia di emergere. Un'intervista intensa e profonda, studiata per portare alla luce le sfaccettature più nascoste di ogni singolo professionista, approfondendo così la loro personalità, il loro approccio alla professione e alla loro storia. Protagonisti di questo viaggio intimo Stefano Lorenzi, direttore creativo di Aldo Coppola; Sergio Carlucci, cofondatore di Toni&Guy Italia; Alessia Solidani, fondatrice e direttrice creativa Solidani Salon; Salvo Filetti, direttore creativo Compagnia Della Bellezza Group; Luigi Neri, direttore creativo ClassHair. Il racconto, emerso durante l’intervista e registrato in un vero studio televisivo, è stato enfatizzato da una regia dinamica, attenta ai minimi dettagli per cogliere tutte le sfumature del loro body language. Due giorni di interviste e circa un mese di post produzione per la realizzazione di cinque video della durata di 30 minuti ciascuno. La fase di teasing, è stata sviluppata con dei mini video, realizzati con tecniche video molto sofisticate, poi veicolati sui canali social di Kérastase. La mini serie, in onda da settembre sino a fine ottobre, sul canale digitale Access, sta ottenendo un elevato indice di partecipazione. I contenuti delle interviste sono stati affidati a Marco Villa, autore di importanti trasmissioni televisive.

28 maggio 2021

Al via Panini Comics Insider, format d'interviste ai big del fumetto

Prima intervista all'autore Grant Morrison
Oggi sui profili social ufficiali della casa editrice modenese Panini Comics prende il via Panini Comics Insider, un nuovo format interamente dedicato alla scoperta dei più grandi autori internazionali del mondo del fumetto, con interviste esclusive realizzate dal team editoriale Panini Comics. Carriera, aneddoti, curiosità e imminenti novità: sono questi gli ingredienti che caratterizzeranno ogni appuntamento di Panini Comics Insider, per approfondire a 360° la vita dei grandi ospiti che parteciperanno al format. Il primo protagonista di Panini Comics Insider è Grant Morrison (autore, tra gli altri, di All-Star Superman, Doom Patrol, The Invisibles), intervistato da Nicola Peruzzi, coordinatore editoriale Panini Comics, e Antonio Solinas editor Panini Comics, curatore di diverse pubblicazioni italiane di Morrrison. La prima parte della lunga intervista a Morrison sarà disponibile oggi, mentre le restanti cinque parti saranno diffuse ogni venerdì, con la stessa modalità. E poi, nei prossimi mesi, altri grandi nomi si uniranno al team Panini Comics per imperdibili appuntamenti con Panini Comics Insider.

30 maggio 2020

Dal 3 giugno prende il via il format d'interviste Bonelli Talks

Per fare compagnia ai suoi lettori, in questi mesi di lockdown Sergio Bonelli Editore ha fatto incursione nelle case di autori, disegnatori e redattori. Da quest'esperienza, e dalla consapevolezza che spesso proprio dai momenti di crisi si sprigionano impreviste energie creative, nasce Bonelli Talks, un nuovo format per continuare a dialogare, anche online, con tutti i fan degli Eroi Bonelli. Questa volta in forma di interviste Skype. Sulle pagine ufficiali di Sergio Bonelli Editore (sito internet, pagina Facebook, profilo Instagram e canale Youtube) sarà disponibile un palinsesto di appuntamenti che permetteranno di esplorare, settimana dopo settimana, tutte le novità, il backstage e i segreti degli Eroi Bonelli: dalle nuove uscite in edicola ai volumi da libreria e fumetteria, dai profili dei personaggi storici della casa editrice alle new entry più seguite e commentate. Dal 3 giugno, appuntamento alle ore 10 tutti i mercoledì e allo stesso orario ogni primo venerdì del mese. Le prime puntate di Bonelli Talks saranno dedicate alla nuova miniserie 'Zagor Darkwood Novels' e al nuovo inizio di 'Dylan Dog Oldboy', oltre che alle varie uscite librarie di maggio. 

10 giugno 2017

Due protagonisti sulla copertina reverse di Rolling Stone

Il nuovo numero di Rolling Stone, in edicola da ieri, regala ai suoi lettori due storie di copertina dedicate a due protagonisti di successo di realtà molto diverse: il cantautore Tiziano Ferro e Sven Otten, il ballerino della Tim. Diverso il loro approccio al mondo del web, a cominciare da Ferro, quasi assente dai social network, che rivendica la "possibilità di non esserci sempre". Ferro, che il prossimo 11 giugno darà il via al suo tour negli stadi italiani - dove dice di "trovare la vera intimità" con il suo pubblico - si è raccontato alla scrittrice Violetta Bellocchio per la cover di Rolling Stone. L’altra faccia del magazine, nella copertina reverse, racconta la storia di Sven Otten, 29 anni, la favola di un Millennial che non ha mai messo piede in una scuola di ballo e al web deve la sua formazione di ballerino: "Ho imparato tutto dai video tutorial, vedevo un passo che mi piaceva e mi incaponivo, la prendevo come una sfida: dovevo riuscire a farlo". Sven alla rete e ai social deve anche il suo successo: con un video condiviso su YouTube si è fatto conoscere, superando i 40 milioni di visualizzazioni e diventando una star dei social. Le interviste complete sulle pagine del magazine.

19 gennaio 2017

A Casa Sanremo le dirette di Radio 105 e Radio Monte Carlo

Casa Sanremo Limoni Beauty Lounge, l'hospitality del Festival della canzone italiana nata da un'idea di Vincenzo Russolillo e Mauro Marino e firmata Gruppo Eventi, ritorna al Palafiori dal 5 all'11 febbraio.
Un'edizione speciale per festeggiare il decennale che per l'occasione si svolgerà in una doppia location: Palafiori e Villa Ormond. Il taglio del nastro al Palafiori è previsto domenica 5 febbraio, alle 18, con la showgirl Elisabetta Gregoraci, grazie alla collaborazione con il Maestro orafo Michele Affidato. Casa Sanremo si rinnova ogni anno, negli spazi e nei contenuti, pur mantenendo la sua cifra tradizionale dedicati al sociale, agli showcase, alle eccellenze enogastronomiche italiane e alla moda. Il 2017 però sarà ricordato in particolar modo come l’anno delle partnership d'eccellenza anche in fatto di musica, a cura delle emittenti Radio 105 e Radio Monte Carlo. Radio 105 sarà a Casa Sanremo con le sue dirette e i suoi personaggi: chi meglio di Max Brigante saprà accogliere tutti gli artisti in gara insieme a esponenti della stampa e ad addetti ai lavori in quell’atmosfera di confidenza e chiacchierata divertente che è la cifra distintiva del suo programma? Appuntamento da lunedì 6 a sabato 11 febbraio, dalle 18 alle 19, nel salotto di '105 Mi Casa'. Anche Radio Monte Carlo sarà in diretta tutta la settimana da Casa Sanremo in compagnia di Chiara Papanicolaou, dalle 12 alle 14, da lunedì a venerdì, e dalle 10 alle 14 il sabato. Chiara coinvolgerà i cantanti alla scoperta delle emozioni e dei retroscena della competizione. Il Festival di Sanremo vivrà attivamente sui siti e sui social network di Radio 105 e Radio Monte Carlo attraverso reportage fotografici e video e interviste ai protagonisti. Una gradita conferma è inoltre rappresentata da Radio Festival, la web radio interamente dedicata alla kermesse musicale. Su Radio Festival è già possibile ascoltare un’intervista del direttore Beppe Cuva a Carlo Conti insieme alle interviste agli artisti in gara, sia nella sezione Big che Nuove Proposte, e alle canzoni di questi ultimi. Tutti questi contributi sono disponibili on demand nella sezione di Radio Festival su 105.net, radiomontecarlo.net e unitedmusic.it e verranno arricchiti, a partire dal 6 febbraio, dalle interviste che Cuva realizzerà a Casa Sanremo ai cantanti in gara.

11 maggio 2016

Lucarelli in tour con Magnum per cinque interviste selvagge

La nota opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli, penna arguta e ficcante, è stata scelta da Magnum come ambasciatrice del nuovo gelato Magnum Double e dal prossimo 19 maggio sarà in tour per l'Italia con il brand per realizzare una serie di interviste 'selvagge' a note artiste della musica, del cinema e dello spettacolo.
Selvaggia Lucarelli sfoggia un inedito wild look
S'inizia il 19 maggio con l'intervista a Nina Zilli nel Magnum Pleasure Store di Milano, in piazza Santa Maria Beltrade, 2-5, adiacente a via Torino. Dalle 19 lo store si trasformerà in un salotto animalier e, a seguire, proporrà Dj set. Saranno i Magnum Pleasure Store di Venezia, Firenze, Napoli e Roma a ospitare i successivi appuntamenti, con Martina Colombari, Tess Masazza, Carolina Crescentini e Lucia Ocone nelle vesti di intervistate. L'iniziativa s'inscrive nel quadro della nuova campagna 'Libera il tuo istinto, osa con Double', un invito a esprimere il proprio lato più autentico e selvaggio. Ispirandosi al nuovo spot di Magnum in onda da questo mese, Lucarelli sonderà i lati meno noti e più istintivi delle cinque vip. Punto di partenza di tutte e cinque le conversazioni selvagge saranno le affinità delle ospiti con le 'wild beasts' (pantera, tigre, squalo, aquila) del nuovo spot pubblicitario. L’ultima tappa del tour vedrà ospiti anche i vincitori del contest 'Osa con Double', al via il 20 maggio. Il concorso, che terminerà il 28 giugno, sfida i consumatori a realizzare il miglior selfie con Magnum Double. Sarà sufficiente acquistare un Magnum Double in un bar rivenditore Algida e caricare un proprio selfie con il  gelato sul sito Osacondouble.it per vincere l'opportunità di diventare protagonisti di uno shooting fotografico realizzato dal noto fotografo di moda Simone Falcetta.

20 settembre 2015

Incontro con Tracy Zhang del Financial Times Chinese

Si è svolto a Milano lo scorso 14 settembre, nella cornice dell'Hotel Principe di Savoia, il summit 'Wealth, Prosperity and Capital Forum 2015' focalizzato sulle opportunità per gli investimenti diretti cinesi in Italia e la cooperazione bilaterale economica, finanziaria e industriale.
Tracy Zhang sul palco del ‘Wealth, Prosperity and Capital Forum 2015’
Promosso dal fondo d'investimento Fortune Fountain Capital, tra i principali istituti finanziari della Cina, insieme al Financial Times di Pechino, e organizzato dall’italiana East Media, il forum ha visto la partecipazione di una trentina fra le maggiori realtà economico-finanziarie della Cina, interessate a individuare occasioni d’investimento e business nel nostro Paese in vari settori. Il summit, patrocinato da Regione Lombardia, è stato quindi l’occasione per uno scambio di battute di Golden Backstage con Tracy Zhang, presidente del Financial Times Chinese, che ha espresso soddisfazione per la riuscita dell’evento italiano in virtù delle favorevoli prospettive di collaborazione d'affari sviluppatesi.

Financial Times Chinese ha compiuto 10 anni. Quali numeri avete raggiunto in Cina?
Sì, dalla fondazione è già passato un decennio. Sono stati anni molto intensi e ricchi di successi. A oggi Financial Times Chinese conta circa 2,4 milioni di lettori, con un incremento del 10% rispetto all’anno passato. Quanto al sito FTChinese.com, raggiunge 4,4 milioni di visitatori attraverso i suoi principali canali social media, tra cui Sina Weibo, Tencent microblog, Wechat. La versione digitale della testata copre il 50%, ed è questo il motivo del nostro successo. Puntiamo moltissimo sul mobile e i social media.
Un momento del vis-a-vis con Tracy Zhang

Questo forum è il primo del Financial Times all'estero? Con quali obiettivi l'avete promosso?
Sì, il summit ‘Wealth, Prosperity and Capital Forum’ di Milano è il primo evento a cui partecipiamo all’estero. Il nostro obiettivo principale è comunicare al mercato cinese i possibili sbocchi di business su quello europeo, e in primis sul mercato italiano.

Come vede, quindi, la futura cooperazione fra imprese italiane e cinesi?
Sono molto fiduciosa per il futuro e convinta che il governo cinese e quello italiano continueranno nel percorso di collaborazione avviato, anche grazie a numerosi punti in comune che Italia e Cina presentano.

Che cosa consiglia alle imprese italiane intenzionate a 'fare business' in Cina?
Di organizzare o prendere parte a eventi di questo calibro, che sono fondamentali per l’individuazione di potenziali clienti. E questo è proprio un nostro obiettivo: continuare a promuovere incontri di questa portata all’estero.

Durante la vostra visita, quali personalità del mondo istituzionale ed economico avete incontrato?
Siamo molto soddisfatti della riuscita dell'evento: siamo stati accolti molto bene e abbiamo avuto la possibilità d’incontrare sia il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, insieme ad alcuni membri della Giunta, sia Marco Gay, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Con tutti loro abbiamo discusso a fondo delle ottime prospettive di crescita dei due mercati. Siamo seriamente intenzionati a proseguire su questa strada: come detto, continueremo quindi a puntare su incontri di questo tipo, promuovendo attività di marketing per dare più continuità al nostro lavoro.
(Alberto Ferrari)

24 febbraio 2015

Piatti del Sud nell’universo olfattivo di Gabriella Chieffo

Dopo il grande successo di Ragù, i riflettori si accendono ora su Acquasala. Il riferimento è sì ai due gustosi piatti tipici del Sud Italia, ma nell’inconsueta forma di fragranze di Gabriella Chieffo, ideatrice del brand che porta il suo nome. Fondato nel 2014, il marchio di profumeria artistica ha debuttato pochi mesi fa a Pitti Fragranze, proprio con Ragù, suscitando, anche grazie all’originalissimo nome, non poca curiosità e conquistandosi il plauso degli addetti ai lavori. Sarà perché il mondo di Chieffo non si fonda solo su un originale universo olfattivo, ma ha un’impronta profondamente visionaria. Della filosofia del marchio e del processo creativo alla base delle fragranze abbiamo parlato con la creatrice, napoletana d’origine, ma leccese d’adozione. Di professione ingegnere, si definisce “una donna eclettica, determinata e complessa. Un’anima impaziente e vorace di stimoli”.  
Ragù ha aperto la collezione di fragranze 2014

Com’è nato Ragù?
L’ho creato tre anni fa e presentato ufficialmente lo scorso settembre a Pitti Fragranze: è il primo profumo che apre la collezione 2014 formata anche da Lye, Camaheu, Hystera, quattro fragranze il cui tema dominante è la memoria. Non riproduce il ragù, delizia che ben conoscono napoletani e bolognesi, ma evoca l’atmosfera che si respira in casa dopo averlo mangiato.

Cos’hanno in comune cucina e profumeria?
Quando cucino - attività che amo - mi concentro sulla sapidità, l’acidità e la dolcezza del piatto e quando creo una fragranza presto attenzione agli stessi elementi.


Il settore come ha accolto le sue creazioni?
Abbiamo ottenuto tantissimi rinascimenti: Bottle Awards - Best of Iris in 2014, Bottle Award for the best debuting maison de parfum, Best Discovery 2014 for ÇaFleureBon Best 2014.


Qual è la genesi del nuovo profumo Acquasala?
Acquasala evoca la ricetta, il mare e il liquido amniotico
Questa quinta fragranza - la prima della collezione 2015 - s’inserisce nel filone dell’introspezione ed è la più concettuale, avvolgente, oserei dire meditativa. Rimanda a un altro piatto della tradizione italiana, antichissima ricetta della cucina popolare pugliese che, nella versione invernale, è il mio personale comfort food: si tratta di una minestra che contiene anche pepe nero ed elemi, un olio resinoso che sa di peperoncino. Ma non solo: il sale, elemento purificatore per eccellenza, fa anche pensare al mare e al liquido amniotico. Per creare Acquasala ho immaginato una donna che si tuffa in un mare sconfinato, sentendosi un niente parte di un tutto, ma la sensazione non la spaventa perché è un ritorno all’origine: è il ricordo ancestrale di quando da feto era avvolta nel rassicurante liquido amniotico. Ad accompagnare Acquasala uno scatto della fotografa di origine ceca Gabriela Slegrova, che vive a Cape Town: l’immagine immortala l’innocenza fetale in un fluido marittimo pregno di vigore.
Gabriella Chieffo

Quanti pezzi produce per ogni fragranza?
Parliamo di 500 bottiglie per ogni profumo, distribuite in Italia e all’estero nel segmento profumeria di nicchia.

Segue di persona anche la comunicazione del suo brand?
Per questo aspetto mi appoggio all'agenzia Utopia, che cura anche visual e immagine dei packaging.

A proposito di pack, cosa ci dice dei tappi delle fragranze?
Sono in pietra leccese e completamente fatti a mano. Proprio la lavorazione artigianale rende ogni pezzo unico. Inoltre sul fondo all'interno di ogni scatola - che mi rispecchia per lo stile minimalista - si trova un’immagine onirica. Nel caso di Acquasala è quella della fotografa Slegrova.

In vista di Expo 2015, l'esposizione universale incentrata sul food, ha in serbo qualche altra novità 'culinaria'?
Sì, si tratta di una nuova fragranza che si chiamerà Variazione di Ragù e vedrà la luce entro maggio, in tempo per l'evento.

13 ottobre 2014

'Non mi piace': 101 errori da non commettere su Facebook


'Non mi piace' è edito da Ledizioni
Ci sono i fissati dei selfie, che arrivano a fotografarsi perfino durante le ‘strabilianti’ performance intime. Quelli che prendono di mira qualcuno, con ingiurie e azioni di stalking. Gli ingenui, che, più o meno volontariamente, forniscono ai malintenzionati informazioni sui propri spostamenti e abitudini, che dovrebbero rimanere riservatissimi. Non mancano quelli che mettono orgogliosamente ‘in vetrina’ lo sventurato pargoletto. Quelli che pubblicano banalità e foto stucchevoli per elemosinare ‘like’. E che dire dei leccapiedi, che si premurano di farsi piacere tutto ciò che il capo posta? L’elenco è ancora lungo, anzi lunghissimo. Pochi se ne accorgono, ma Facebook è un concentrato di errori più o meno gravi. Passi falsi che possono costare anche molto caro, dalla denuncia per diffamazione alla perdita del lavoro, dal vedersi violata l'identità al diventare inconsapevoli testimonial di prodotti e servizi. Per utilizzare con cognizione di causa il social network per antonomasia, un semplice manuale non basta: occorre un contromanuale, perché è dagli errori che s’impara più in fretta. Ne è convinto il giornalista esperto di hi-tech Gianluigi Bonanomi, che ha da poco dato alle stampe ‘Non mi piace’ per mettere in guardia chiunque dalle ‘101 cose da non fare sul social network di Zuckerberg’. Un libro acquistabile in ePub sul sito dell’editore Ledizioni, su tutti gli altri store online, in formato Kindle su Amazon e in versione cartacea, in tutte le librerie d’Italia.

Perché, tra tutti i social network, ha scelto di occuparsi di Facebook?
È certamente il fenomeno mediatico più rilevante degli ultimi anni. Il fatto che abbia 24 milioni di utenti in Italia, e quasi 1,3 miliardi nel mondo, ha una chiara implicazione: esperti e smanettoni non possono che essere una percentuale esigua. Gli altri usano il mezzo spesso senza conoscerlo bene - sembra semplice e immediato, ma non sempre lo è - e senza intuirne le conseguenze: tra gli errori che elenco nel mio contromanuale, molti sono veniali, alcuni divertenti. Altri invece possono costare caro, in termini di privacy e sicurezza.
Gianluigi Bonanomi

Quale ragione l’ha spinta a scriverlo?
I reparti informatica e gli scaffali virtuali delle librerie sono pieni di libri che spiegano come si usa Facebook. Nessuno, finora, aveva fatto il contrario: spiegare come non si usa. Spesso è guardando agli errori, e non alle 'best practice', che s'impara di più.

Chi 'dovrebbe' leggere questo libro?
E' certamente rivolto a tutti, ma soprattutto ai neofiti. Per tale motivo ho adottato un linguaggio semplice, diretto. E questa volta, contrariamente a quanto ho fatto in passato, non ho voluto produrre un ‘manualone’: 100 pagine bastano e avanzano.

Nel libro individua una lunga serie di errori. Qual è il peggiore?
Ne ho segnalati tanti, ma altrettanti ne ho esclusi. Scegliere l'errore peggiore, o il più pericoloso, non è facile: forse il mettere a repentaglio la propria sicurezza, rischiando di farsi rubare l’identità. Penso alla ragazzina che - fiera della prima carta di credito ricevuta in dono - ne pubblica online la foto, con nome, numero e scadenza in bella vista. Altro grave errore: dare 'in pasto' ai social network le foto dei bambini.

Quale, invece, l’errore frequente, ma tutto sommato veniale?
Anche in questo caso, sceglierne uno solo non è semplice. Mi permetto di segnalarne tre. Il primo: invitare gli altri a giocare ai vari CandyCrush o a partecipare a test, fastidiosi quanto le catene di Sant’Antonio. Il secondo: riempire la bacheca di selfie, gli autoscatti con lo smartphone. Terzo errore diffuso: lamentarsi dei lunedì, del rientro dalle ferie, del lavoro, degli amici, del tempo...

Scorrendo l’elenco sembra impossibile sottrarsi a qualche mossa falsa utilizzando Facebook. Qualche errore lo avrà commesso anche lei...
Io? Quasi tutti! E nel libro lo ammetto, per onestà. Per esempio riempio la mia bacheca di foto di cibo. In gergo è definita ‘food porn’, pornografia del cibo.

Da utilizzatore di Facebook, non teme la possibile ‘vendetta’ di Mark Zuckerberg?
No, perché nonostante il titolo a me Facebook piace! Lo uso per divertimento, ma anche per lavoro.

Per presentare il contromanuale ha organizzato il ‘Non mi Piace Tour’ sul territorio. Quante sono le tappe in programma e dove hanno luogo?
Queste le prossime date del tour, iniziato sabato scorso alla Biblioteca di Mortara: 
15 ottobre, ore 19.00, Imparaparty (Ristorante Centosessanta), via Lecco 160 - Monza
16 ottobre, ore 20.45, Biblioteca di Mozzo, via Orobie 1 - Mozzo (BG)
17 ottobre, ore 9.30, Sistema Bibliotecario Seriate, via Italia 58. Incontro riservato ai bibliotecari
20 ottobre, ore 20.30, Biblioteca di Bonate Sopra, p.zza Vittorio Emanuele II, 23 - Bonate Sopra (BG)
23 ottobre, ore 20.45, presso Sistema Bibliotecario Seriate, via Italia 58. Incontro aperto a tutti
24 ottobre, ore 20.30, Biblioteca di Mezzago, via Stefano Biffi 32 - Mezzago (MB)
12 novembre, ore 20.45, Cascina Maria, via Marconi, Paderno d’Adda (LC)
23 novembre, ore 17.00, Agriturismo 'La Camilla' (possibile aperitivo), via Dante Alighieri 267 - Concorezzo (MB)

09 settembre 2014

Intervista a I Murr, una coppia sempre più... internazionale

Dove sono finiti I Murr negli ultimi mesi? Qualcuno - come noi - se lo sarà forse chiesto. In realtà la travolgente coppia di fashion consultant, assurta agli onori della ribalta grazie alla trasmissione televisiva Buccia di Banana, non è scomparsa dalla scena: si è solo dedicata a progetti professionali di ampio respiro fuori dagli italici confini. Di che cosa si tratta? Ce lo hanno rivelato gli stessi Roberta e Antonio (in arte I Murr, coppia nel lavoro e nella vita) in occasione del lancio a Milano di Cubanìa (la nuova capsula di Nespresso in limited edition autunnale) mentre con la consueta verve che li caratterizza - forcine, cappelli, collier e ventagli a portata di mano - realizzavano look a tema per far entrare giornalisti e blogger nello spirito caraibico di una serata ‘hot’ anche dal punto di vista climatico. Un evento a base di cocktail al caffè, musica cubana e piatti esotici realizzati dalla chef Stefania Corrado (l'avevamo incontrata qui).

Quali progetti vi hanno visti impegnati?
R: Da un po' di tempo stiamo lavorando a un grande piano d’internazionalizzazione. Non a caso dalla scorsa primavera il nostro sito sfoggia un nuovo layout ed è stato tradotto in dieci lingue. Inoltre abbiamo iniziato a frequentare alcune delle più importanti fashion week in giro per il mondo. E prossimamente contiamo di tradurre in inglese il nostro libro ‘Vestiti con stile’ (qui la nostra recensione, ndr) affinché possa circolare su scala mondiale.

Vi rivedremo anche in televisione?
Aroma superintenso per Cubanìa di Nespresso
R: Al momento non in Italia. Stiamo lavorando a un progetto televisivo in lingua inglese all’estero.

Siete proprio lanciati alla 'conquista' del mondo! Quando partirà il programma e in quale Paese andrà in onda?
R: È tutto ancora top secret.

Vi capita mai di lavorare separatamente?
R: No, facciamo coppia fissa da vent’anni nel privato e nel pubblico. Siamo un... brand depositato (lo dice ridendo, ndr).

Stasera siete all’opera per il lancio della capsula Cubanìa. Che cosa vi lega a Nespresso?
R: È un brand lifestyle e noi siamo una coppia attiva nel fashion che ha ampliato il proprio core business entrando proprio nel segmento lifestyle. Con questo brand di portata internazionale abbiamo già girato il video ‘A coffee with I Murr’ uscito lo scorso giugno in occasione delle sfilate uomo.
A: Perché ci piace? È un brand che parla la nostra lingua. Come noi è raffinato, curioso e in continua evoluzione.
Serata di lancio a base di Cubanìa, piatti esotici e tocchi di stile per gli ospiti con gli accessori scelti da I Murr

19 maggio 2014

Alessandro Sampaoli: "Provate anche voi a contare fino a 20"

È in programma il prossimo 14 giugno la terza edizione della Energizer NightRun for Unicef, la corsa notturna più grande d’Italia. Come da tradizione, la competizione organizzata a Milano ha una finalità benefica: sostenere Unicef nelle sue campagne a tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti in tutto il mondo. Quest’anno testimonial designato della gara è Alessandro Sampaoli, professione attore: all’attivo diversi film, la sitcom di grande successo Camera Café, la partecipazione nel 2012 al reality Pechino Express e in cantiere un nuovo progetto per la televisione. Come si sta preparando per affrontare l'avventura podistica a sostegno dell’associazione? Per scoprirlo lo abbiamo intervistato durante una pausa di una tournée teatrale che lo sta impegnando in Italia e all'estero.

Aveva già preso parte alla Energizer NightRun for Unicef come runner?
No, è la prima volta. Ma arrivo preparato: corro da un paio d’anni.

Lei sfoggia un fisico asciutto e tonico: oltre alla corsa quali sport pratica per tenersi in forma?
L'attore è testimonial della Energizer NightRun for Unicef
Ho sempre praticato il nuoto e da un anno mi sono dato al crossfit, una disciplina da ‘pazzi invasati’ (lo dice scherzando, ndr). La corsa la pratico solo nella bella stagione. Non mi piace correre sul tapis roulant, preferisco il parco, ma d'inverno mi faccio facilmente condizionare dal clima. Quindi nuoto tanto e, come dicevo, faccio crossfit.

Che cosa rappresenta per lei l’attività sportiva?
Oltre a essere una necessità per chi come me fa l'attore e usa il proprio corpo come strumento di lavoro, sicuramente lo sport è anche un modo per allontanare lo stress e la stanchezza mentale.

Quanto spesso si allena? E corre da solo o in compagnia?
Cerco di allenarmi 2/3 volte a settimana. Ma tutto dipende dagli impegni di lavoro lavoro. Di solito riesco a organizzarmi e quindi, anche se sono fuori città, mi ritaglio dei momenti per distrarmi e allenarmi. Preferisco correre da solo.

Le capita di correre anche quando cala la sera?
Di notte mi è capitato di correre in modo disperato, ma non si è trattato di belle corse rilassanti…

Che voto si darebbe come runner?
Diciamo che un sedentario mi guarda correre con ammirazione, un atleta con un sorriso di compassione.

Anche nella vita quotidiana va di corsa o si concede dei ritmi più soft?
"Per salvare la vita a un bambino basta un vaccino", spiega Sampaoli
Sono un bradipo, lo confesso!

Cosa prova a essere testimonial dell'Unicef?
Sono molto orgoglioso di poter dare il mio piccolo contributo.

Come si concretizza il suo ruolo per quest'operazione di solidarietà?

Abbiamo girato un video (visionabile qui) nella sede Unicef di Milano per promuovere l’Energizer NightRun for Unicef. Il mio ruolo è di condividere le informazioni ricevute, non solo per pubblicizzare questa bella e importante iniziativa, ma anche per coinvolgere il maggior numero di persone possibili. La corsa notturna è un bellissimo pretesto per qualcosa di molto importante, come la campagna ‘100% vacciniamoli tutti’. Sarò inoltre presente alla conferenza stampa di lancio dell’iniziativa e, naturalmente, la sera della gara, il 14 giugno.

Qual è l'obiettivo della campagna ‘100% vacciniamoli tutti’?
Vaccinare tutti i bambini, ovunque. Anche quelli che vivono nelle zone più remote, dove malattie che qui da noi sono facilmente curabili risultano purtroppo ancora mortali. Ogni 20 secondi muore un bambino. Questa cosa non può più essere una realtà. Ogni 20 secondi… provate a contare!
(Laura Brivio - Golden Backstage)

20 marzo 2014

Servizi ‘chiavi in mano’ con L’officina della comunicazione

È nata lo scorso settembre e adesso è pronta a ufficializzare la sua presenza sul mercato. Parliamo de L’officina della comunicazione, sigla bresciana fondata da Alberto Ferrari, professionista con ultradecennale esperienza nel settore della comunicazione e dell'organizzazione degli eventi: negli anni ha seguito, tra gli altri, aziende e marchi del calibro di Unilever, Yamamay, Carpisa, Roberta. Gli abbiamo chiesto di raccontarci il Dna della sua struttura.

Nel panorama di riferimento, in cosa si distingue L'officina della comunicazione?
Si tratta di una realtà dinamica, formata da professionisti che hanno alle spalle anni di lavoro e crescita nell'ambito della comunicazione, ognuno con le sue specializzazioni. Si propone come punto di riferimento, essendo in grado di rispondere a ogni tipo di richiesta con soluzioni e servizi completamente personalizzabili, con proposte ‘tailor made’. La struttura è formata da un gruppo di persone animate da entusiasmo e passione, trasparenti e oneste, desiderose di dare il massimo.

Dove ha sede la società?
A Mazzano, in provincia di Brescia, zona altamente industriale e cuore pulsante della Lombardia.

Che tipo di servizi offre?
Alberto Ferrari, titolare de L'Officina della comunicazione
Servizi 'chiavi in mano': dal pacchetto di comunicazione completo alla proposta 'sartoriale' per ogni tipo di necessità, dalla creazione di un logo alla pagina pubblicitaria, dallo spot televisivo al video aziendale, dalla definizione di un media plan all'organizzazione di un'iniziativa 'one shot'. La nostra creatività spazia in tutti i campi della comunicazione e degli eventi. L’attività de L’officina della comunicazione si basa sulla soddisfazione del cliente e sulla conseguente fidelizzazione. In altri termini, amiamo lavorare fianco a fianco delle aziende, condividendo i successi che creiamo per loro.

Quali sono i clienti in portafoglio?
A oggi collaboriamo con diverse agenzie di comunicazione, sia di Brescia sia di Milano, alle quali, in considerazione della nostra forte esperienza maturata nel campo della comunicazione e ufficio stampa, forniamo consulenze ad hoc per raggiungere al meglio gli obiettivi. Offriamo, inoltre, i nostri servizi ad aziende di food, personal care, fashion, puericultura e istituzioni. Ci stiamo poi specializzando nel settore del biologico.

Quali i primi progetti che avete preso in carico?
Stiamo realizzando progetti di comunicazione per diverse realtà. Fra qualche mese aprirà una mostra d’arte sugli anni d’oro della moda, da noi interamente organizzata.

In base a quali requisti sceglie i suoi collaboratori?
L’officina della comunicazione si avvale di esperti con un’esperienza decennale perché, nel nostro settore, sono fondamentali i rapporti personali maturati con i media. Io ho sviluppato la mia naturale predisposizione alla flessibilità, al multitasking, al lavoro di squadra, alla gestione delle pubbliche relazioni di alto livello. Con un unico obiettivo: la soddisfazione del cliente.


L’officina della comunicazione in tre parole...
Affidabilità, efficacia, successo.

17 marzo 2014

Salima Arfoudi: "Ho scelto capi esotici per le forme di Arisa"


Prosegue il  viaggio di Golden Backstage alla scoperta della metamorfosi di Arisa. Dopo i retroscena sul cambiamento a livello di make up (ne abbiamo scritto qui) è la volta dell’analisi approfondita dell'abbigliamento della cantante genovese. A parlarcene è la fashion stylist Salima Arfoudi, che segue l'artista dal Festival di Sanremo 2012. Nata a Padova 38 anni fa, origini marocchine da parte di padre, Salima è passata dagli studi al Dams a quelli di fotografia alla Bauer appassionandosi di moda e trasformandola in una professione. Oggi vive a Milano e si divide tra il lavoro di stylist per Arisa (qualche anno fa si è occupata anche dei Baustelle e, prima che spopolasse, Nesli) e di consulente di moda per importanti case editrici.
La fashion stylist Salima Arfoudi

Cos’ha trovato nel precedente look di Arisa che ha voluto cambiare?
Poca attinenza con il suo modo di essere. Aveva creato il personaggio che l’aveva lanciata e cercava di crescere, ma era come se non mostrasse le forme che la rispecchiavano, quindi insieme a Sara (Di Stefano, la make up artist di Arisa intervistata qui, ndr) abbiamo iniziato un lavoro di ripulitura dell’immagine per farle emergere. Si è tratto di un lavoro per sottrazione senza pregiudizi: se le sue scelte originarie si fossero rivelate giuste, non avrei avuto problemi a tornare sui miei passi.

Com’è stata praticata, concretamente, la ripulitura?
Ho iniziato a eliminare il colore o il suo essere forzatamente sexy anche perché, nonostante fosse molto dimagrita, lei è strutturalmente una donna dalle forme burrose, morbide. Sono forme antiche, delicate, eteree, tipiche della storia dell’arte, senza lati spigolosi.

Quale abbigliamento ha scelto allora per l'esibizione a Sanremo 2012?
L’idea era di assecondare il sound dell’album ‘Amami’, non gridato, né tragico. Lo definirei piuttosto lieve e introspettivo, quindi per non enfatizzare l'aura di malinconia ho relegato a due serate la presenza del nero e mi sono tenuta sul bianco, il tortora e il carne, colori neutri che comunicano un senso d’introspezione. I capi che Arisa ha indossato in quell’edizione erano firmati Mila Schön, Larusmiani, Mauro Grifoni e Iceberg.

10 marzo 2014

Sara Di Stefano: "Vi racconto il make up della vera Arisa"


Arisa durante una seduta di trucco
Via la maschera e i costumi di scena. Anche se molti se ne sono curiosamente accorti solo quest’anno vedendola sul palco dell'Ariston alla 64esima edizione del Festival di Sanremo, è già da tempo che Arisa, all’anagrafe Rosalba Pippa, sfoggia una nuova immagine. Artefice della trasformazione nel make up che, insieme al cambio di abbigliamento (ne parliamo in questa intervista a Salima Arfoudi), ha portato la cantautrice a far emergere la sua vera identità è la make up artist Sara Di Stefano. Romana, 34 anni, Di Stefano vive a Milano e ha studiato scenografia e costume allo IED per arrivare a occuparsi di make up anche per altri artisti: oltre ad Arisa segue Geppi Cucciari e di recente ha truccato Natasha Stefanenko, Violante Placido e Asia Argento. In questa intervista svela a Golden Backstage i retroscena e le tappe della trasformazione dell’artista, che quest’anno ha trionfato alla kermesse canora con il brano ‘Controvento’ del nuovo album 'Se vedo te'.
 
Quando ha iniziato a collaborare con Arisa?
Circa quattro anni fa. Dopo essere stata presenza fissa di Victor Victoria, il programma condotto da Victoria Cabello, è diventata uno dei giurati di X Factor e in quel periodo ho iniziato a occuparmi del suo make up.

Qual è la stato il primo intervento operato a livello d’immagine?
Era già dimagrita, aveva anche messo da parte quelli che più che abiti erano costumi e io e altre persone l’abbiamo convinta ad abbandonare gli occhiali a favore delle lenti a contatto. Non le era infatti più necessario caricare troppo la sua immagine per farsi notare come agli esordi e poteva iniziare a fare un lavoro di ricerca per essere se stessa.
La make up artist Sara Di Stefano

Che tipo di make up ha scelto per lei?
Ho iniziato a 'ripulire' la sua immagine con interventi di trucco leggeri, portandola spesso in video e in altre apparizioni con un nude look. E siccome X Factor lo permetteva, non dovendo rispettare un look prestabilito, ci siamo divertite insieme a sperimentare e ad ogni puntata cambiavamo genere.

Qual è la peculiarità del viso di Arisa?
Premetto che sono amante dei difetti nei visi delle persone: secondo me un volto non bello in maniera convenzionale è molto più interessante di un viso 'perfetto', perché gli dona carattere e personalità. Nel suo caso, il naso importante aggiunge quel qualcosa in più all'artista, come nel caso della grande Barbra Streisand. Io l’ho solo un po’ alleggerito con il trucco, ma non abbiamo mai fatto nulla per ‘nasconderlo’.

A quando risale la svolta d’immagine di Arisa?
Da Sanremo 2012, l’edizione in cui è salita sul palco presentando il brano ‘La Notte’. Sebbene tutti abbiano stranamente notato solo quest'anno il cambiamento di Arisa, di fatto è in quell’edizione che abbiamo operato una vera trasformazione su di lei, sia dal punto di vista del make up sia degli abiti, per sottolineare la differenza del nuovo album rispetto al precedente.

06 febbraio 2014

A tu per tu con Miss Italia e Miss Cinema Planter’s 2013


Le riconoscete? Sono Giulia Arena e Lara Quercioli. Siciliana di Messina, 20 anni, lunghi capelli biondi e volto illuminato da un sorriso aperto, Giulia è stata incoronata Miss Italia 2013 lo scorso 27 ottobre a Jesolo. Il giorno prima di conquistare l’ambito scettro della più bella d’Italia, si era aggiudicata la fascia di Miss Cinema Planter’s 2013, prestigioso titolo che, una volta eletta Miss Italia, per regolamento ha dovuto cedere alla seconda ragazza in lizza per quella stessa fascia: Lara Quercioli, appunto. In occasione di un evento dedicato alle novità del brand di cosmetica naturale le abbiamo incontrate. La conversazione con le due giovani ambasciatrici di Planter's per la Linea Young è avvenuta a Milano, al tavolino di un centralissimo hotel di lusso, a poca distanza dalla star Maria Grazia Cucinotta, impegnata a rilasciare interviste nella sua veste di testimonial della linea Penta 5 (qui la nostra intervista).
  
Voce alla più bella d’Italia
Da sinistra, Giulia Arena e Lara Quercioli
Piglio deciso, risposta pronta e parlantina sciolta (chi ha detto che le Miss non parlano?) la donna che ha sbaragliato tutte le altre partecipanti dello storico concorso di bellezza della famiglia Mirigliani non sembra affatto intimorita dal successo che le sta - più o meno consapevolmente - cambiando la vita. Giulia, che in questi mesi va di corsa per conciliare i tanti impegni da Miss Italia (incontri, shooting, viaggi) con quelli di studentessa universitaria (è iscritta a Giurisprudenza Internazionale a Milano) ha anche le idee piuttosto chiare sul futuro: “Continuerò a studiare, perché è quello che ho sempre voluto fare, ma mi piacerebbe affiancare a questo percorso anche la conduzione radiofonica - dato che parlare in pubblico non m’imbarazza - o televisiva, un'esperienza altrettanto intrigante. Considero l’anno da Miss Italia un passepartout che spero mi apra tante porte”.

Miss da effetti speciali
Chiome e occhi castani, una bellezza d’altri tempi che si accorda a un temperamento più defilato rispetto alla verve della reginetta d’Italia, Lara è nata 21 anni fa a Firenze e alla sua terra ha un attaccamento profondo sotto ogni punto di vista: anche se studia a Bologna, lei che ha un animo sportivo appena può corre allo stadio a tifare Fiorentina. Il cinema? L’affascina, ma più che una stella del grande schermo confida che la sua vera ambizione è lavorare sull’immagine: “Mi è sempre piaciuto disegnare e infatti ho studiato come tecnico della moda. Ma anche truccare e farmi truccare mi piace e rilassa, quindi di recente mi sono iscritta a una prestigiosa scuola di make up di Bologna per diventare truccatrice e magari un giorno occuparmi di effetti speciali”.

(Laura Brivio - copyright foto Golden Backstage)

31 gennaio 2014

Cucinotta: “Ho trovato l’uomo perfetto (e non è mio marito)”

Fino a domani, sabato 1 febbraio, nel break del programma Otto e Mezzo la vediamo su La7 intorno alle 20.40: in qualità di testimonial di Penta 5 Planter’s, Maria Grazia Cucinotta da qualche giorno è infatti protagonista di una telepromozione, curiosamente ambientata su un set e un backstage cinematografico, a sostegno della linea antiage top del marchio.“Naturalmente, con Planter’s è vietato invecchiare” afferma la bellissima attrice siciliana nel finale della campagna, sottolineando il valore della naturalità alla base dei cosmetici ai 5 acidi ialuronici. Un sodalizio, quello con il brand, nato nel 2012 e che la rende molto orgogliosa, come ci ha rivelato ieri a Milano nell’ambito di un’intervista vis-à-vis in cui abbiamo parlato di bellezza, alimentazione, progetti di lavoro e del suo impegno nel charity. Ma anche di maschioni e... dell'uomo perfetto.

Maria Grazia, lei è il volto di Penta 5 di Planter’s per il terzo anno consecutivo. Un legame all'insegna della bellezza che si sta sempre più consolidando...
Quest'anno la linea Penta 5 Planter's ha due nuove referenze
Sì, e ne sono felice. Il naturale è un mondo che mi appartiene sotto ogni profilo: dalla bellezza all’amore per la natura. Inoltre mi piace il fatto che la linea Penta 5 si vada continuamente arricchendo: tutto era nato due anni fa con la crema, lo scorso anno si sono aggiunte altre importanti novità e quest’anno tra le nuove proposte troviamo anche il Fluido Rigenerante, un prodotto idratante fantastico, e lo Stick Labbra con Balsamo Antiage. Segno che Planter’s comprende le esigenze di noi donne proponendo prodotti che nutrono la pelle, la proteggono e, soprattutto, sono privi di quei componenti chimici che potrebbero aggredirla. Quante volte abbiamo visto ritrovati liftanti a effetto immediato che dopo qualche ora producono un indesiderato effetto prugna secca... Il siero Planter’s, invece, produce sì un risultato istantaneo, ma migliora anche l’aspetto della pelle giorno dopo giorno.

Quali sono i suoi rituali quotidiani di bellezza?
Sono decisamente atipica: faccio tutto da sola. La sera provvedo a struccarmi con la massima cura con un sapone neutro per eliminare tutte le impurità, quindi mi ricopro di crema idratante, azione che compio da quando ho iniziato a lavorare. E lo stesso faccio ogni mattina dopo la doccia: tanta crema prima di passare al make up. Per i capelli, invece, sono seguita da Antonio Pruno, bravissimo hair stylist che ha il suo salone a Roma. Scherzando direi che è l’uomo perfetto, più del marito: con un taglio femminile un po’ frivolo mi ha fatto ‘rinascere’, mi ha ringiovanita.
Da tre anni l'attrice è il volto di Penta 5

Sua figlia ha già manifestato l’intenzione di prendersi cura di sé?
Giulia ha solo 12 anni e non si cura ancora del make up. Desidera però i capelli lisci e sono io stessa a stirarglieli. Ma la cosa curiosa è che, pur non essendo interessata al trucco, mi riprende se mi vede fuori posto. Non mi vuole certo impeccabile, ma ha capito che la cura e l’attenzione verso se stessi aiutano a sentirsi bene. Un messaggio, a mio avviso, correttissimo.

Nella telepromozione sostiene di essere una donna sempre in movimento...
È vero, e lo sono da tanti punti di vista. Anzitutto mentalmente: ho un cassetto pieno di sogni da realizzare, mentre nella vita reale mi occupo di tante cose: nel charity affianco Pangea contro la violenza sulle donne, l’associazione Susan Komen Italia contro il tumore al seno (di quest'impegno di Maria Grazia abbiamo parlato qui) e da poco sostengo Casa Iride, una casa modello, una sorta di famiglia allargata, che ospita e si prende cura delle persone in stato vegetativo causato da trauma o malattia.

Il movimento riguarda anche novità professionali?
Sì, il 13 marzo arriverà nelle sale ‘Maldamore’, una commedia che abbiamo realizzato noi di IDF -Italian Dreams Factory (la casa di produzione che l’attrice ha fondato con il marito Giulio Violati, ndr), diretta dal regista milanese Angelo Longoni. Protagonisti Luca Zingaretti, Ambra Angiolini, Luisa Ranieri e Alessio Boni, con la partecipazione speciale di Claudia Gerini. È una commedia che tratta di passione e tradimenti - in generale di malesseri dell’amore - e lo fa in maniera molto realistica, mettendo a nudo quegli uomini che fanno i maschioni rendendosi ridicoli. Realistica, ma al tempo stesso molto divertente: farà morir dal ridere.

Lei che parte interpreterà?
Di questo film sono la produttrice e per scelta come attrice faccio solo un piccolo cammeo. Produrre e recitare contemporaneamente è molto faticoso, come ho potuto constatare in passato girando due film nella duplice veste, quindi preferisco tenere ben distinte le due sfere.

Tornando al concetto di bellezza, quanto conta per lei l’alimentazione?
Cucino bene, mi piace molto farlo, soprattutto i primi piatti, e appena posso giro per fattorie e agriturismi alla ricerca di prodotti naturali, infilandomi all’occorrenza anche dentro le cucine. Amo mettermi ai fornelli e ovviamente anche mangiare, ma mi sono data una regola: dopo pranzo mai carboidrati, al massimo un biscottino se proprio voglio viziarmi. Adotto poi tante piccole astuzie per dare più sapore ai piatti: quando cucino il pollo, aggiungo un po’ di aceto balsamico che gli conferisce un piacevole gusto agrodolce. Le patate bollite le taglio e le ripasso alla piastra per dorarle: così sembrano cotte al forno, ma non hanno olio...

Quindi a tavola nessuna debolezza?
Come no? Quando voglio fare 'la porcata' - e ogni tanto bisogna proprio concedersela -  davanti alla tv mi gusto una vaschetta di ottimo gelato artigianale con gli M&M’s e le nocciole.

17 novembre 2013

Vittorio Brumotti: “Il tempo? Non si ferma, va abbombazza!”

Brumotti compie evoluzioni con la sua bike
“Adesso sono qui con voi, ma stasera sarò in Umbria, domattina a Roma e domani sera in Calabria”. Cosa sarebbe il poliedrico Vittorio Brumotti senza l’adrenalina del movimento? Dividendosi tra gli impegni di sportivo, d’inviato del Tg satirico Striscia la Notizia e di personaggio pubblico è naturale che per il 33enne campione la parola d’ordine sia velocità di reazione. Cosa rappresenta allora il tempo per il ligure 100% Brumotti? La domanda l’abbiamo posta direttamente al detentore di 9 record mondiali di bike trial riconosciuti dal Guinness dei Primati. Un atleta ‘advanced’ che, in qualità di testimonial di Chronotech, ieri pomeriggio è stato ospite d’onore nel centralissimo negozio milanese B Hip! di corso Vittorio Emanuele per incontrare media e fan.

Come ti vedi nel ruolo di testimonial di questo brand?
Bene, perché avendo potuto conoscere e dialogare direttamente con il boss di Chronotech, ho capito che avrei potuto metterci del mio. Lo stesso mi succede a Striscia: parlando direttamente con Antonio Ricci, senza intermediari, mi sento più libero di proporre variazioni e metterci del mio. E poi apprezzo davvero chi crede in me. Sono come un vecchio samurai: piuttosto mi ammazzo, ma ti porto il prodotto ovunque. Do il massimo: 100% Brumotti.

Parlando di orologi la domanda sorge spontanea: cos’è il tempo per te?
Il tempo per me non si ferma mai, va abbombazza! Ho intere giornate e settimane convulse, dove bisognerebbe tirare il freno a mano. Ma, pur essendo sempre in giro come una trottola, cerco comunque di tornare a Milano appena posso per stare con la mia fidanzata (la conduttrice televisiva Giorgia Palmas, ndr).

Quali valori condividi con Chronotech?
Sono 70 i tatuaggi di Brumotti
Mi piace perché è un marchio che negli ultimi anni ha goduto di grande successo riavvicinandosi al popolo (sic!). Nonostante io abbia avuto un percorso di vita che mi ha portato a toccare il cielo con un dito, non rifuggo infatti la mia vera natura: rimango sempre uno del popolo e mi piacciono oggetti a esso vicini. Il vero lusso oggi non è avere la Ferrari ed essere di fatto soli: è avere la percezione di quanto si è fortunati su una piccola automobile a Katmandu. È rendersi conto che spesso abbiamo tutto, forse troppo, e ridimensionare il nostro stile di vita per tornare a essere quello che eravamo diversi anni fa, prima che scoppiasse la crisi.

La crisi ha giocoforza spinto molti a mutare lo stile di vita...
Allestimento a tema bike nel negozio B Hip! di Milano
E' vero, ma non in maniera del tutto negativa. L’altro lato della medaglia è che ci avvicina e ci unisce - com’è successo in Spagna dove si sono formati gruppi di giovani uniti dagli stessi ideali - e magari ridimensiona i bisogni facendoci riscoprire qualcosa che avevamo abbandonato. Un esempio positivo? Grazie alla crisi ho visto in giro molte più bici...

Per cambiare argomento, nella campagna Chronotech mostri alcuni dei tuoi tanti tatuaggi. Quanti ne hai esattamente?
Ne ho 70 disseminati su tutto il corpo. Il primo, dietro al collo, l’ho fatto a 18 anni, a Riccione. Il più recente è un ripasso di un preesistente tatuaggio sull’avambraccio. Mi appassionano al punto che mi piacerebbe avere un blog per poter dare consigli a chi me li chiede su questo tema.
(Laura Brivio - Copyright foto: Golden Backstage)

07 ottobre 2013

Karine Dubreuil e il legame tra note olfattive e note musicali

Che cos'hanno in comune l'universo dei profumi e il mondo della lirica? Nulla, in apparenza, ma il legame tra note olfattive e note musicali è più stretto di quanto si creda, soprattutto se si riflette sui requisiti richiesti a un profumiere e a un cantante professionista. Lo sa bene Karine Dubreuil, che incarna entrambe le figure. Karine è un’elegante e gentile signora nata a Grasse, la città del profumo, vive a Parigi e, con alle spalle studi specifici (ha esordito alla profumeria Roure di Grasse) e un’esperienza di oltre vent’anni nelle più importanti aziende profumiere, da un paio d’anni ha deciso di mettersi in proprio lavorando come naso indipendente. Naso di tanti successi, un anno fa è diventata creatrice di profumi per L’Occitane sviluppando anche le due nuove linee per il prossimo Natale de La Collection de Grasse: Fleur D’Or & Acacia e Cèdre & Oranger, due profumi che evocano il trascorrere delle feste natalizie nella città della sua infanzia. Una vita, quindi, costellata di profumi, ma non solo. Nel tempo libero, infatti, canta come soprano lirico esibendosi da ‘amateur’ (così lei si definisce) in vari spettacoli con un vivace gruppo di amici. In questa intervista - in perfetto italiano - si racconta a Golden Backstage.

Per anni lei ha lavorato in azienda e oggi è un naso indipendente. In cosa differiscono le due esperienze?
Lavorare in autonomia è molto più coinvolgente, non è solo freddo marketing. Su un progetto oggi lavoro dall’inizio alla fine, studio le finalità, definisco le varie proposte da fare al cliente e, anche nelle battute finali, opto insieme a lui per la proposta migliore con uno spirito pienamente collaborativo, come accade nel caso di un’azienda come L’Occitane, nel cui stile autentico mi sono immediatamente identificata.

Per diventare un naso esperto, in grado di trattare un progetto in completa autonomia, quanti anni occorrono?
Almeno una decina. Io ho un bagaglio di esperienze costruito in quasi venticinque anni nel settore dei profumi.

Quando crea un profumo, predefinisce mentalmente la persona che lo indosserà?
Non penso alla persona, ma mi concentro sulle note e sul piacere che da esse scaturirà. Immagino l'emozione di colei o colui che sentendolo esclamerà: “Che buono!”.

All’attività di naso affianca anche quella di cantante lirica. Cos’hanno in comune discipline tanto lontane?
Quello della musica lirica e del profumo non sono mondi così distanti. Richiedono entrambi concentrazione, attenzione per i dettagli, equilibrio senza eccessi. Amando le forme essenziali e pulite, sono orientata alla ricercatezza dello stile in entrambi i campi. Ma c’è anche un altro importante aspetto, che li accomuna...

Qual è?
L’obiettivo. Con il profumo e la musica la finalità è la stessa: dare emozioni.
(Laura Brivio)
Karine Dubreuil a Milano
I prodotti della collezione Fleur D'Or & Acacia